Sulla vendita di Borsa Italiana arriva la conferma ufficiale del London Stock Exchange. che spiega in una nota di “essere ora in trattativa esclusiva con Euronext N.V. in relazione alla cessione del gruppo Borsa Italiana”.
“In seguito all’annuncio del 31 luglio 2020 relativo a Mts e al gruppo Borsa Italiana – si legge nel comunicato – London Stock Exchange Group plc ha ricevuto e esaminato una serie di proposte competitive da più parti per Mts e il gruppo Borsa Italiana nel suo complesso. Lseg conferma di essere ora in trattativa esclusiva con Euronext N.V. in relazione alla cessione del gruppo Borsa Italiana”.
“Non vi può essere certezza che una transazione risulterà da queste discussioni – prosegue la nota – e qualsiasi potenziale vendita dipenderà dall’esito della revisione della transazione Refinitiv da parte della Commissione Europea e dalla chiusura della transazione in conformità con i suoi termini”.
Mentre Euronext e Cdp in una nota congiunta affermano che “l’aggregazione proposta tra Borsa Italiana ed Euronext creerebbe un operatore leader nei mercati dei capitali dell’Europa continentale”. “Questo progetto di trasformazione posizionerebbe il nuovo gruppo per realizzare l’ambizione di proseguire nella creazione dell’infrastruttura dell’Unione dei mercati dei capitali in Europa, sostenendo al contempo le economie locali”, prosegue la nota.
COSA DICE IL CEO DI EURONEXT
“Per noi è un’operazione naturale perché si inserisce in un modello federale che esiste e funziona da 20 anni”. Lo ha affermato il Ceo di Euronext Stephane Boujnah commentando con l’Ansa le trattative in esclusiva concesse da Lse a Euronext-Cdp-Intesa Sanpaolo per l’acquisto di Borsa Italiana. Alla domanda se abbia avuto un ruolo la politica in questa scelta, visto quanto si è speso il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nella partita, Boujnah ha risposto “No. Penso che l’offerta che presentiamo sia competitiva, anche per il contributo che dà all’Italia”. “L’esclusiva non è legata ad altri fattori”, ha aggiunto il numero uno di Euronext.
QUESTIONE DI PIAZZE
Il Ceo di Euronext Stephane Boujnah esclude che la società che riunisce le Borse di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona e Oslo possa, anche dopo l’acquisto di Milano, finire a sua volta preda di altre società più grandi. “Con Borsa Italiana Euronext sarà più forte di oggi”, replica il manager a una domanda relativa anche al fatto che Euronext non ha un unico socio di maggioranza ed è quotata.
LO SCENARIO PER BORSA ITALIANA
Borsa Italiana manterrebbe le funzioni, la struttura e le relazioni attuali all’interno dell’ecosistema italiano, conservando la propria identità italiana e i suoi punti di forza, sottolineano ancora Euronext-Cdp, aggiungendo che il ceo italiano di Borsa Italiana entrerebbe a far parte del Managing Board di Euronext.
LE PROSSIME MOSSE
Il CEO di MTS si unirebbe al Managing Board esteso, insieme agli altri leader delle grandi business unit e delle principali funzioni centrali di Euronext, assumendo responsabilità dell’attività di fixed income trading per l’intero gruppo.
NULLA DI DEFINITIVO
Non vi è alcuna certezza che da queste discussioni scaturirà una transazione e qualsiasi potenziale vendita dipenderà dall’esito della revisione della Commissione Europea dell’operazione Refinitiv e dalla chiusura di tale operazione secondo i suoi termini, viene sottolineato in una nota da parte del London Stock Exchange che ricorda come per Mts e Borsa Italiana abbia ricevuto ed esaminato una serie di proposte concorrenziali di diverse parti.
LA NOTA DI CDP ED EURONEXT
Euronext-Cdp spiegano poi in una lunga nota che l’Italia, attraverso Borsa Italiana, diventerebbe il principale contributore in termini di ricavi del gruppo Euronext post aggregazione. In qualità di nuovo Paese rilevante all’interno del modello federale di Euronext, l’Italia sarebbe presente con propri rappresentanti italiani a livello della governance di gruppo di Euronext, fra gli Azionisti di Riferimento, nel Supervisory Board, nel Managing Board e nel College of Regulators (Collegio dei Regolatori) che vigila sulle attività del gruppo Euronext.
