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Contratto Bancari

Come va Unicredit di Orcel

I primi nove mesi di Unicredit. Fatti, numeri, commenti e scenari.

 

Ottimi conti per Unicredit nei primi nove mesi dell’anno: l’utile sale a 4 miliardi, dai 3 miliardi dello stesso periodo del 2021, e i ricavi netti a 6,3 miliardi (+10% su anno). I profitti pre-tasse aumentano addirittura del 32% a 2,9 miliardi. Numeri che fanno sorridere l’amministratore delegato, Andrea Orcel, il quale promette una distribuzione di dividendi “almeno pari a quella del 2021”, e che mettono le ali al titolo: a metà mattina guadagna il 3,4 per cento e sfiora i 12 euro ad azione.

I CONTI DEL TERZO TRIMESTRE 2022 DI UNICREDIT

Ovviamente anche nel terzo trimestre Unicredit mette a segno una performance solida: l’utile è pari a 1,7 miliardi includendo la Russia e a 1,3 miliardi escludendola mentre il consensus degli analisti prevedeva 1 miliardo. Ottima crescita anche per i ricavi che – senza Mosca – arrivano a 4,2 miliardi (+6,8 per cento) “con le attività legate alla clientela e le dinamiche dei tassi d’interesse che hanno più che compensato l’impatto negativo una tantum legato al TLTRO III e l’impatto della volatilità dei mercati sulle commissioni”.

Escludendo invece l’impatto negativo una tantum legato al TLTRO III, Unicredit registra ricavi netti pari a 4,6 miliardi (+14,6 per cento su anno). Sul fronte dei costi, esclusa la Russia, nel terzo trimestre i costi operativi scendono del 3,1 per cento a livello tendenziale.

Il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi è al 2,8 per cento e il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti all’1,4 per cento. Il costo del rischio resta ampiamente al di sotto della guidance a 20 punti base, “frutto della solida qualità dell’attivo e del continuato approccio prudenziale sulla classificazione e sugli accantonamenti”.

Il patrimonio tangibile di gruppo si attesta a 54,6 miliardi, +1,4 per cento su trimestre e +2,3 per cento su anno, e il valore contabile tangibile per azione di gruppo è pari a 27,2, +5,2 per cento su trimestre e +13,5 per cento su anno.

L’ESPOSIZIONE VERSO DI UNICREDIT LA RUSSIA

Nella nota diffusa da piazza Gae Aulenti si evidenzia che l’esposizione cross-border verso la Russia è stata ridotta, a costi minimi, del 50 per cento a circa 3,1 miliardi di euro, attraverso azioni proattive e disciplinate. Nel contempo la banca “è impegnata a mantenere un progressivo approccio di de-risking”.

LE STIME PER IL 2022

Per l’anno in corso, grazie alla “buona dinamica commerciale”, al “contesto favorevole dei tassi di interesse” e all’“approccio disciplinato sui costi”, il gruppo vede un miglioramento della guidance, con un utile netto superiore ai 4,8 miliardi di euro per l’anno, escludendo la Russia, e ricavi superiori a 17,4 miliardi. Inoltre Unicredit punta – secondo il piano Unlocked 2024 – a una generazione media organica annua di capitale di 150 punti base e a ricavi netti incrementali di circa 1,1 miliardi e a un rendimento del patrimonio netto tangibile di circa il 10 per cento. Da notare che nel terzo trimestre, esclusa la Russia, il rendimento è pari all’11,4 per cento, già superiore al target 2024.

Nella nota sui conti l’istituto riferisce di voler mantenere il proprio focus sull’attuazione del piano strategico e sulla trasformazione industriale 2022-2024 in modo di produrre risultati e rendimenti tali per restituire agli azionisti almeno 16 miliardi entro il 2024. Nel caso di grave recessione, si sottolinea, è previsto di rispettare in larga parte gli obiettivi di distribuzione per il periodo 2022-2024. “Siamo impegnati a realizzare il nostro piano strategico 2024 per sprigionare il valore del nostro Gruppo – è il commento di Orcel -. Sono fiducioso che UniCredit sia ben posizionata per affrontare qualsiasi contesto economico, garantendo una crescita di qualità, una distribuzione sostenibile del capitale e creazione di valore per i nostri stakeholder in tutta Europa”.

ORCEL: SETTIMO TRIMESTRE CONSECUTIVO DI CRESCITA, DIVIDENDI ALMENO PARI AL 2021

Il banchiere romano è decisamente soddisfatto dei risultati ottenuti. “Unicredit ha ottenuto ancora una volta risultati finanziari eccezionali. Questo è il nostro settimo trimestre consecutivo di crescita e i migliori primi nove mesi dell’anno, da almeno un decennio. Siamo in netto anticipo sugli obiettivi del piano, nonostante il prudente consolidamento delle linee di difesa” si legge nella nota sui conti. “UniCredit Unlocked sta dando i suoi frutti: la nostra trasformazione industriale è in pieno svolgimento, i nostri risultati ripetutamente positivi e stiamo ulteriormente migliorando la guidance per l’intero anno 2022” prosegue Orcel che rimarca: “Siamo intervenuti tempestivamente e abbiamo potenziato in modo proattivo le nostre linee di difesa esistenti, rafforzando le nostre solide fondamenta e di conseguenza siamo pronti ad affrontare il futuro con fiducia”.

Durante la call con le agenzie di stampa, l’ad spiega: “Lo slancio dei risultati del 2022, la generazione di capitale organico superiore al piano e il continuo rafforzamento del nostro bilancio – riferisce l’Ansa – creano una solida base per una distribuzione almeno pari a quella del 2021, in attesa delle dinamiche del quarto trimestre e dell’approvazione di autorità di vigilanza e azionisti” ovvero “una volta completato il riacquisto di azioni, avremo rispettato l’impegno di distribuire agli azionisti 3,75 miliardi nel 2021”. Per quanto riguarda l’Italia, Orcel nota “una forte performance nonostante i continui investimenti e il rafforzamento del bilancio” mentre in Germania “prosegue lo slancio verso una banca efficiente e completamente trasformata” con ricavi nei 9 mesi a 3,6 miliardi (+8%). E se il centro Europa continua a migliorare grazie all’Austria con ricavi totali a 2,5 miliardi (+15%), l’est Europa “mantiene la massima redditività e la massima efficienza dei costi con ricavi nel periodo per 1,4 miliardi (+10%)”.

Dal numero uno di Unicredit anche qualche parola su Montepaschi, in questi giorni alle prese con l’aumento di capitale.  Durante un’intervista a Bloomberg Tv, rispondendo a una domanda, ripete quanto detto dopo l’interruzione della trattativa per l’acquisizione della Rocca, lo scorso ottobre: “La priorità in cui si concentra l’intera organizzazione è l’esecuzione del piano”. E ancora, tanto per essere chiari: “Per il momento stiamo generando più valore di qualsiasi acquisizione che potremmo fare” e “non ci lasceremo trascinare in acquisizioni che non raggiungono i nostri obiettivi”.

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