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2022

Borsa: chi salirà e chi scenderà con Bce e Coronavirus

L'analisi di Luigi de Bellis, co-responsabile Ufficio Studi Equita, sulla Borsa, alla luce del Coronavirus Covid-19 e del nuovo piano della Bce

Il mese di marzo è stato caratterizzato finora da mercati azionari ancora in fortissima flessione (-23%) a causa dello shock globale legato alla diffusione dell’epidemia di Coronavirus e alla guerra dei prezzi del petrolio tra Arabia Saudita e Russia. Al momento in cui stiamo scrivendo, a livello mondiale i casi confermati sono 204,277, e il numero di morti 8,244, in una preoccupante escalation che ha colpito dopo la Cina e l’Italia, anche gli altri paesi EU e gli USA. L`economia sta affrontando 5 shock contemporaneamente: sulla domanda globale, sull`offerta, sul petrolio, sulla ricchezza, e sul credito. La volatilità (VIX) è altissima e vicina ai livelli toccati nel 2008-09.

Questi timori hanno guidato l’andamento negativo dei principali listini internazionali (Nikkei -20.9%, DAX -29%, S&P500 -19.1%, Stoxx600 -26.3%, FTSEMIB -31.7%, FTSEMID -30.7%), performance che diventano ancora più accentuate dal 19 febbraio (FTSEMIB -41.1%, Stoxx600 -36.2%, S&P500 -29.4%).

La volatilità è significativamente aumentata, con l’indice VIX salito del 89% a 76 (era a 14.8 a inizio anno). Il risk-off ha colpito anche le commodities (Bloomberg Commodity Index -14%) ed in particolare il petrolio (-47%), sceso a $27 al barile. Anche l’oro ha perso il 5% a $1,506 l’oncia penalizzato da liquidazioni generalizzate e rischio di uno scenario deflattivo persistente. Il rendimento del decennale USA è sceso di 10bps all’1.05%, mentre quello del Bund tedesco è salito di 34bps al -0.27%; intanto i timori di un forte rallentamento della crescita italiana hanno portato ad un allargamento dello spread BTP-Bund salito di 119bps (a 2.9%).

Le banche centrali e i governi hanno annunciato misure espansive, che per il momento però non hanno generato un effetto positivo sui mercati. Negli USA, il presidente Trump ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale e ha stanziato $50bn per fronteggiare l’emergenza. La FED, dopo aver tagliato i tassi di 50bps settimana scorsa, è intervenuta lo scorso week-end con nuove manovre espansive portando i tassi di riferimento nel range 0-0.25% e lanciando un programma di stimolo da $700bn. In Europa, le mosse della BCE ed il deludente discorso della presidente Lagarde hanno esacerbato il sell-off. Il disappunto è arrivato anche dalla decisione di lasciare invariati i tassi, mentre i mercati davano praticamente per certo un taglio. Tra le nuove misure espansive c’è stato il potenziamento del TLTRO, un aumento del QE per un importo fino a €120bn fino alla fine dell’anno e una serie di misure di capital relief a sostegno delle banche.

STRATEGIA RACCOMANDATA

Nonostante la correzione significativa dei mercati azionari delle ultime settimane crediamo che vada mantenuto un approccio prudente in quanto:

i)      Il Covid-19 ha creato un pericoloso shock globale, che influenzerà negativamente i comportamenti dei consumatori e delle aziende in futuro, e che rende a questo punto inevitabile un forte rallentamento economico sia in EU che negli USA.

ii)     Le aziende hanno aumentato il livello di indebitamento per effetto dei bassi tassi d’interesse provocati dal QE, amplificando gli effetti negativi di un forte rallentamento economico su imprese e crescita globale. Lo stock globale di obbligazioni corporate non-finanziarie ha raggiunto un massimo storico di $13.5trn nel 2019 (OCSE), il doppio in termini reali vs dic-08 e rispetto ai precedenti cicli creditizi, le obbligazioni in circolazione presentano una qualità creditizia complessiva inferiore, requisiti di rimborso più elevati e scadenze più lunghe. L’incremento dei rendimenti sui bond High Yield USA/EU (saliti rispettivamente di 468/411bps a 8.3%/7.1%) segnala proprio questi rischi

iii)   I mercati trattano su multipli in apparenza più cheap (P/E 20E S&P500 e Stoxx600 rispettivamente a 15x/11x), ma la revisione delle stime di utile è chiaramente in ritardo rispetto al rapido deterioramento del quadro macro e quindi i multipli effettivi sono decisamente meno attraenti. Per quanto riguarda specificatamente il mercato italiano, il P/E 2020E di FTSE MIB è di 8x (mid-small 15x), a sconto del 40% rispettivamente rispetto alla media storica. La revisione delle stime di utile da inizio anno però è stata “solo” dell’8% sul 2020 per le large cap e del 16% per le small cap e le proiezioni per il 2020 scontano quindi ancora una crescita dell’utile del +3% per le large caps e del -9% per le small caps. Come base di confronto, nel 2009 l’utile del FTSE MIB era sceso circa del 40% rispetto al 2008 e nel 2011 le svalutazioni avevano portato il monte utili dell’indice principale in rosso rispetto al 2010.

PORTAFOGLIO RACCOMANDATO

Abbiamo ridotto il sottopeso rispetto al benchmark (dal 75% all’85% vs. peso neutro del 95%), ma cercando di ridurre il beta complessivo del portafoglio e di inserire titoli di qualità, più protetti sul downside e/o con driver specifici/business model vincenti. La nostra view è che le Utilities, Telecom e Healthcare siano i settori che possono difendersi meglio in uno scenario di forte rallentamento economico. Per questo motivo in termini di asset allocation andiamo sovrappeso sul settore Utilities, mentre manteniamo il sottopeso sul settore bancario.

LA BCE LANCIA UN NUOVO PROGRAMMA DI ACQUISTO DI TITOLI DA 750 BN

Ieri sera la BCE, in una riunione d`emergenza in risposta all’allargamento degli spread sui titoli di stato dell`area euro, ha annunciato un programma di acquisto d`emergenza pandemico (PEPP), con una dotazione complessiva di 750 bn di euro.

Il programma continuerà a valere su tutte le classi di attivi dell`Asset Purchase Programm, sarà attivo fino alla fine del 2020 in maniera flessibile e si aggiunge:

– All`Asset Purchase Program partito a novembre 2019 ad un ritmo mensile di 20 bn

– Alla dotazione temporanea di 120 bn per ulteriori acquisti sino alla fine dell`anno, annunciata lo scorso giovedì

La dotazione del `PEPP`, molto ampia come volume di acquisti, verrà utilizzata in maniera `flessibile`, in modo cioè da concentrare gli acquisti sui settori più in difficoltà nel momento attuale e coinvolgerà anche la Grecia, che finora era stata esclusa dall`APP.

Con questa misura, il pacchetto di acquisti mensile raggiunge circa 110bn, un ammontare che riteniamo adeguato per poter contenere l`allargamento degli spread di queste settimane.

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