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Gedi Elkann

Come rosseggiano i conti Exor (ma Elkann festeggia col dividendo)

Exor, la holding del gruppo Agnelli, ha chiuso il 2020 con un rosso 30 milioni di euro, eppure il board proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,43 euro per azione, invariato rispetto all’anno scorso, per un totale di 100 milioni di euro. Tutti i dettagli

 

La pandemia contagia anche i conti di Exor, che nel 2020 registra un rosso di 30 milioni di euro.

I numeri, però, non preoccupano la holding (di diritto olandese) del gruppo Agnelli, che guardando anche agli altri indicatori, proporrà all’assemblea del 27 maggio la distribuzione di un dividendo di 0,43 euro per azione, invariato rispetto all’anno scorso. Tutti i dettagli.

IL ROSSO DI EXOR

Exor, nel cui portafoglio spiccano le partecipazioni in Stellantis, Ferrari, Cnh e Partner Re, oltre al controllo di Gedi, editore di Repubblica e La Stampa, ha chiuso il 2020 con una perdita per 30 milioni di euro, a causa dell’effetto della pandemia Covid. Un numero decisamente inferiore rispetto all’utile di 3 miliardi di euro lo scorso anno, su cui incideva la quota Exor della plusvalenza derivante dalla cessione di Magneti Marelli da parte di Fca, pari a 1,081 miliardi di euro.

PESA LA MANCANZA DI FCA

Sul rosso pesa anche l’assenza di Fca, che dal 4 gennaio batte cassa per Stellantis. La quota dei profitti della casa automobilistica italo-americana è scesa, in casa Exor (che possiede il 14,4% della neonata azienda auto), a 9 milioni rispetto agli 1,8 miliardi del 2019

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA

Negativa anche la posizione finanziaria netta: meno 3,251 miliardi di euro, con un peggioramento di 620 milioni di euro rispetto a fine 2019. La cifra, scrive il Sole 24 Ore, è dovuto ad investimenti (461 milioni), spese finanziarie (105 milioni), dividendi (100 milioni), buyback (29 milioni), altre spese (19 milioni), parzialmente compensate da dividendi.

NAV IN CRESCITA

La buona notizia è che cresce il Nav, ovvero il Net Asset Value (Valore dell’Attivo Netto) della holding di casa Agnelli, che si attesta a 29,5 miliardi di dollari a più 13%. Il Nav per azione è pari a 125,26 dollari, in aumento del 13,1% rispetto all’esercizio precedente.

UN MONTE CEDOLA RICCO PER EXOR

Buone notizie anche sul fronte del monte cedola, che nel 2021 dovrebbe portare nelle casse di Exor fino a 1,093 miliardi di euro. Secondo il Sole, 39 milioni di euro dovrebbero essere i “dividendi dalla Casa di Maranello, 40 milioni di dividendi da Cnh Industrial, 144 milioni da Stellantis, 827 milioni come dividendo straordinario da Stellantis per la fusione Fca-Psa, 43 milioni sempre da Stellantis come distribuzione di quanto ricavato da Psa per la vendita di una quota in Faurecia nel 2020 e poi destinato a tutti i soci di Stellantis”.

Non solo: Exor ha ricevuto 7.653.004 azioni Faurecia, diventando azionista diretto della società di componentistica francese che era controllata da Psa.

IL DIVIDENDO DI EXOR

E anche sulla base di questi numeri che la holding, nonostante il rosso, intende proporre un dividendo di 0,43 euro per azione, pari a quello dello scorso anno, con un esborso, scrive Repubblica, di cento milioni.

GLI INVESTIMENTI

Guardando agli investimenti, nel 2020 Exor ha sborsato 461 milioni, destinati alla tech company americana Via Transportation, al completamento dell’acquisizione di Gedi e all’acquisto del 77,3% della griffe Shang Xia (per un costo di 80 milioni di euro).

LE PREVISIONI

Quanto alle prospettive per l’anno in corso, la famiglia Agnelli preferisce non fare conti, ma assicura, in una nota, che “sta monitorando attentamente l’impatto della pandemia Covid-19 su tutti gli aspetti della sua attività, condizioni finanziarie e flussi di cassa. Tuttavia, rimane incertezza sulla misura in cui la pandemia Covid-19 avrà un impatto su Exor e sulle sue controllate operative che Exor non può ragionevolmente stimare”.

“L’impatto finale dipenderà dalla portata, dalla durata, dalla gravità e dalla dimensione geografica degli sviluppi futuri, inclusi il ritmo e l’efficacia dei programmi di vaccinazione e il ritorno a condizioni economiche normali, che non possono essere previste”, aggiunge la società.

L’INESTIMENTO IN LOUBOUTIN

Intanto, solo qualche settimana fa, Exor ha fatto il suo ingresso nel mercato della moda francese, per l’acquisto del 24% del marchio di scarpe Christian Louboutin per 541 milioni di euro.

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