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Borsa Italiana

Borsa Italiana e Cdp, Paganetto fra dottor Jekyll e mister Hyde?

Che cosa fa e dice Paganetto in Cdp? Fatti, parole e indiscrezioni

 

“Con questo accordo Euronext è sempre meno francese e sempre più europea, dunque è la scelta che aveva più senso. E mi sembra una bella coincidenza il fatto che coincida con una ripresa delle discussioni su un mercato europeo dei capitali. Tutto questo contribuisce a dare centralità all’Italia”.

Lo dice oggi, in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, a commento dell’operazione con cui Cdp e Intesa Sanpaolo entreranno nell’azionariato di Euronext che controllerà Borsa Italiana, venduta dal gruppo inglese Lse.

“Dev’esserci una ragione – ha aggiunto Gorno Tempini – che giustifichi l’intervento tenuto conto del suo carattere strategico, ma noi non possiamo fare un investimento senza sostenibilità economico-finanziaria. Va anche tenuto conto che in questa federazione di piazze finanziarie la componente pubblica e’ presente con una quota del governo belga e una di Caisse des dépôts et des consignations francese, con una quota pari a poco più del 7% come avremo noi”.

Gorno Tempini ha poi allargato il discorso ad altri dossier in cantiere, dopo che la Cassa ha messo a segno l’operazione sistemica Sia-Nexi (di cui sarà primo azionista) per realizzare il campione nazionale nel settore dei pagamenti elettronici.

Parte del codice genetico di Cdp – ha rimarcato il presidente di Cdp – “è investire in infrastrutture. E’ la missione da cui nascono le più antiche banche di sviluppo, noi e Caisse des dépôts. Ma valgono sempre i principi di sostenibilità. Siamo vigilati da più parti: la Corte dei Conti, una commissione parlamentare di vigilanza, Banca d’Italia, le agenzie di rating, i nostri azionisti del ministero dell’Economia. E’ uno scrutinio a 360 gradi. Questo non ci impedisce di avere partecipazioni importanti. Ora, il tema di Autostrade e’ da contestualizzare. Che abbiamo un ruolo nelle infrastrutture, non significa che si debbano possedere tutte le infrastrutture. Il tema e’ stato portato alla nostra attenzione, ma dobbiamo valutarlo secondo criteri di sostenibilità”.

Anche il vicepresidente della Cassa, Luigi Paganetto, nominato in Cdp dal suo amico collega economista Giovanni Tria quando il professore ora editorialista del Sole 24 Ore era alla guida del ministero dell’Economia, ha parlato di Autostrade, ma nel corso di un’intervista oggi al quotidiano La Stampa ha criticato la mossa del gruppo (di cui è vicepresidente) controllato dal Mef e partecipato dalle fondazioni bancarie su Borsa Italiana:  “Il punto è sia proprio il caso che la Cassa si vada a comprare la Borsa partecipando a Euronext”. “La Borsa è l’istituzione più rappresentativa del mercato ed è difficile trovare ragioni per entrare nella sua governance”, ha aggiunto Paganetto, mentre i due maggiori quotidiani finanziari dell’Italia (Il Sole 24 Ore e Mf/Milano Finanza) da tempo auspicavano che il sistema Italia non venisse escluso.

Una presa di posizione che stamattina sta facendo discutere al telefono molti consiglieri d’amministrazione e pure i vertici del Tesoro (mentre si nota una consonanza di idee con Tria, il quale oggi ha detto: “C’è poi un modo non consueto del governo italiano di entrare su alcune operazioni di Borsa in senso lato. C’è un attivismo del governo che e’ pregevole ma credo che a volte faccia storcere il naso negli ambienti internazionali. Su questo bisogna stare attenti”).

Questo perché, secondo indiscrezioni ministeriali, al Tesoro non risulta che Paganetto abbia votato contro l’operazione.

Anzi, nel consiglio di amministrazione di Cdp in cui è stato discusso l’invio da parte della Cassa di un’offerta non vincolante ha votato a favore.

Ci sono due ipotesi dunque: il professore ottantenne non ha compreso del tutto quello di cui si discuteva oppure nel frattempo si sarebbe dimenticato che a metà settembre il cda aveva discusso e votato l’invio dell’offerta.

C’è una terza ipotesi: Paganetto medita di dimettersi.

Ipotesi a parte, ci sono altri concetti espressi dal vicepresidente di Cdp che stanno facendo discutere consiglieri di Cassa depositi e prestiti, vertici del Tesoro ed esponenti delle fondazioni bancarie (che hanno il 15,93% di Cdp).

Peraltro è sbagliato e fuorviante dire (come ha fatto il vicepresidente della Cassa nell’intervista) che Cdp compra azioni di Euronext al massimo degli ultimi dieci anni. Infatti, come si evince dal comunicato stampa diramato da Euronext ieri, le sottoscriverà con una media ben ponderata a mercato che si stima avvenga a marzo 2021

Non solo. Paganetto ha anche detto: “Le notizie riportate negli ultimi tempi dai media danno l’impressione che le risorse della Cassa siano illimitate. Non è così, non si può investire su tutto. Bisogna fissare delle priorità. E’ vero che Cdp si è data un piano industriale ma poi bisogna attuarlo in concreto”.

L’economista – si bisbiglia in ambienti parlamentari della maggioranza – forse ha confuso la Cdp per una società manifatturiera che fa un piano industriale a 3 anni e poi controlla la produzione per ricalibrare il piano. E peraltro anche le industrie rivedono la pianificazione pluriennale con una catastrofe economica come quella provocata dalla pandemia.

Questo forse anche l’economista ottantenne potrebbe riconoscerlo.

Ma Paganetto non è nuovo a sortite eccentriche da quando è ai vertici di Cdp.

Resta un interrogativo: quale immagine diamo dell’Italia all’Europa?

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