Dopo 7 anni fuori dai giochi Olidata è stata riammessa alle contrattazioni sul mercato Euronext di Milano. L’azienda fu sospesa da Borsa italiana nel 2016. Dopo un cambio di proprietà, e il risanamento dei conti, la Consob ha dato il via libera a seguito del deposito del prospetto informativo.
In apertura di Borsa oggi il titolo Olidata non è riuscito a fare prezzo ed è arrivato dopo tre ore a un rialzo teorico del 19% sul prezzo di 1,54 euro su cui era rimasta congelata.
LE ALTERNE VICENDE DI OLIDATA
Lo storico marchio dell’ITC era diventato grande negli anni ‘80 grazie al pacchetto “PICAM”, un software per la gestione della contabilità che venne adottato anche dalla Olivetti per tutta la sua rete di distribuzione. L’azienda cesenate non è riuscita a restare al passo con le rivoluzioni del mondo informatico. I problemi di Olidata erano iniziati nel 2009, quando la società ha dovuto affrontare un periodo di contrazione degli ordini, che ha generato uno squilibrio finanziario-patrimoniale. Da allora si sono succeduti diversi tentativi di risanamento e di ristrutturazione del debito, che non sono bastati ad evitare che nel 2016 venisse sospesa a tempo indeterminato dalla quotazione in Borsa e nel 2018 venisse messa in liquidazione; si dimise anche il collegio sindacale. Nel 2021 la società è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo che ha previsto il mantenimento unicamente del marchio Olidata e la dismissione della partecipazione in Italdata.
LA SEFRANET DIVIENE AZIONISTA DI MAGGIORANZA
Nel 2022 l’assemblea dei soci approva un aumento di capitale misto riservato, in natura e denaro, e il trasferimento della sede legale da Cesena a Roma. L’aumento di capitale è fissato “fino ad un importo massimo di Euro 10.000.000,00”, mediante emissione, ad un prezzo superiore alla parità contabile, di nuove azioni ordinarie prive del valore nominale, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione da offrirsi in natura per l’importo di Euro 7.500.000,00 con conferimento del 51% della società Sferanet Srl e a pagamento per Euro 2.500.000,00 a Le Fonti Group Srl Società Benefit”, si legge nel verbale dell’assemblea dell’11 agosto. In questo modo l’azienda Sefranet, di Cristiano Rufini, diventa azionista di riferimento di Olidata. Sefranet è un’azienda informatica operativa in quattro sedi (Roma, Milano, Dubai e Cagliari), con più di 450 clienti e 25 partner tecnologici e un fatturato 2021 di 45 milioni di euro.
L’AZIENDA OLIDATA IN CIFRE
Le cose nel 2021 non si erano chiuse nel migliore dei modi. “Il Bilancio annuale presenta un risultato negativo di Euro 10.270 migliaia contro i negativi Euro 915 migliaia del 31 dicembre 2020 – si legge nella Relazione sulla gestione -. Il Patrimonio netto è negativo di Euro 8.031 migliaia rispetto a Euro 2.259 migliaia dello stesso periodo dell’anno precedente”. Tuttavia, Olidata presenta nel bilancio un capitale sociale da 13.100.480 euro diviso in 114.881.632 azioni. L’azienda ha attraversato, dunque, una fase di profonda ristrutturazione e di rinnovamento. Il gruppo prevede – secondo quanto scrive oggi il Corriere della sera – una crescita dei ricavi dagli attuali 49,3 milioni ad oltre 63,2 milioni a fine 2025, con un risultato economico netto previsto di 1,2 milioni nello stesso anno e un incremento del margine operativo lordo a circa 2,6 milioni pari al 4,1% dei ricavi.
LA RICETTA DI CRISTIANO RUFINI
“Persone, professionisti, impegno, coraggio ed orgoglio nazionale sono stati il mix perfetto per la riuscita del mio progetto: il rilancio di Olidata“. È questa la ricetta del nuovo presidente di Olidata, nonché socio di maggioranza, Cristiano Rufini. “Ho creduto in questa operazione con il sostegno della mia famiglia, perché nella vita per raggiungere gli obiettivi c’è bisogno di voglia di osare e delle persone giuste al proprio fianco”, ha aggiunto il presidente Rufini che ha celebrato il rientro in borsa suonando la campanella. “La storia di Olidata ci insegna che la perseveranza può essere la giusta guida per raggiungere le proprie aspirazioni – ha aggiunto -. Coglierò le nuove sfide per dare un contributo importante e valorizzare il genio Made in Italy. Sono pronto ad accettare questa nuova sfida”.