A seguito della raccomandazione della Bce, Unicredit conferma che non pagherà dividendi e non effettuerà riacquisti di azioni proprie nel 2020. Tale iniziativa non impatta i pagamenti di cedole su strumenti obbligazionari At1 e Cashes.
E’ quello che sottolinea il gruppo bancario guidato dall’amministratore delegato, Jean-Pierre Mustier.
Comunque, nel caso la Bce decidesse di non estendere la raccomandazione per il 2021 e oltre, Unicredit ripristinerà la politica di distribuzione del capitale prevista da piano Team 23 nel 2021 per l’esercizio finanziario 2020 e negli anni successivi. Ciò significa che Unicredit distribuirà, come annunciato, il 50% dell’utile netto sottostante agli azionisti.
Sempre nel caso in cui la Bce non estendesse lo stop alla distribuzione delle cedole al 2021, Unicredit porrà come obiettivo un dividendo in contanti del 30% dell’utile netto sottostante e un riacquisto di azioni proprie al 20%.
In base al contesto di mercato, il gruppo capeggiato Mustier potrebbe rivedere la ripartizione tra dividendi in contanti e riacquisto di azioni proprie.
Inoltre la banca intende mantenere, sempre con il permesso della Bce, l’impegno a restituire gradualmente il capitale in eccesso agli azionisti, per la parte al di sopra della fascia superiore del suo target di 200-250 punti base di cuscinetto aggiuntivo di capitale, l’MDA buffer sul Cet1.
“A partire dal 2021 e per il resto del piano Team 23, qualsiasi distribuzione straordinaria di capitale sarà basata sull’eccedenza sostenibile del Cet1 MDA buffer previsto”, annuncia il gruppo. Per mantenere quindi un approccio conservativo al calcolo della propria posizione di capitale, Unicredit accantonerà già il dividendo in contanti per l’anno fiscale 2020 ad un tasso del 30% dell’utile netto sottostante.