IL CONCERTO ITALIANO FRA TESORO, CDP E INTESA SANPAOLO
Qualora le trattative dovessero portare al completamento dell’operazione, e nel quadro della partnership siglata l’11 settembre 2020, CDP Equity e Intesa Sanpaolo entrebbero a far parte dell’attuale gruppo di azionisti di Riferimento a lungo termine di Euronext , attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato, con l’acquisizione da parte di CDP Equity di una partecipazione in linea con quelle detenute dai principali azionisti di riferimento di Euronext e avendo inoltre un rappresentante nel Supervisory Board di Euronext. Un secondo candidato italiano verrebbe proposto come membro indipendente del Supervisory Board e diventerebbe il Presidente del gruppo risultante dall’aggregazione. Le attività chiave e le funzioni centrali del nuovo gruppo avrebbero sede a Milano e Roma.
CAPITOLO MTS
MTS, attivo nei mercati interdealer, Dealer-to-Client e Repo, soprattutto per i Titoli di Stato europei, con focus sui mercati italiani, diventerebbe il Centro di Eccellenza Europeo del gruppo per il trading a reddito fisso. Cassa di Compensazione e Garanzia sarebbe la clearing house all’interno del gruppo risultante dall’aggregazione e diventerebbe un pilastro fondamentale della strategia post-trade del gruppo Euronext risultante dall’aggregazione.
DOSSIER MONTE TITOLI
Inoltre, Monte Titoli Depositario Centrale di Titoli italiano, che offre servizi di emissione, regolamento e custodia, diventerebbe il più grande CSD del gruppo Euronext, e dunque uno dei principali contributori per il raggiungimento degli obiettivi di CSD di Euronext.
IL RUOLO DI CONSOB
La leadership dell’area Finanza del Gruppo verrebbe stabilita a Milano. Consob sarebbe invitata a far parte del College of Regulators (Collegio dei Regolatori) di Euronext, diventando parte dell’attività di supervisione dell’entità risultante dall’aggregazione, pari passu con gli altri regolatori europei, con una presidenza a rotazione semestrale. L’attività di vigilanza diretta di Borsa Italiana rimarrebbe invariata, consentendo a Consob e Banca d’Italia di continuare a regolare direttamente le attività di Borsa Italiana.
IL COMMENTO DI MESSINA PER INTESA SANPAOLO
Il progetto di Euronext su Borsa Italiana “potra’ rappresentare un elemento di rafforzamento dell’infrastruttura finanziaria europea”. A dirlo l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, per cui e’ motivo “di grande soddisfazione” essere parte dell’operazione, “in particolare grazie della decisione del London Stock Exchange Group di entrare in trattative esclusive”. Il progetto permettera’ di “unire i punti di forza di Euronext e Borsa Italiana grazie alla complementarieta’ delle rispettive aree di leadership” e -“si pone come un passo concreto verso la European Capital Marktes Union, basandosi sulla forte presenza di Euronext che raccoglie molte delle principali borse europee e valorizza un’ampia gamma di servizi che rappresentano delle vere e proprie eccellenze sul mercato”, aggiunge Messina.
IL FUTURO DI BORSA SECONDO INTESA SANPAOLO
Per l’ad di Intesa Sanpaolo ci sara’ “un ulteriore sviluppo delle attivita’ facenti capo a Mts, la piattaforma di negoziazione dei titoli di stato, che gia’ rappresenta un punto di eccellenza sul panorama europeo”. “Il know-how e la professionalità di Borsa Italiana, insieme al suo programma Elite dedicato alle aziende in grado di crescere rapidamente, continueranno a supportare le imprese italiane – in particolare la base di solide Pmi del Paese che cercano di espandersi e internazionalizzarsi – mettendole nelle condizioni di rafforzarsi dal punto di vista patrimoniale e di usufruire di servizi essenziali per aumentare la propria competitivita’ a livello globale”, conclude il capo azienda di Intesa Sanpaolo.
I BORBOTTI DI DEUTSCHE BORSE
Deutsche Borse ha preso atto della decisione del London Stock Exchange di dare un’esclusiva alla cordata Euronext-Cdp-Intesa su Borsa Italiana, per la quale riteneva di aver “presentato un’offerta interessante”. “Quale player globale e borsa leader in Europa, avremmo potuto creare sostanziale valore per Borsa Italiana favorendo un’ulteriore crescita e sviluppo del mercato dei capitali italiano ed europeo. L’offerta di Deutsche Boerse aveva un focus sulla creazione di sinergie strategiche e mirava a preservare un alto livello di autonomia per Borsa Italiana, piuttosto che coinvolgere partner italiani a livello di gruppo”, spiegando da Francoforte. Ora per la società “non sono previsti cambiamenti nella strategia di crescita”, con l’azienda che “e’ ben posizionata per proseguire a crescere sia organicamente sia attraverso acquisizioni”. Ma Tesoro e Cdp hanno avversato l’offerta tedesca (qui le ragioni).