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Landini

Bonus assunzioni: le leggi in vigore, le proposte dei partiti e la realtà

L'analisi dell'editorialista Giuliano Cazzola

 

I programmi elettorali sul lavoro dimostrano che i partiti vivono in un loro mondo a parte caratterizzato da una narrazione che spesso non trova riscontro nella realtà. Eppure basterebbe porsi alcune domande molto semplici. La prima: che cosa lamentano in generale le aziende? Forse si tratta di una esigenza ‘’congiunturale’’ destinata a mutare fino a capovolgersi nei prossimi mesi se si aggrava il contesto della crisi energetica, ma oggi le aziende denunciano – come elemento che limita la stessa attività produttiva – la mancanza di manodopera, non solo qualificata, ma in assoluto. E in una situazione come questa che cosa promettono i partiti? Indurre con ulteriori dosi di incentivi, detassazioni e decontribuzioni, esoneri, benefici fiscali le aziende ad assumere, tanto che ormai siamo ad un passo dal porre gli oneri delle nuove assunzioni a carico dello Stato. Si potrebbe ritenere che vi sia una ignoranza diffusa a proposito dei sistemi di incentivazione vigenti che sono molto particolareggiati (si veda il BOX che li riassume).

Ma il problema principale è un altro: non è possibile continuare ad osservare l’erba dalla parte delle radici. Un imprenditore potrebbe essere agevolato in tutti i modi per assumere, ma gli incentivi non gli serviranno a trovare lavoratori che non hanno la competenza che serve alla sua azienda o che non siano disponibili (senza considerare – cosa che di solito non si fa – che si riducono per motivi demografici le platee degli occupabili).

BOX: GLI INCENTIVI ASSUNZIONI

Sono dei benefici normativi o economici, che vengono riconosciuti ai datori di lavoro che decidono di assumere, senza essere obbligati per legge o tenuti in base a quanto previsto dalla contrattazione collettiva, determinate categorie di persone, soprattutto lavoratori svantaggiati. Si tratta, dunque, di contributi pubblici che servono a sostenere la parte a carico del datore di lavoro del costo dei nuovi assunti.

Chi assume questi soggetti usufruendo delle agevolazioni previste ha diritto ad una riduzione, parziale o totale, per un determinato periodo di tempo, dei costi del lavoro (contributi) che deve sostenere.

Gli incentivi possono essere previsti dalla normativa nazionale, da specifici programmi attivati dall’Anpal Servizi Spa (ex Italia Lavoro Spa), in collaborazione con le Regioni e le Province autonome, e dalle normative regionali. A seconda della tipologia, possono riguardare le assunzioni effettuate con contratti di lavoro a tempo determinato o indeterminato, e in apprendistato.

AGEVOLAZIONI ASSUNZIONI 2022: ELENCO DI TUTTI I BONUS E SGRAVI FISCALI

Ecco tutti i bonus e gli incentivi assunzioni disponibili per il 2022, e quali sono le agevolazioni per favorire l’inserimento lavorativo di alcune categorie di lavoratori:

BONUS OCCUPAZIONE GIOVANI

Prevede uno sgravio dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che assumono, nel biennio 2021-2022, i giovani under 36, cioè fino a 35 anni compiuti, pari al 100%.

BONUS ASSUNZIONI DONNE

L’agevolazione consiste nella riduzione dei contributi pari al 50% per i datori di lavoro che assumono, a tempo indeterminato o determinato, lavoratrici prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, o da 6 mesi se risiedono in aree svantaggiate. La Legge di Bilancio 2021 ha incrementato il bonus assunzioni donne, portando la decontribuzione al 100% per le assunzioni effettuate nel biennio 2021-2022. Vale anche per le assunzioni di donne che lavorano in una professione o in un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere.

DECONTRIBUZIONE SUD

L’agevolazione contributiva per il Sud introdotta dal decreto agosto è stata prorogata fino al 30 giugno 2022, su richiesta del Governo italiano e con l’approvazione della Commissione Europea. Il beneficio consiste in uno sconto sui contributi pensionistici pari al 30%, concesso alle aziende meridionali. La misura dovrebbe essere poi rinnovata fino al 2029, con graduale riduzione della decontribuzione al 20% e al 20%.

BONUS ASSUNZIONI REDDITO CITTADINANZA

L’agevolazione per le aziende che assumono i beneficiari del Reddito di Cittadinanza prevede l’esonero contributivo per il datore di lavoro. La misura è stata confermata con modifiche dalla Legge di Bilancio 2022. L’agevolazione non può superare i 780 euro al mese e ha durata variabile in base al periodo di fruizione del RdC già goduto dal lavoratore.

