Johnson & Johnson vuole mettere un punto alle cause legali secondo cui il suo talco, in commercio da quasi 130 anni, provocherebbe cancro alle ovaie e mesotelioma. L’azienda si è sempre dichiarata innocente, ma nel maggio 2020 ne ha interrotto le vendite negli Stati Uniti e in Canada e nel 2022 ha annunciato che avrebbe fatto lo stesso in tutto il mondo.
LA PROPOSTA DI J&J
Circa 6,5 miliardi di dollari in 25 anni. È la cifra proposta da Johnson & Johnson per risolvere tutte le cause pendenti e future negli Stati Uniti in cui si sostiene che il suo borotalco e altri prodotti a base di talco sono responsabili di casi di cancro alle ovaie e mesotelioma. Questo è il suo terzo tentativo.
J&J sta cercando di risolvere la questione attraverso una richiesta di fallimento della sua controllata LTL Management, tuttavia, le prime due proposte sono state respinte dai tribunali perché per loro l’azienda non può beneficiare della protezione fallimentare poiché non si trova in “difficoltà finanziarie”.
Questa volta, però, sebbene la decisione finale spetti comunque a un giudice fallimentare, il piano sarà votato dai ricorrenti, i quali hanno tre mesi per pronunciarsi. Per essere approvato dovrà mettere d’accordo almeno il 75% di loro.
LA DIFESA DI J&J
Johnson & Johnson ha dichiarato che con questo piano verrebbe risolto il 99,75% di tutte le cause pendenti sul talco. Quelle rimanenti, invece, riguardano le denunce di mesotelioma, un tumore che colpisce i polmoni e altri organi, e saranno risolte al di fuori di questo piano.
L’azienda ha inoltre dichiarato di aver registrato un onere di 2,7 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2024 per tenere conto di tutti questi accordi e in totale ha accantonato 11 miliardi di dollari per le richieste di risarcimento.
LA REAZIONE DELLA BORSA E IL COMMENTO DELL’ANALISTA
Dopo l’annuncio della proposta, il titolo dell’azienda è salito di oltre il 3% a circa 149 dollari nelle contrattazioni del 1 maggio.
Tuttavia, per Chris Schott, analista di JPMorgan, il decennale contenzioso, unito alla prospettiva di potenziali future cause per cancro, sta danneggiando le azioni dell’azienda.
Attualmente, ricorda Bloomberg, le cause che J&J deve affrontare sono quasi 60.000.
COSA DICONO LE INDAGINI SUL TALCO
Nonostante Johnson & Johnson abbia sempre negato ogni coinvolgimento nei casi di cancro, un’indagine del 2018, condotta da Reuters, ha affermato che l’azienda sapeva da decenni che l’amianto era presente nei suoi prodotti a base di talco. Secondo l’inchiesta, i registri interni dell’azienda, le testimonianze processuali e altre prove dimostrano che, almeno dal 1971 ai primi anni 2000, il talco grezzo e le polveri finite della J&J sono talvolta risultati positivi a piccole quantità di amianto.
Anche un verdetto del 2018 di una giuria di St. Louis riteneva il gruppo responsabile di aver contribuito a causare tumori alle ovaie in 20 donne, vendendo “consapevolmente prodotti che contenevano amianto”.
Ora i legali che rappresentano le vittime sono divisi sulla proposta di risarcimento e, secondo Reuters, alcuni di loro ritengono che J&J stia cercando di ottenere “voti da avvocati che non hanno fatto causa al gruppo o le cui clienti hanno tipi di cancro ginecologico senza un forte legame scientifico con il talco”. Per uno di loro, J&J avrebbe addirittura “sollecitato segretamente gli studi legali ad accettare il loro accordo, promettendo in cambio un rapido guadagno”.