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Che cosa si agita al Mise. Ecco la bozza della riorganizzazione al ministero di Di Maio

Fatti, nomi, indiscrezioni e bozze riservate. Che cosa succede al ministero dello Sviluppo economico (Mise)?

 

Dopo la rotazione dei direttori generali, il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, sta per varare una riorganizzazione generale del dicastero (qui la bozza del provvedimento)

Che cosa si evince dalla riorganizzazione in fieri al ministero dello Sviluppo economico?

“L’impressione – dice a Start Magazine un alto dirigente della Pubblica amministrazione al corrente del dossier – è che si voglia rafforzare il ruolo del Segretario generale accentrando il controllo dei principali dossier di particolare interesse svuotando le direzioni generali declassandole a mere esecutrici ovvero a uffici istruttori senza nessun potere come gli uffici di diretta collaborazione come l’ufficio di Gabinetto”.

“La riforma di giugno sempre se si farà va in questa direzione”, aggiunge una fonte sindacale che segue i movimenti al Mise: “Hanno una delega che gli da la facoltà entro giugno (iter più veloce e snello) di riorganizzare il Mise portando da 15 a 8-9 direzioni. Altrimenti, se si va oltre ci vuole un Dpcm come si fece nel 2013 (quindi occorrerebbe circa un anno) e come sarebbe corretto fare anche in questo caso considerata la complessità della materia e l’impatto sulla vita amministrativa degli uffici del Mise”.

La valutazione pressocché unanime è che tutto è in mano del Segretario generale, Salvatore Barca, uomo di fiducia del ministro.

Chi è Barca? Ha scritto l’Espresso: “Barca, 45 anni, è nato a Volla, nel napoletano, a pochi chilometri da Pomigliano d’Arco, il paese di Di Maio. Per dieci anni, dal 1995 alla fine del 2004, il futuro segretario generale del ministero dello Sviluppo è stato amministratore, nonchè uno dei 12 soci, della coop Noi con voi, con sede a Napoli, specializzata nell’attività di custodia, pulizia, giardinaggio e anche nella formazione professionale”.

Una nomina, quella di Barca, “che ha fatto molto discutere – ha scritto Policy Maker – sia per il curriculum dello stesso Barca che per il ruolo che secondo molti sarebbe entrato in contrasto con il capo di Gabinetto del Mise, Vito Cozzoli”, che gestisce tra l’altro per conto di Di Maio dossier delicati come quelli di Huawei e Alitalia.

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