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talco Johnson & Johnson

Caso talco, Johnson & Johnson pagherà 700 milioni di dollari

L'indagine che va avanti da anni e vede coinvolta Johnson & Johnson per i suoi prodotti a base di talco, responsabili secondo circa 60mila cause di provocare tumori alle ovaie e mesotelioma, verrà in parte chiusa dall'azienda del New Jersey pagando 700 milioni di dollari. Tutti i dettagli

 

Johnson & Johnson, pur non ammettendo alcun illecito, ha accettato di pagare 700 milioni di dollari per risolvere parte delle decine di migliaia di cause che sostengono che i suoi prodotti a base di talco contengano amianto e provochino tumori alle ovaie e mesotelioma.

L’indagine vede coinvolti 42 Stati americani e Washington D.C.

NESSUNA AMMISSIONE DI COLPA

Nell’accordo con gli Stati, guidati da Florida, North Carolina e Texas, Johnson & Johnson non ha ammesso alcun illecito e ha dichiarato che i suoi prodotti a base di talco sono sicuri e non causano il cancro.

Per il procuratore generale della Florida, Ashley Moody, si tratta di “un importante passo avanti per la sicurezza dei prodotti di consumo” e per quello di New York, Letitia James, “nessuna somma di denaro può cancellare il dolore causato dai prodotti contenenti talco di Johnson & Johnson, ma oggi le famiglie possono stare tranquille perché l’azienda è stata ritenuta responsabile dei danni che ha causato”.

CONTI IN SOSPESO

Ma per J&J non finisce qui. A fine marzo erano circa 61.490 le persone che le stavano ancora facendo causa per il talco, di cui la maggior parte donne affette da tumore alle ovaie e un numero minore da mesotelioma, un tipo di cancro legato all’amianto. Nel 2020, l’azienda ha ritirato il prodotto dal mercato nordamericano e l’anno scorso ha riformulato a livello globale la polvere per bambini sostituendo il talco con l’amido di mais.

A oggi il colosso statunitense deve affrontare ancora decine di migliaia di cause legali relative al suo talco e una class action che accusa l’azienda di averne fraudolentemente nascosto i pericoli agli azionisti.

In una dichiarazione rilasciata ad AFP, il vicepresidente mondiale della Johnson & Johnson per le controversie, Erik Haas, ha affermato che l’azienda “continua a perseguire diverse strade per raggiungere una risoluzione completa e definitiva del contenzioso sul talco”, anche per “le richieste di coloro che non vogliono partecipare alla prevista risoluzione consensuale della bancarotta attraverso una causa o una transazione”.

I TENTATIVI (FALLITI) PER RISOLVERE LE CONTROVERSIE

In passato J&J ha tentato due volte di risolvere il contenzioso mettendo in bancarotta una filiale creata per contenere le passività relative al talco, ma i tribunali hanno respinto entrambi i tentativi.
Lo scorso maggio ci ha provato una terza volta proponendo un accordo da 6,5 miliardi di dollari per risolvere la maggior parte del contenzioso. Ha anche accantonato una riserva di 11 miliardi di dollari per coprire tutte le passività relative al talco.

All’inizio di questo mese, inoltre, ricorda Cbs News, una giuria dell’Oregon ha assegnato 260 milioni di dollari a una donna che sosteneva che i prodotti in polvere per bambini dell’azienda erano “direttamente responsabili” della sua diagnosi di cancro nel 2003 e in aprile una giuria ha assegnato 45 milioni di dollari alla famiglia di una donna dell’Illinois morta nel 2020 per mesotelioma dopo essere stata esposta al talco J&J.

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