Conti, strategie e prime mosse per il nuovo cda di Tim.
Ecco tutte le ultime novità, partendo dal bilancio 2020 e dagli effetti in Borsa.
EFFETTO BORSA PER TIM
Apertura con il botto per Tim in Piazza Affari dopo i conti 2020. Il titolo segna un rialzo del 5,37% a 0,4 euro, riportandosi ai livelli dell’agosto del 2020.
I NUMERI DEL BILANCIO 2020 DI TIM
Il bilancio 2020 di Tim si è chiuso con un utile di 7,2 miliardi, grazie soprattutto al riconoscimento di benefici fiscali (anche per la rivalutazione dei brevetti), senza i quali i profitti sarebbero risultati in aumento a 1,3 miliardi.
COSA HA INFLUENZATO IL RISULTATO DI TIM
Il risultato economico positivo è dovuto grazie anche al decreto di agosto che, allineando beni materiali e immateriali, come i brevetti, ha permesso a Tim di contabilizzare 5,9 miliardi di euro in più.
ECCO IL BILANCIO 2020 DI TIM
I ricavi sono stati pari a 15,8 miliardi e il margine operativo a 7,1 miliardi. E’ migliorata la generazione di cassa, che sale del 57% a 1,6 miliardi (valore after-lease) contribuendo a ridurre l’indebitamento a 23,3 miliardi (18,6 after lease). All’assemblea verrà proposto un dividendo di 1 centesimo per le azioni ordinarie e 2,75 per le risparmio.
I NUMERI
Tornando al business per la prima volta dal 2001 crescono le linee fisse retail, il numero complessivo delle linee mobili si è attestato a 30,2 milioni a fine anno, in crescita rispetto al trimestre precedente di circa 5 mila linee, nonostante il lockdown parziale nei mesi di novembre e dicembre. I ricavi del 2020 si sono attestati a 15,8 miliardi (-6,4%) con un trend in miglioramento culminato nel quarto trimestre con ricavi per 4,1 miliardi di euro (-2,1%).
LA POLITICA DEI DIVIDENDI
La politica di dividendi è stata confermata nel nuovo piano «Beyond connectivity» che aggiorna gli obiettivi di Tim al 2013 in continuità con la strategia impostata fin qui da Gubitosi.
LA STRATEGIA PER IL PROSSIMO TRIENNIO
La strategia disegnata dall’ad Luigi Gubitosi per il prossimo triennio “poggia sugli obiettivi industriali raggiunti e sulle solide basi finanziarie costruite grazie al superamento dei target di generazione di cassa e riduzione del debito registrati nei due anni precedenti” ma tiene anche conto dell’effetto Covid.
COMPARTO CONSUMER NEL PIANO DI TIM
Nel settore Consumer spingerà su servizi come Tv, smarthome, security, digitalizzazione dei processi e miglioramento della customer experience. Tim Vision è “il cuore” di questa strategia.
SETTORE BUSINESS NEL PIANO DI TIM
Nel Business si vuole consolidare come riferimento per le PMI e le grandi aziende, sviluppando cloud e data center e trovare nuove opportunità nell’IoT, nella cybersecurity e nei servizi internazionali di connettività allargati sia geograficamente sia in termini di portafoglio di servizi.
CAPITOLO WHOLESALE NEL PIANO DI TIM
Nel Wholesale oltre a proteggere la sua quota di mercato guarda alle opportunità che derivano dai servizi non regolati, come i data center. Non ultimo viene ulteriormente rafforzato l’impegno per rendere Tim un gruppo sostenibile e inclusivo.
OBIETTIVI E NUMERI
Lo sviluppo di Tim Vision sarà centrale per il mercato consumer, insieme allo sviluppo di servizi convergenti (tv, smart home, security) su rete fissa e mobile. I ricavi da servizi sono previsti stabili o in leggera crescita quest’anno e in lieve aumento nel 2022 e 2023, l’indebitamento scenderà a fine anno a 16,5 miliardi (after lease). In attesa degli sviluppi sul fronte Open Fiber, per FiberCop il piano prevede il raggiungimento del 76% delle unità immobiliari con la fibra nelle aree grigie e nere entro il 2025 e del 93% delle famiglie entro il 2023 (Fttc), a cui si aggiungono le coperture con mobile, Fwa e satellitare.
COSA SCRIVE IL SOLE 24 ORE SUL PIANO INDUSTRIALE
Il piano industriale di Tim, scrive il Sole 24 Ore, “si basa in particolare sulle iniziative sviluppate sotto la gestione Gubitosi: Noovle (cloud e data center), FiberCop (la societarizzazione della rete secondaria da ammodernare in fibra ottica) e Timvision (la piattaforma digitale di distribuzione contenuti)”. E’ un piano “che promette di stabilizzare margini, ricavi e ridurre i debiti”, sottolinea Repubblica: “Il debito quest’anno calerà a 16,5 miliardi grazie all’incasso dal fondo Kkr dei proventi della vendita del 37,5% di Fibercop, la società nella quale è stata scorporata la rete secondaria”.
IL PROSSIMO BOARD DI TIM
A guidare questo percorso ci sarà ancora l’ad Luigi Gubitosi, che il cda ha riconfermato nella lista dei candidati che presenterà all’assemblea di fine marzo e con lui alcuni nomi nuovi di rilievo tra cui spicca quello di Luca De Meo. Il cda ha presentato la propria lista di 10 candidati, in funzione della nomina di un Board composto da 15 membri.
Nella rosa trovano posto l’attuale presidente Salvatore Rossi, l’ad Luigi Gubitosi e i rappresentanti dei soci rilevanti, Vivendi con Arnaud De Puyfontaine e Cdp con Giovanni Gorno Tempini. Confermati Paola Bonomo, Franck Cadoret, Marella Moretti e nuovi ingressi invece quelli di De Meo, Cristiana Falcone e Ilaria Romagnoli.
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