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Come sarà Cassa Depositi e Prestiti, ecco il piano di Scannapieco

Tutti i dettagli sul piano strategico 2022-2024 della Cassa depositi e prestiti targata Dario Scannapieco (voluto dal governo Draghi al posto di Fabrizio Palermo) e che cosa è stato detto in conferenza stampa

 

Analisi strategica e settoriale, gestione dei fondi pubblici e offerta di strumenti finanziari a disposizione di imprese e PA. Sono questi i tre pilastri intorno ai quali è costruito il nuovo Piano Strategico 2022-2024 di Cassa Depositi e Prestiti approvato dal cda di Cdp (controllata dal ministero dell’Economia) e presentato ieri a Roma dalla società presieduta da Giovanni Gorno Tempini e guidata dall’amministratore delegato Dario Scannapieco.

Giovanni Gorno Tempini: “Cdp faccia la sua parte in un’occasione senza precedenti per l’Italia”

Il nuovo piano strategico di Cassa Depositi e Prestiti prova a immaginare l’Italia del 2024. Un Paese nuovo che avrà saputo ben sfruttare le risorse europee in un’ottica di reale ammodernamento. “Cassa è chiamata a fare la sua parte in un’occasione senza precedenti per l’Italia – ha detto il presidente di Cassa Depositi e Prestiti nel suo intervento di apertura -. Il nostro paese da un lato deve colmare i gap di competitività esistenti, dall’altro deve intercettare i drivers che guideranno la crescita economica globale e che definiranno il paese di domani. Penso all’innovazione, digitalizzazione e la trasformazione energetica. Ma penso anche alla parità di genere, un tema per il quale in Italia c’è ancora molto da fare. Il Paese ha fatto negli ultimi 10 anni ma molto rimane ancora da fare”.

Le cifre del piano Cdp targato Scannapieco

Nell’arco del prossimo triennio Cassa Depositi e Prestiti è disposta a investire risorse per 65 miliardi di euro (+5% sul periodo precedente), attirando 63 miliardi da terzi (+27%) e attivando nel complesso investimenti per 128 miliardi (+14%). Una crescita che sarà costante nell’arco del Piano e che punta a generare un forte impatto a livello economico e sociale, con effetti positivi concreti e tangibili per imprese, pubblica amministrazione e famiglie. Inoltre Cdp ha messo a disposizione del PNRR le proprie professionalità e un ampio spettro di strumenti a sostegno di PA e Imprese, con una task force dedicata. Nel contesto del PNRR Cdp ha impegnato 3,3 miliardi di euro mentre 2,7 sono stati destinati a sostenere la PA, accompagnando l’intero processo di realizzazione dei progetti.

I principi chiave del piano di Cdp made in Scannapieco

Sostenibilità, addizionalità e sussidiarietà rispetto al mercato, strategie, policy e impatto sono i principi-chiave intorno ai quali si costruisce il Piano Strategico di Cdp. “Il punto di partenza è l’osservazione delle sfide urgenti che l’Italia ha di fronte a sé – ha detto l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco –. Cassa risponderà con un approccio complementare rispetto al mercato, indirizzando le risorse verso le priorità dell’Italia e puntando a raggiungere effetti positivi per imprese, pubbliche amministrazioni e famiglie”.

Le quattro sfide per affrontare il futuro

Il Piano di Cdp ha individuato quattro sfide da affrontare per contribuire al rilancio economico del Paese nei prossimi tre anni: cambiamento climatico e tutela dell’ecosistema, crescita inclusiva e sostenibile, ripensamento delle filiere produttive, digitalizzazione e innovazione. “Il nuovo piano guarda al futuro, guarda a come Cassa dovrà e potrà diventare nel 2024. Davanti a noi un triennio molto importante, lo sviluppo del paese di domani passa attraverso il PNRR. Uno strumento europeo che dobbiamo saper cogliere a pieno – ha continuato il presidente Gorno Tempini -. Tutti hanno consapevolezza di quanto sia determinante per dare slancio all’economia, slancio di carattere strutturale, duraturo e non passeggero”.

