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Borsa Italiana

Borsa Italiana, cosa combina Euronext? Fatti e timori di Sileoni (Fabi)

Perché il futuro di Borsa Italiana continua a destare preoccupazioni. L'articolo di Emanuela Rossi

Il futuro di Borsa Italiana continua a destare preoccupazioni e proseguono le esternazioni di politici e sindacalisti. Il timore è che la società che gestisce il listino del nostro Paese e il mercato dei titoli di Stato – da aprile passata ai francesi di Euronext per 4,4 miliardi – possa perdere pezzi.

IL PIANO ALLO STUDIO

Secondo un piano interno di cui ha dato notizia Mf – Milano Finanza, sarebbe allo studio l’ipotesi di ridurre i costi di circa il 20% tagliando più o meno 200 posti, ovvero un terzo di quelli attuali. Indiscrezioni puntualmente smentite da Euronext: “Stiamo lavorando con i colleghi di Borsa Italiana sul piano industriale, che sarà finalizzato a novembre – ha asserito in una nota -. Qualsiasi ipotesi sui suoi contenuti è pura speculazione”.

LE POLEMICHE POLITICHE

Intanto continuano le pressioni sul ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e sul presidente del Consiglio, Mario Draghi, perché si tenga alta la guardia e si tutelino i posti di lavoro. Ieri il presidente della commissione di vigilanza su Cassa depositi e prestiti, Sestino Giacomoni (FI), ha detto che “se fosse necessario siamo pronti sin da subito, come Commissione di vigilanza su Cdp, a valutare l’opportunità di sentire in audizione i vertici Euronext”. La Lega, intanto, “ha pronta una interrogazione al ministro Franco per capire come il governo si stia muovendo per salvaguardare i posti di lavoro di Borsa Italiana” ha dichiarato Giulio Centemero, deputato della commissione Finanze.

Tranchant la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Borsa Italiana è una società strategica per l’interesse nazionale e averne ceduto il controllo ai francesi è stato un errore madornale”.

COS’HA DETTO SILEONI (FABI)

Secondo il segretario generale della Fabi “la tutela dell’occupazione in Borsa Italiana e in tutte le sue società controllate è una priorità assoluta: garantiamo sin da subito, così come abbiamo sempre fatto, il massimo impegno nell’esclusivo interesse delle lavoratrici e dei lavoratori”. Sileoni è chiaro: “Non permetteremo tagli al personale e siamo pronti a tutto, utilizzando gli strumenti a disposizione, qualora si concretizzassero fughe in avanti da parte dell’azienda o tentativi di forzare la mano sulle norme di legge nazionali oltre che rispetto al contratto nazionale di lavoro”.

Il segretario del maggiore sindacato del credito ricorda che “Borsa Italiana, che era di fatto diventata inglese per scelte discutibili delle banche italiane assunte 15 anni fa, dallo scorso aprile è entrata nella galassia Euronext: un gruppo che ha il cuore in Francia, ma vede, nella sua compagine azionaria, due significative presenze italiane”. Dunque, “da un lato lo Stato, per il tramite della Cassa depositi e prestiti, dall’altro un importante gruppo bancario italiano (Intesa Sanpaolo, ndr) che, per noi, rappresenta un elemento essenziale di garanzia per la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e, in generale, dell’occupazione, in una società fondamentale non solo per il mercato finanziario italiano, ma per l’intero Paese”.

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