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Sanzioni

Come cambierà (forse) la manovra del governo dopo la sberla di Bruxelles

Fatti, indiscrezioni e commenti

Che cosa farà il governo dopo che la Commissione europea ha bocciato la manovra? Ossia: se e cosa cambierà l’esecutivo dopo la sberla ricevuta da Bruxelles?

Al di là delle dichiarazioni pubbliche del presidente del Consiglio e dei vicepremier, ci sono due linee che solcano la maggioranza di governo.

C’è chi ritiene che l’impostazione della legge di Bilancio non deve cambiare, salvo ritocchi secondari e di limitato impatto. E c’è chi pensa di poter e voler rimodulare l’assetto della manovra per venire incontro ad alcune delle indicazioni giunte da Bruxelles.

Il ministro degli Affari europei, Paolo Savona, secondo le indiscrezioni di Start Magazine, è alla ricerca di soluzioni dal lato degli investimenti. Nel solco di sue recenti proposte illustrate pubblicamente.

In sostanza, la seconda linea all’interno della maggioranza di governo prevede un riequilibrio di risorse tra spese correnti e spese per gli investimenti.

Resta da vedere se i 5 Stelle di Luigi Di Maio saranno disposti a sacrificare una parte delle spese correnti previste per il reddito di cittadinanza. Ma può essere una soluzione utile anche per implementare con più accortezza e senza fretta uno strumento dalla realizzazione non semplice, come hanno rimarcato diversi osservatori e come ha approfondito ieri con Start Magazine l’ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.

Nell’entourage del dicastero degli Affari europei si vede con favore quanto auspicato oggi in un editoriale sul Mattino da Giorgio La Malfa, economista, già ministro delle Politiche comunitarie e amico di Savona da anni.

Ha suggerito La Malfa direttamente al premier Conte: “Il governo stenda in tempi brevissimi un programma triennale di opere pubbliche; stabilisca quanta parte del programma è già finanziario nel bilancio attuale e quanto invece deve essere spesa aggiuntiva. Rinunzi, in conseguenza di questo, ad alcune delle spese correnti che erano contenute nel progetto del bilancio attualmente in Parlamento”.

Una proposta che tocca anche la parte della manovra sulle pensioni voluta dalla Lega di Matteo Salvini.

La parola, ora, a Di Maio e Salvini.

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TUTTI GLI APPROFONDIMENTI DI START MAGAZINE:

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