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Caro Bonomi, la priorità è ridurre l’Irpef al ceto medio

Il presidente di Confindustria Bonomi incalza il governo per la cancellazione dell’Irap. E' davvero questa la priorità fiscale? Il post di Enrico Zanetti, tributarista ed ex viceministro alle Finanze

 

Il presidente di Confindustria Bonomi incalza il governo per la cancellazione dell’Irap.

Ero al governo quando abbiamo ridotto l’IRES dal 27,5% al 24% e quasi dimezzato il prelievo Irap rendendo deducibile il costo del lavoro.

Per dire che condivido nei fatti, non nelle parole, che il punto di partenza nelle riduzioni della pressione fiscale deve essere il comparto produttivo.

Ora però non si può fare finta di essere sempre all’anno zero.

Prima di altri interventi strutturali per miliardi su Ires e Irap, è necessario pensare all’Irpef del ceto medio, ossia l’ultimo tassello che doveva completare nel 2017 la strategia di interventi iniziata nella legge di bilancio per il 2015 (Irap) e proseguita in quella per il 2016 (Ires), poi interrottasi prima del terzo step per le note vicende referendarie.

Massimo rispetto per le esigenze fiscali dell’industria, ma adesso, se ci sarà mai la forza di fare interventi strutturali come nel 2014-2016, è il turno dell’Irpef sui redditi che scontano l’aliquota espropriativa del 38% già a partire da 28.000 euro.

Non si può continuare a lasciare il ceto medio nell’eterno “panino” di chi pensa sempre e solo ai redditi di cittadinanza e di chi pensa sempre e solo all’Irap della grande impresa.

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