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Tassi Usa

Che cosa succede al mercato del lavoro americano

Le ultime novità in Usa su lavoro e inflazione commentate da Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte  

I dati sul mercato del lavoro Us di agosto evidenziano segnali di lieve riduzione delle condizioni estremamente sottili dal lato dell’offerta di lavoratori, tali da aumentare il rischio di pressioni salariali ulteriori, oltre a quelle già emerse nei mesi scorsi.

Complessivamente le principali indicazioni a tal riguardo sono:

moderazione dell’incremento mensile degli occupati nel comparto non agricolo. Complessivamente gli occupati nel comparto non agricolo ora sono di circa 240.000 unità sopra il livello pre-pandemico
dinamica salariale ferma al 5,2% a/a
Aumento del tasso di disoccupazione (da 3,5 a 3,7%)
Aumento del tasso di partecipazione (da 62,1 a 62,4%)
Su quest’ultimo punto continua la divergenza tra il tasso di partecipazione nella fascia di età 24-54 anni (la cosiddetta prime age, in aumento al massimo da giugno 2020) vs la fascia di età 55+ (in calo)

Un’ulteriore indicazione che emerge dal dato è come progressivamente stia diminuendo l’apporto all’occupazione della componente leisure and hospitality, in parte ricollegabile ai sintomi di riduzione del cosiddetto “revenge spending” che si è riscontrato anche da analoghe componenti dell’inflazione.

IN SINTESI

Per la Fed rimane aperta l’ipotesi 50/75 pb nel meeting del 21 settembre.
Decisivo sarà il dato sull’inflazione di agosto in pubblicazione il 13 settembre.
Nel frattempo, da monitorare con attenzione la dinamica del QT che, per verificare soprattutto se con l’accelerazione a 95Mld$ mensili prevista da settembre, la componente MBS finora ferma, inizierà a calare nel bilancio della Fed.
Il QT rappresenta un fattore rilevante questo mese per le implicazioni che pone innanzitutto sul funding delle aziende USA, dove da agosto si sta registrando nuovamente un allargamento dello spread dei corporate bond principalmente nel comparto high yield

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