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Leonardo Blackrock

Che cosa succede in Leonardo con Blackrock e Gem

Mentre Leonardo completa l'acquisizione del controllo di Gem Elettronica (65%), il fondo americano Blackrock ha ottenuto l'ok del governo Meloni per salire sopra alla quota del 3% del capitale del gruppo ex Finmeccanica. Tutti i dettagli

Inizio settimana di manovre societarie a Piazza Monte Grappa.

Ieri Leonardo ha annunciato il perfezionamento dell’acquisizione del controllo di Gem Elettronica per circa 16 milioni di euro. A seguito della finalizzazione – indica una nota – la partecipazione del gruppo guidato da Roberto Cingolani sale dal 30% al 65% nella società marchigiana attiva nell’elettronica navale.

Sempre ieri, Reuters ha rivelato che il fondo statunitense Blackrock – il più grande gestore di investimenti al mondo con asset in gestione per 10.600 miliardi di dollari – ha ottenuto l’ok del governo (condizionato ai sensi della normativa sul golden power) per salire sopra alla quota del 3% del capitale del colosso nazionale della difesa e aerospazio. Il valore del 3% di Leonardo all’attuale capitalizzazione di Borsa è pari a 362 milioni di euro, segnala Repubblica.

Il via libera, precisa Reuters, sarebbe stato dato il 18 settembre, tramite un documento inviato dall’ufficio del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Parlamento.

“Un buon riconoscimento”, secondo il numero uno di Leonardo Cingolani. Poco mosso il titolo in Borsa: dopo un avvio con il segno più, alle 12 le azioni di Leonardo viaggiano poco sotto la parità (-0,19%) a 20,77 euro.

Tutti i dettagli.

VIA LIBERA DAL GOVERNO ALL’INGRESSO DI BLACKROCK NEL CAPITALE DI LEONARDO

Dunque la scorsa settimana il governo Meloni ha concesso l’autorizzazione a BlackRock per salire sopra alla quota del 3% del capitale di Leonardo (di cui il Tesoro detiene il 30,2%),  imponendo anche alcune condizioni non specificate, secondo il documento visionato da Reuters.

In base alla normativa italiana, l’esecutivo deve approvare la proprietà azionaria in qualsiasi società strategica quotata anche alla Borsa di Milano quando la quota supera le soglie stabilite al 3%, 5%, 10% e vari altri intervalli fino al 50%. Inoltre, nel caso di aziende considerate strategiche la legislazione italiana prevede che il governo possa esercitare il cosiddetto “golden power”, ovvero il diritto di veto per bloccare, o porre condizioni, sugli acquisti stranieri o domestici, nonché di modifiche alla governance di società che operano in settori strategici come l’energia, le telecomunicazioni, la difesa e le banche.

TUTTI GLI ASSET ITALIANI IN GESTIONE DEL FONDO

Per il fondo statunitense guidato da Larry Fink si tratta di un altro investimento di livello nel nostro paese: Blackrock detiene il 7% di Unicredit, il 5% di Intesa Sanpaolo, oltre il 5% di Banco Bpm e anche il 5% di Enel. Sempre Repubblica ricorda che “Nel gennaio scorso Fink ha anche comprato il fondo infrastrutturale Gip che ha in portafoglio il 50% dei treni Italo in società con la Msc di Aponte. Sono tutte partecipazioni che possono restare in pancia al fondo per diverso tempo e dunque non sono mordi e fuggi con motivazioni speculative.”

LE PAROLE DI CINGOLANI

“Si tratta di una conferma ulteriore di fiducia da parte del mercato rispetto al piano industriale presentato”, ha commentato l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani sottolineando come alla “competitività nei settori, si aggiunga lo sforzo nelle alleanze strategiche” e continua: “La fiducia va oltre il breve periodo e la contingenza internazionale. Il settore sarà strategico nei prossimi anni. E Leonardo è attrezzata per essere un player di riferimento”.

