Pronto ai nastri di partenza il “Recovery Fund italico”. Il ministero dell’Economia e delle Finanze, venerdì 15 maggio, ha comunicato il tanto atteso rendimento della sedicesima emissione del Btp Italia.
Il nuovo strumento finanziario, ideato «per il finanziamento degli interventi relativi all’emergenza Covid», riconoscerà un tasso cedolare (reale) annuo minimo garantito pari all’1,40% (lordo).
L’obiettivo del Tesoro è quello di poter stimolare la raccolta presso gli investitori retail che, ad oggi, sono detentori del debito domestico per circa il 3%.
Al parterre finanziario che aderirà in sede di collocamento (dal 18 al 20 maggio), verrà inoltre riconosciuto un “premio fedeltà” dello 0,80%, in caso di detenzione del titolo fino alla scadenza prevista (26 maggio 2025).
Se dal punto di vista prettamente quantitativo, andando ad osservare la curva dei rendimenti a 5 anni, quanto offerto dallo Stato italiano potrebbe apparire in linea agli attuali corsi di mercato (1,40% della nuova emissione rispetto all’1,444% già quotato), spostando invece l’attenzione sull’intera struttura di remunerazione appare evidente il trade off a vantaggio dell’investitore: grazie alla titolarità del cosiddetto “premio fedeltà”, il detentore del titolo si vedrebbe riconosciuto un ulteriore “rateo” (0,16% calcolato su base annua) da sommare all’attuale rendimento minimo e comportando – di fatto – un complessivo YTM (Yield To Maturity) pari all’1,56%.
Altro plus è riconducibile alla struttura di indicizzazione dello stesso strumento: il rendimento del titolo – legato all’andamento dell’inflazione italiana – trarrebbe beneficio dall’eventuale rialzo dell’“Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati – FOI senza tabacchi” (calcolato alla data di godimento e regolamento a 102,58065) mentre, in caso di deflazione, non vi sarà alcuna decurtazione (effetto floor) sia per la cedola che il capitale.
L’intero collocamento si concluderà con la mattinata del 21 maggio che vedrà il Mef comunicare il tasso cedolare (reale) annuo definitivo post collocamento presso gli investitori istituzionali.
Sulla base degli elementi esposti, l’esecutivo potrebbe soddisfare una buona parte dell’extradeficit provocato dal Covid-19.
Dopo una tumultuosa Fase 1, ed ormai giunti alla temuta Fase 2, è necessaria un’azione corale nel solo interesse del nostro Bel Paese: investire in Italia. L’esito di questo appuntamento con la comunità finanziaria rappresenta, e rappresenterà, un primo passaggio fondamentale in prospettiva di rilancio nazionale.