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Mooney Intesa Sanpaolo

Ecco che cosa faranno Enel e Intesa Sanpaolo con Mooney (ex Sisal Pay)

Insieme a Intesa Sanpaolo, Enel acquista Mooney, la ex-Sisal Pay, società di pagamenti nata da uno scorporo di Sisal: Fatti, numeri e commenti

 

Enel e Intesa Sanpaolo verso la creazione di un nuovo campione nel fintech con Mooney.

Enel mette a segno l’operazione di acquisto di Mooney in alleanza Intesa Sanpaolo, già azionista di società fintech partecipata dal private equity Cvc.

I cda di Enel e Intesa Sanpaolo, secondo il Sole 24 Ore, hanno dato il via libera all’operazione. Lo schema prevede che Enel e Intesa Sanpaolo, che oggi controlla il 30% tramite Banca 5, abbiano ciascuno una quota attorno al 50%.

Il gruppo Cvc Capital esce invece totalmente dalla compagine, monetizzando l’investimento. Mooney sarebbe stata valutata 1,5 miliardi di euro.

Per Equita l’operazione per Enel ha “senso industriale considerata la propria attività di Enel-x”.

“Il gruppo guidato da Francesco Starace sta infatti schiacciando sull’acceleratore per potenziare le attività fintech di Enel X Pay, piattaforma per pagamenti nuovo attore del settore” ha sottolineato il Sole 24 Ore.

L’acquisizione di Mooney permetterà di crescere in un settore che sta diventando molto competitivo.

Tutti i dettagli.

ENEL E INTESA SANPAOLO ALLA CONQUISTA DI MOONEY

Conclusa la vendita di Mooney. I cda di Enel e Intesa Sanpaolo hanno approvato l’operazione di acquisto. Advisor finanziari dell’operazione sono stati Rothschild e Deutsche Bank.

IL VALORE DELL’OPERAZIONE

Come segnala Finanza.com, “la valutazione di 1,5 miliardi di euro prevedrebbe per Enel un esborso di 750 milioni e per Intesa, che già controlla il 30% di Mooney a seguito del conferimento di Banca 5, un esborso di circa 300 milioni”.

COS’È MOONEY

Cvc ha formato Mooney tramite lo scorporo delle operazioni di gioco e pagamento dalla società di scommesse italiana Sisal Group, una società che ha acquistato nel 2016 dalle società di investimento Permira, Apax e Clessidra.

La nascita del gruppo risale al dicembre 2019 quando la società controllante Sisal Group S.p.A. e Banca 5 S.p.A. (Gruppo Intesa Sanpaolo), attraverso gli apporti dei rispettivi rami d’azienda, hanno costituito la prima realtà italiana di Proximity Banking & Payments

Il gruppo al 31 dicembre 2020 ha in carico 582 dipendenti, duecento unità in più rispetto a dato analogo a fine 2019. A guidare Mooney è l’amministratore delegato Emilio Petrone. Nel 2008 Petrone fa il suo ingresso in Sisal Group in qualità ad. Dopo aver fondato e sviluppato SisalPay, a dicembre 2019 Petrone mette le basi di Mooney, la prima realtà italiana di Proximity Banking & Payments.

I CONTI

Il gruppo Mooney Spa ha chiuso il bilancio d’esercizio 2020 in negativo con una perdita pari a 30,7 milioni di euro (in aumento rispetto a 5 milioni del 2019).

Money ha registrato nel 2020 un Ebitda adjusted di 82 milioni di euro e 79 milioni di euro nel 2019. La società ha indicato un Ebitda in crescita del +28% nel primo semestre del 2021.

L’INTERESSE DELLA BANCA GUIDATA DA MESSINA

Come aveva riportato un mese fa Reuters, Intesa Sanpaolo considera Mooney una risorsa strategica poiché aiuta a orientare le sue filiali verso servizi a più alto margine come la gestione patrimoniale e le assicurazioni, pur continuando a fornire servizi di pagamento di base ai suoi clienti al dettaglio.

Mooney è presente oggi in 45mila esercizi sul territorio e gestisce 200 milioni di transazioni.

LA STRATEGIA DELLA UTILITY CAPEGGIATA DA STARACE

L’operazione per Enel ha senso industriale considerata la propria attività di Enel-x e la base clienti sulla quale scalare il business di Mooney.

Potrebbe contribuire infatti a rafforzare il business dei pagamenti già avviato da Enel attraverso Enel-X pay.

“Con EnelXPay erano stati lanciati poi l’app, le carte di debito, l’Iban sulla carta e i servizi di pagamento delle bollette. Solo dalla gestione dei pagamenti dei Mav, secondo Enel, le potenzialità di business sono molto interessanti: i pagamenti in punti fisici dei bollettini generano 300 milioni di transazioni l’anno” ricorda il quotidiano confindustriale.

“Mooney è uno dei vettori che muove molte transazioni sulle bollette di tutte le utility e non solo, sia in modo digitale che attraverso i punti fisici. Anche quelle di Enel. È evidente qual è il punto di partenza dell’operazione: accentrare il controllo del pagamento dei bollettini e attraverso questo, e non solo questo, fidelizzare i clienti e attirarne altri. Per vendere altri servizi finanziari e assicurativi. Oppure guardare ai pagamenti per la mobilità elettrica e le infrastrutture di ricarica. Anche se questa parte del business stenta a decollare, sia perché la rete in Italia ancora non è sufficientemente sviluppata” evidenzia il Sole 24 Ore.

STARACE: “IN DUE È MEGLIO CHE UNO SOLO”

E riguardo la probabile alleanza con Intesa per Mooney, il numero uno di Enel Starace rispondeva così nel corso della presentazione del piano strategico 2022-23: “Se ci saranno altri soggetti o potenziali partner con diversi business sul fintech forse in due è meglio che uno solo”.

“L’interesse di Intesa ad accedere all’enorme bacino potenziale dei clienti Enel, 30 milioni in Italia e 75 milioni in tutto il mondo) è quasi ovvio. Peraltro l’azienda elettrica e la banca già lavorano assieme in EnelXPay: i soldi raccolti sui conti virtuali delle carte di debito EnelX sono in un conto segregato di Intesa” ha sottolineato il Sole 24 Ore.

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