LA REAZIONE DEI MERCATI AL BALLOTTAGGIO IN FRANCIA
La reazione dei mercati è stata contrastante, data l’incertezza prevalente. Lo spread OAT-Bund a 10 anni è leggermente più ristretto, a 65 punti base.
LE AZIONI FRANCESI
Le azioni francesi ed europee aprono la settimana in positivo (intorno al +0,5% in tarda mattinata).
CAPITOLO EURO
L’euro ha aperto in leggero ribasso, ma ora ha recuperato le perdite (EUR/USD a 1,0840).
Il nostro scenario più probabile era quello di un parlamento diviso in Francia. Questa versione potrebbe essere leggermente attenuata rispetto a quanto inizialmente temuto, poiché il partito centrista ha beneficiato in larga misura delle astensioni al secondo turno. Questo fa sperare che in autunno si voti un bilancio “responsabile”, sotto la stretta supervisione della Commissione europea.
GLI SCENARI SULLE COALIZIONI
Detto questo, qualsiasi coalizione possa emergere si rivelerà probabilmente molto fragile. Inoltre, NFP e RN, che hanno entrambi chiesto la cancellazione della riforma pensionistica, sono nella posizione di realizzarla, se dovessero osare a farla; questo sarebbe un pessimo segnale per i mercati. I risultati elettorali riflettono alleanze piuttosto insolite, 1/ all’interno del blocco di sinistra NFP – date le grandi differenze di opinioni politiche – e 2/ in vista del secondo turno. Questo renderà più difficile la formazione di una coalizione.
LE DIFFERENZE PROGRAMMATICHE
Anche all’interno di Ensemble, la destra (Horizon) potrebbe rifiutare gli aumenti delle tasse che inevitabilmente emergerebbero da una coalizione di centrosinistra. Anche gli alleati di E. Macron (ad esempio G. Attal ed E. Philippe, che guardano con interesse alle elezioni presidenziali del 2027) hanno iniziato a prendere le distanze dal Presidente. Per questo motivo, il moderato sollievo manifestato al secondo turno (quando è diventato chiaro che il RN non avrebbe raggiunto la maggioranza) potrebbe non avere alcun seguito. L’estrema sinistra e l’estrema destra sono state arginate, ma i risultati elettorali non sono a favore della stabilità politica né un promettente programma di riforme.