INCENTIVI APPRENDISTATO

La Legge di Bilancio 2022 ha confermato per il 2022 lo sgravio totale dei contributi per i datori di lavoro delle piccole imprese fino a 9 dipendenti che assumono giovani con contratti di apprendistato di primo livello. L’agevolazione ha una durata di 3 anni. Inoltre, i datori di lavoro che assumono in apprendistato studenti che hanno svolto presso il medesimo datore attività di alternanza scuola-lavoro, entro 6 mesi dal conseguimento del titolo di studio, possono usufruire di una riduzione pari al 100% dei contributi. Lo sgravio contributivo è previsto anche per i datori di lavoro che assumono con contratto di apprendistato professionalizzante, senza limiti di età, i beneficiari di indennità di mobilità ordinaria o di un trattamento di disoccupazione.

INCENTIVO STUDENTI UNDER 30

Consiste nell’esonero totale dal versamento dei contributi a carico del datore di lavoro, nel limite massimo di 3.000 euro annui, per un periodo massimo di 36 mesi. Spetta per l’assunzione a tempo indeterminato, pieno o parziale, di giovani studenti che non abbiano compiuto il 30° anno di età e che, entro 6 mesi dall’acquisizione del titolo di studio, abbiano svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola lavoro o periodi di apprendistato.

INCENTIVO ASSUNZIONI AL SUD

Prevede lo sgravio totale (100%) dei contributi, per un periodo di 48 mesi, per i datori di lavoro che assumono disoccupati in alcune aree del Meridione italiano. E’ fruibile, nello specifico, per le assunzioni a tempo indeterminato in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

BONUS GIOVANI GENITORI

Spetta ai datori di lavoro privati che assumono con contratto a tempo determinato giovani genitori di età non superiore a 35 anni e con figli minori, anche in affido. Viene concesso una tantum e ha un importo di 5.000 euro per ciascuna assunzione o trasformazione di contratto, fino ad un massimo di 5 assunzioni per datore di lavoro (25.000 euro).

AGEVOLAZIONE PER OVER 50

Le aziende che assumono lavoratori e lavoratrici con più di 50 anni hanno diritto ad una decontribuzione del 50%.

INCENTIVO PER SOSTITUZIONE LAVORATORI IN CONGEDO

I datori di lavoro che assumono persone in sostituzione delle lavoratrici e dei lavoratori in congedo di maternità, paternità, parentale e per malattia del figlio, fino al compimento di un anno di età del minore o per un anno dall’accoglienza del minore, possono usufruire di uno sgravio contributivo del 50% per un massimo di 12 mesi.

BONUS DISABILI

Le aziende che assumono con contratto a tempo indeterminato persone con disabilità, o ne trasformano il rapporto di lavoro a termine in tempo indeterminato, anche con orario part time, possono beneficiare dei seguenti incentivi, in base al grado di disabilità del lavoratore assunto:
70% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, nel caso di lavoratori che abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79% o affetti da disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%; 35% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, per l’assunzione di persone con una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67% e il 79%.

BONUS RIOCCUPAZIONE

Il bonus rioccupazione spetta ai datori di lavoro che assumono beneficiari dell’assegno di ricollocazione. Consiste in uno sconto del 50% dei contributi previdenziali, per un periodo da 12 a 18 mesi, fino a 4.030 euro l’anno.

BONUS ASSUNZIONI LAVORATORI AZIENDE IN CRISI

L’incentivo consiste nella decontribuzione totale per i datori di lavoro privati che assumono ex dipendenti di qualsiasi età provenienti da imprese in difficoltà con una procedura di crisi aziendale aperta presso il MISE. Ha una durata di 3 anni mesi, elevata a 4 anni per le assunzioni nelle aree del Meridione italiano.

INCENTIVO PERCETTORI NASPI

Chi assume a tempo indeterminato i percettori della Nuova assicurazione sociale per l’impiego può accedere ad un beneficio. L’importo è pari al 20% dell’indennità mensile che sarebbe stata corrisposta al lavoratore o alla lavoratrice per il periodo residuo di spettanza dell’indennità.

INCENTIVO PERCETTORI CIGS DA ALMENO 3 MESI

Le imprese che assumono a tempo indeterminato persone che percepiscono la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) da almeno 3 mesi, dipendenti di aziende che beneficiano di questa indennità da minimo 6 mesi, hanno diritto ad una contribuzione pari al 10% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali per un anno e ad un contributo mensile pari al 50% dell’indennità di mobilità che sarebbe spettata al lavoratore per un periodo variabile in base all’età di quest’ultimo, come di seguito indicato:
9 mesi per lavoratori fino a 50 anni;
21 mesi per lavoratori over 50;
33 mesi per lavoratori con più di 50 anni, che risiedono nelle aree del Mezzogiorno e in quelle ad alto tasso di disoccupazione.

INCENTIVO PERCETTORI ADR E CIGS

I datori di lavoro che assumono lavoratori percettori di CIGS e beneficiari dell’assegno di ricollocazione hanno diritto a una riduzione temporanea dei contributi previdenziali pari al 50% della contribuzione dovuta, fino ad un massimo di 4.030 euro su base annua (annualmente rivalutato). La durata dell’agevolazione è fino a 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato e a 12 mesi per le assunzioni a tempo determinato. In caso di trasformazione del contratto a termine incentivato in tempo indeterminato il beneficio contributivo spetta per ulteriori 6 mesi.

