Le notizie sull’Ucraina si concentrano sulla crisi al confine con la Russia, visti i timori per lo scoppio di una guerra che potrebbe coinvolgere militarmente ed economicamente anche l’Unione europea, gli Stati Uniti e la NATO. Nel frattempo, però, le vicende finanziarie del paese stanno conoscendo sviluppi rilevanti.
LA MOSSA DELLA BORSA MERCI CINESI
Nei giorni scorsi la borsa merci cinese Bohai Commodity Exchange – ha sede a Tianjin, nel nord-est della Cina – ha acquisito una quota del 49,9 per cento del JSC PFTS Stock Exchange, società che gestisce il mercato azionario ucraino.
L’intenzione era stata annunciata già nel dicembre del 2019.
Due anni fa la Bohai Commodity Exchange aveva acquistato la Banca ucraina di ricostruzione e sviluppo.
CHI SI È RITIRATO DA JSC PFTS
Parallelamente, diversi fondi hanno deciso di uscire completamente dal capitale del JSC PFTS. Si tratta, per la precisione, di Primeview LTD (8,5 per cento; sede in Belize), Dakal LTD (9,3 per cento; sede in Belize), Crookston Limited (9 per cento; Belize) e Boline LTD (9,2 per cento; Isole Marshall).
CHI HA RIDOTTO LA QUOTA
Come riporta l’agenzia ucraina 112 (vicina alla Russia), un altro fondo, Parvana LTD, ha invece optato per una riduzione sostanziale della sua quota, passata dall’8,9 per cento allo 0,1.
CHI L’HA AUMENTATA
Di contro, il fondo pensione Altana Investment Management l’ha aumentata dal 2,3 per cento al 5,1.
Non è nota l’identità degli altri azionisti del JSC PFTS Stock Exchange, oltre a Parvana LTD, Altana Investment Management e la Bohai Commodity Exchange.
I NUMERI DI JSC PFTS
Ukraine Business News scrive che JSC PFTS Stock Exchange è la seconda borsa dell’Ucraina per volumi, dopo Perspective. Le tre borse principali del paese sono appunto Perspective, JSC PFTS e Ukrainian Exchange (UX).
Nel 2021 la JSC PFTS ha gestito scambi per 3,2 miliardi di dollari, pari al 38 per cento del volume totale delle tre borse principali.
IL RATING DELL’UCRAINA
Fitch Ratings, una delle principali agenzie internazionali di valutazione del credito, ha fissato per l’Ucraina un rating “B” e considera “positive” le sue prospettive di lungo termine di IDR (Issuer Default Rating) in valuta estera. La valutazione risale allo scorso agosto.
A settembre, S&P Global Ratings ha dato all’Ucraina un rating “B” e considera stabili le sue prospettive.
COSA FA LA CINA IN UCRAINA
Lo scorso dicembre, l’analista Jeremy Batstone-Carr di Raymond James European Strategy Team ha spiegato a Reuters che la Cina, a partire dal 2016, ha investito massicciamente nelle infrastrutture ucraine con l’intenzione “di costruire una rotta alternativa alle opzioni passanti per la Russia e la Bielorussia”.
“Le aziende cinesi”, ha proseguito, “hanno investito un altro miliardo di dollari equivalente in impianti e altre strutture in Ucraina”. “Sembra certo che i carriarmati russi non potranno entrare a Kiev, la capitale ucraina, e proseguire verso la costa del mar Nero senza disturbare gli interessi cinesi”.
COME VANNO LE BORSE UCRAINE
I timori di guerra in Ucraina hanno causato, nei giorni scorsi, delle perdite nelle borse europee. Nonostante Kiev sarebbe la più direttamente coinvolta in un conflitto, le borse nazionali hanno performato meglio della media del continente e – scrive Il Sole 24 Ore – l’Ukrainin Exchange Index “è addirittura salito dello 0,6% a 1.746 punti”.