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Sky Italia

Che cosa sta succedendo a Sky Italia?

Sky Italia chiede di bloccare l'assegnazione dei diritti Tv della Serie A. La società, in questi mesi, deve fare anche i conti con l'addio di Ibarra e Maccanico e con un piano industriale che prevede importanti tagli al personale. Tutti i dettagli

 

Grandi cambiamenti in casa Sky Italia. Il broadcaster, controllato dall’americana Comcast, deve dire addio all’amministratore delegato Maximo Ibarra andato alla guida di Engineering, dopo aver salutato Nicola Maccanico, chiamato dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, ai vertici dell’Istituto Luce Cinecittà.

Saluti, questi, che avvengono in un periodo non semplice, in cui la società deve fare i conti con la perdita dei diritti di trasmissione delle partite di Serie A, una concorrenza sempre maggiore e un piano industriale di trasformazione in cui sono programmati importanti tagli del personale.

Sui diritti per la Serie A, intanto, Sky fa ricorso. Tutti i dettagli.

L’USCITA DI IBARRA

Partiamo dalle ultime notizie. L’amministratore delegato di Sky Italia, Maximo Ibarra, lascerà il gruppo a fine luglio.

Ibarra sarà il nuovo Ceo di Engineering. “Sono entusiasta di entrare a fare parte di Engineering, il campione italiano della digital transformation e dello sviluppo di soluzioni software e piattaforme proprietarie per il mercato enterprise”, ha annunciato Ibarra.

LASCIA ANCHE MACCANICO

E per una nuova sfida professionale, anche Nicola Maccanico executive vice president programming di Sky Italia, ha detto addio alla pay tv. Maccanico è stato chiamato dal ministro della Cultura Dario Franceschini per ricoprire il ruolo di amministratore delegato dell’Istituto Luce-Cinecittà.

Franceschini lo ritiene “l’uomo giusto” per ricoprire la nuova carica, anche grazie alla sua dimestichezza e conoscenza della città di Roma.

I TAGLI AL PERSONALE

Quelli del top management non sono gli unici addii che dovrà dire Sky Italia. La compagnia, nei giorni scorsi, ha annunciato tagli per 2.500/3.000 addetti su 11mila. Le uscite incideranno sia sul personale interno, pari a 5000 unità sia, sul personale esterno, che ammonta a circa 6000 addetti.

I licenziamenti saranno spalmati nei prossimi, fino al 2024.

IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE

I tagli verranno attuati nell‘ambito del piano quadriennale di trasformazione 2021-24, che dovrebbe portare Sky a risparmi complessivi per 300 milioni di euro. Per raggiungere l’obiettivo, l’azienda prevede di centralizzare alcune funzioni a livello di gruppo e semplificare le operation attraverso un maggiore uso della tecnologia digitale. Prevista anche una razionalizzazione delle attività, con una maggiore concentrazione su quelle a maggior valore aggiunto, come le serie tv Sky Original, e sulle piattaforme Sky Q e Now.

PIU’ SMART WORKING

La dieta dimagrante della pay Tv passerà anche dall’isopensione, ovvero la possibilità di lasciare il lavoro in anticipo utilizzando uno scivolo pensionistico di cui si fa carico l’azienda, e più smart working, come accordi sindacali.

MAGGIORE CONCORRENZA

Quella di Sky sembra essere una scelta dovuta. La Pay Tv in questi anni ha visto crescere a dismisura la concorrenza: da Amazon Prime a Netflix, la cui proposta di fruizione dei contenuti mette sotto pressione i modelli di business tradizionali.

DIRITTI TV E SERIE A

Sky, in realtà, è chiamata a fare i conti anche con Dazn, che nelle scorse settimane si è aggiudicata i diritti di trasmissione della Serie A, scippandoli proprio alla società controllata da Comcast.

Dazn si è aggiudicata, grazie al supporto di Tim, i pacchetti 1 e 3 nell’asta per i diritti televisivi sulla Serie A. In pratica, per i prossimi tre anni, la piattaforma di streaming trasmetterà 7 partite in esclusiva per ogni giornata e 3 partite in co-esclusiva, per 840 milioni di euro a stagione.

DIRITTI SERIE A: IL PACCHETTO 2

Resta da affrontare il nodo relativo al cosiddetto pacchetto 2, sui cui l’assemblea di Lega si è espressa venerdì 23 aprile dando il via libera al nuovo bando che prevede la trasmissione di tre partite a giornata in co-esclusiva con la piattaforma di sport in streaming Dazn per il ciclo triennale 2021-2024.

“L’obiettivo minimo è stato fissato a 150 milioni di euro a stagione (rispetto ai 250 milioni del precedente bando), dopo che nelle scorse settimane i club del massimo campionato italiano avevano respinto l’offerta di Sky da 87,5 milioni in media annui”, scrive Calcio e Finanza. 

LA PARTITA SI GIOCA IN TRIBUNALE

La partita sui pacchetti 1 e 3, in realtà, non è finita. Secondo indiscrezioni del Sole 24 Ore,  Sky ha presentato un ricorso d’urgenza (ex articolo 700) al Tribunale di Milano per bloccare l’assegnazione dei diritti di trasmissione della Serie A a Dazn.

“L’udienza è fissata alle ore 11 del 5 maggio. Il giudice che se ne occuperà, da poco entrato nella Sezione Imprese del Tribunale di Milano, è Federico Rolfi”, scrive il Sole.

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