L’ACQUISIZIONE DI CONTROLLO DI GEM

Nel frattempo, sempre ieri Leonardo ha comunicato di aver perfezionato l’acquisizione del controllo di Gem Elettronica per circa 16 milioni di euro. A seguito della finalizzazione, Leonardo detiene il 65% e il controllo della società. Il primo 30% era stato acquisito nel 2021 e l’accordo prevedeva infatti un meccanismo di opzioni call e put da esercitarsi nel 2024, per consentire a Leonardo di acquisire il controllo della società marchigiana.

La società di San Benedetto del Tronto opera in campi complementari a quelli del colosso dell’aerospazio e difesa ed è specializzata nella produzione di radar 3D di piccole e medie dimensioni, sensori elettro-ottici e sistemi inerziali per il settore marittimo, avionico e terrestre.

LA STRATEGIA DEL GRUPPO GUIDATO DA ROBERTO CINGOLANI

L’operazione è in linea con gli obiettivi del Piano Industriale volto a perseguire acquisizioni chiave in aree strategiche. Questa operazione consentirà a Leonardo di rafforzare e completare l’offerta di radar e sistemi per applicazioni navali e costiere grazie alla complementarietà del portafoglio prodotti. Con un fatturato di oltre 30 milioni di euro nel 2023, Gem si concentra sullo sviluppo e la produzione di sistemi di navigazione, situational awareness, sensori radar, sensori optronici e inerziali utilizzati nel dominio navale militare e nella sorveglianza costiera.

COSA FA GEM ELETTRONICA

Fondata nel 1977, Gem elettronica conta 145 dipendenti ed è caratterizzata da una produzione realizzata quasi esclusivamente in house.

Attiva sui mercati civile e militare, la società con sede a San Benedetto del Tronto (AP), vanta una presenza sia in Italia che all’estero e importanti collaborazioni con player nazionali e internazionali.

I SOCI

Con un capitale sociale di 4.500.000 euro, fino alla scorsa settimana l’azienda era controllata al 70% da Gem Investment srl. Leonardo possedeva la restante partecipazione al 30%, ora salita al 65%.

Compongono il cda oltre al presidente Antonio Bontempi: Antonio Levato in rappresentanza di Leonardo e Giuseppe Merlini, amministratore unico della società.

I CLIENTI

Tra i clienti italiani troviamo: Ministero della Difesa, Marina Militare, Esercito, Carabinieri, Polizia, Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e Guardia di Finanza.

Ma Gem elettronica esporta anche all’estero: Albania; Argentina; Bangladesh; Cina; Croazia; Isole Faroe; Francia; Georgia; Germania; Regno Unito; Grecia; Paesi Bassi; India; Indonesia; Libia; Malta; Malesia; Marocco; Norvegia; Oman; Pakistan; Qatar; Romania Singapore; Sri Lanka; Turchia; Emirati Arabi Uniti; USA e Venezuela.

LA COLLABORAZIONE DI GEM CON LEONARDO SU FREMM E LEGGE NAVALE

In qualità di fornitore, Gem collabora da anni con Leonardo su numerosi progetti, tra cui il programma Fremm e Legge Navale, il piano di ammodernamento della flotta della Marina Militare Italiana.

Leonardo è partner infatti al 49% nella jv con Fincantieri Orizzonte Sistemi navali (Ons). Osn ricopre il ruolo di prime contractor per l’Italia del programma italo-francese Fremm per la costruzione di 10 fregate per la Marina militare (di cui due vendute all’Egitto), con Fincantieri, design authority della piattaforma e con Leonardo, fornitore del Sistema di Combattimento.

I NUMERI DEL BIENNIO 2022-2023

Infine, uno sguardo ai conti.

La marchigiana Gem ha registrato nel 2023 un fatturato pari a 32 milioni di euro, in aumento rispetto ai 19 milioni dell’anno precedente. L’utile è quasi triplicato attestandosi a 9,5 milioni di euro (contro i 2,7 milioni del 2022). I costi della produzione si attestano intorno ai 20 milioni di euro, in leggero aumento rispetto all’anno precedente (18 milioni).

La società vanta un totale di immobilizzazioni materiali dal valore di 4,8 milioni di euro, ed un totale debiti di 28,9 milioni di euro.

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