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Banca Centrale

Cosa farà la banca centrale cinese

La banca centrale cinese emetterà entro la fine del mese un primo lotto di prestiti a basso costo per ridurre le emissioni di carbonio. I prestiti cinesi alle istituzioni finanziarie del paese faranno la differenza?

Che Pechino intendesse abbassare i tassi di interesse, per rendere i prestiti uno strumento di riduzione della Co2, si diceva da tempo. Ora, però, l’agenzia stampa governativa Xinhua, citando un’intervista con il governatore della banca centrale Yi Gang, sembra confermare che i primi prestiti arriveranno a breve.

La People’s Bank of China (PBOC) a novembre aveva delineato gli elementi principali di questa operazione. La PBOC avrebbe fornito il 60% del capitale del prestito contratto dalle istituzioni finanziarie per i tagli alle emissioni di carbonio. Il tasso di prestito ad un anno sarebbe stato all’1,75% (il tasso primario di prestito al momento è a 3.8%).

La misura appare in linea con l’obiettivo globale della Cina di portare le emissioni al loro picco prima del 2030. La Cina, infatti, vuole raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060 senza danneggiare l’economia, già segnata dalle ricadute della pandemia di COVID-19. L’economia cinese, la più grande del mondo dopo gli USA, affronta la triplice pressione del calo della domanda, dei problemi di approvvigionamento e dell’indebolimento delle aspettative, ha detto Yi, ribadendo un precedente commento ufficiale.

In cerca di stabilità, i prestiti cinesi avranno interessi più bassi

“Il mercato macroeconomico deve essere stabilizzato”, ha dichiarato il governatore della banca centrale cinese, Yi Gang. “È necessario lasciare che gli azionisti delle aziende e le autorità locali si assumano la responsabilità degli eventi di rischio che si verificano nel mercato”.

Yi ha detto che la PBOC manterrà la sua politica monetaria flessibile e appropriata, e la liquidità ampia. La Cina ha, infatti, tagliato il suo tasso di prestito di riferimento per la prima volta in quasi due anni questo mese. Il tasso primario di prestito a un anno (LPR) – il tasso della maggior parte dei prestiti – è stato tagliato dal 3,85% al 3,8%. Il LPR a cinque anni – che è invece il riferimento per i mutui – è rimasto al 4,65%. Il LPR si considera, dal 2019 ad oggi, il costo di finanziamento de facto di riferimento per la Cina.

La sintesi di questi tassi di interessi, conclude Yi Gang, è che le imprese possono ottenere prestiti ad un tasso d’interesse medio del 5%. È minimo storico per il paese ma il governatore della PBOC ha dichiarato che aumenterà la quota di rifinanziamento alle piccole imprese, se necessario. Ha anche detto che i rischi finanziari sono sotto controllo e le aspettative per il mercato immobiliare sono migliorate. “L’aggiustamento strutturale del mercato immobiliare è favorevole alla formazione di un nuovo modello di sviluppo per il settore immobiliare del paese”.

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