I dieci campi di intervento di Cdp

IGorno Tempini presenta il nuovo piano strategico non come un “elenco di buone intenzioni o una lista di azioni dettagliate”, ma come “uno strumento che vuole dare indicazioni sull’attività presente e dare il senso direzioni per i prossimi anni”. Il piano dettaglia dieci campi di intervento per Cassa, la quale baserà il proprio impegno sul rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo sostenibile, intercettando anche molte delle missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). I dieci campi di intervento sono: transizione energetica, economia circolare, salvaguardia del territorio, infrastrutture sociali, mercato dei capitali, digitalizzazione, innovazione tecnologica, sostegno alle filiere strategiche, cooperazione internazionale, trasporto e nodi logistici.

Cdp non è la cassaforte dello Stato

Scannapieco ci ha tenuto a sottolineare che Cdp non è la “cassaforte dello Stato, non c’è cosa più distante”, perché “cassaforte dà l’idea di una cosa pesante e inerte, di una Cdp con muscoli e poco cervello, mentre noi vogliamo sviluppare la parte della testa e diventare un soggetto promotore importante”. In questo senso servirà il “presidio tecnico elemento caratterizzante del piano che servirà a dare aiuto a servire ai servizi che daranno advisoring alla PA” nel quadro del Pnrr, ha aggiunto Scannapieco spiegando che in Cassa “non abbiamo abbastanza competenze ingegneristiche e tecniche: dobbiamo creare un centro di competenza specializzato su 5 aree tematiche”.

Nuova strategia nell’equity

Il Piano Strategico di Cdp per il triennio 2022-2024 prevede che venga adottata una nuova logica di gestione delle partecipazioni e degli interventi. Da una parte quelle considerate strategiche, dove Cdp manterrà un ruolo di azionista stabile a presidio di infrastrutture o asset rilevanti per il Paese. Dall’altra gli interventi di scopo, dove l’impegno è finalizzato alla crescita o alla stabilizzazione di imprese in settori chiave, ma con logiche di uscita e di rotazione di capitale. “Per quanto riguarda l’equity rimarremo azionisti stabili a sostegno delle infrastrutture o asset strategici del paese – ha aggiunto l’Ad Scannapieco -. Per quanto riguarda gli asset non strategici, si entra, si aiuta, ma una volta ha raggiunto l’obiettivo si esce”.

Scannapieco, vogliamo aiutare più imprese a quotarsi

L’impegno di Cdp riguarda anche lo sbarco di nuove aziende sul mercato azionario. “Ci piacerebbe, per valorizzare la nostra partecipazione in Euronext, aiutare più imprese a quotarsi – ha aggiunto Dario Scannapieco -. Oserei suggerire al governo di snellire le procedure di quotazione e fare in mondo che il mercato azionario diventi una fonte alternativa”.

Digitalizzazione è banda larga e sicurezza informatica

“Altra grande sfida è quella della digitalizzazione”, ha sottolineato il capo azienda Scannapieco nominato dal governo Draghi al posto di Fabrizio Palermo. Digitalizzazione vuol dire, prima di tutto, banda larga e sicurezza. “La banda è un tema che dobbiamo vincere assolutamente e il tema della sicurezza informatica è all’attenzione di tutti”, aggiunge il manager.

Open Fiber, Cloud e ASPI: i dossier di Cdp

Cdp è al lavoro su alcuni dossier di assoluto spessore: Open Fiber, ASPI e Cloud. A pochi giorni dalla chiusura dell’operazione Open Fiber con Enel, Scannapieco fa sapere che “Open Fiber sta sviluppando un piano industriale ambizioso e ha un modello di architettura della rete all’avanguardia. Abbiamo assicurato il nostro sostegno assolutamente a Open Fiber”. Per Aspi la strada è più tortuosa. “Noi non siamo ancora proprietari di Aspi, riteniamo che se tutto va bene il closing possa avvenire nel primo trimestre del prossimo anno – sottolinea l’Adi di Cdp -. Non siamo ancora entrati e quindi permettetemi di non anticipare”. Cautela anche sul cloud, in merito al quale è stata fatta un’offerta al Governo. “Sul cloud abbiamo sottoposto un’offerta, abbiamo lavorato bene con nostri partner, Leonardo, Tim e Sogei, Cassa ha un ruolo più finanziario”, ha concluso l’Ad di Cdp.

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