BONUS LAVORATORI IN CIGS LEGGE BILANCIO 2022

La Legge di Bilancio 2022 prevede un incentivo per le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori che stanno usufruendo degli ulteriori 12 mesi di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria previsti dalla stessa Legge. Consiste in un contributo mensile, di imposto pari al 50% dell’ammontare del trattamento straordinario che sarebbe stato corrisposto al lavoratore, ed è concesso per non più di un anno (12 mesi).

BONUS COOPERATIVE

La Legge di Bilancio 2022 riconosce alle cooperative che si costituiscono a decorrere dal 1° gennaio 2022, l’esonero totale (100%) dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro l’anno, riparametrato e applicato su base mensile. L’agevolazione è fruibile per un periodo massimo di 24 mesi dalla data di costituzione della cooperativa..

ALTRI INCENTIVI

Esistono anche delle agevolazioni per cooperative sociali e aziende, che assumono persone in esecuzione di pena o di misure di sicurezza detentiva o altre categorie di soggetti considerate ultra svantaggiate.

Nella giungla degli incentivi, piuttosto che partecipare ad una caccia al tesoro per nuove incentivazioni, sarebbe opportuno un processo di razionalizzazione e di uniformazione delle diverse misure.

Ma è proprio vero che le incentivazioni  rappresentino  la strada maestra per favorire le assunzioni?  Un Focus dell’Inps (del giugno scorso) ha monitorato, nel complesso, l’impatto delle agevolazioni sul  numero di assunzioni e variazioni contrattuali effettuate beneficiando di agevolazioni contributive. Il numero complessivo è risultato pari a 776.000 nel 2019 (su 8,3 milioni di attivazioni complessive); ha superato il milione di unità nel 2020 (su 6,4 milioni di attivazioni complessive) mentre nel 2021 ha raggiunto i 2 milioni (su 7,8 milioni di attivazioni complessive). L’incidenza è quindi passata dal 9% del 2019 al 16% nel 2020 e al 26% nel 2021. Tra il 2019 e il 2020, seguendo la dinamica generale delle assunzioni, i rapporti agevolati, secondo le norme pre-esistenti, presentano una variazione negativa; considerando anche le nuove agevolazioni introdotte, l’insieme dei rapporti incentivati nel 2020 rispetto al 2019 presenta una crescita complessiva del 31%. Ciò è dovuto principalmente all’attivazione degli incentivi previsti dal DL 14 agosto 2020 n. 104. Ci si riferisce in particolare all’esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato, all’esonero contributivo per le assunzioni a tempo determinato o con contratto di lavoro stagionale nei settori del turismo e stabilimenti termali e, in particolar modo, all’agevolazione “Decontribuzione Sud” riguardante tutti i rapporti di lavoro in cui la prestazione lavorativa si svolge nelle regioni del Mezzogiorno. Nel 2020 è stato istituito anche l’Incentivo Lavoro (IO Lavoro) disciplinato dal decreto direttoriale ANPAL n. 52/2020, che prevede un’agevolazione contributiva per l’assunzione a tempo indeterminato effettuata nel corso del 2020 su tutto il territorio nazionale di soggetti disoccupati. Il ricorso a IO Lavoro è stato modesto: su ciò ha influito dapprima il verificarsi della pandemia e successivamente l’introduzione degli esoneri del DL 104/2020 (oltre alla pubblicazione della circolare attuativa Inps avvenuta solo nel mese di ottobre 2020).

In materia di incentivi FdI, il partito che sembra avere il vento in poppa, è molto fiero della sua proposta ‘’più assumi meno paghi’’. Ma  questa  proposta in sé non sembra molto diversa dal bonus triennale per le assunzioni che il governo Renzi aveva inserito nella legge di bilancio per il 2015. La legge (legge n.190/2014) introdusse delle misure importanti per favorire l’occupazione, mediante il riconoscimento di una decontribuzione triennale (2015, 2016 e 2017) fino a 8.060 euro l’anno per le assunzioni (e le trasformazioni dei contratti) a tempo indeterminato effettuate nel corso del 2015.   Nella successiva legge di bilancio la norma venne prorogata sia pure in misura inferiore. A conti fatti si ritenne che i risultati ottenuti  non fossero corrispondenti  ai rilevanti stanziamenti finanziari  e che la misura avrebbe ‘’premiato’’ assunzioni che in parte sarebbero state fotte comunque.

Quando si fanno proposte di questo tipo le forze politiche ignorano di solito la mole di incentivi, detassazioni vigenti e pensano sempre di aver trovato l’idea a cui nessuno aveva pensato prima. Salvo accorgersi che le aziende serie non hanno bisogno di incentivi se devono assumere e che – come diceva Marco Biagi – nessun incentivo economico è in grado di superare l’ostacolo di un disincentivo normativo, che alla fin dei conti sfocia nella tutela reale del lavoratore contro il licenziamento.

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