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Axa

Ecco come le francesi Bnp e Axa puntellano Nagel di Mediobanca per Generali

Ecco come i gruppi francesi Bnp Paribas e Axa lavorano con Mediobanca di Nagel per puntellare la controffensiva di Piazzetta Cuccia in Generali contro le manovre di Del Vecchio e Caltagirone

 

Sostegno francese nell’azione di Mediobanca in Generali per confermare il francese Philippe Donnet ai vertici del Leone.

Bnp Paribas ha agito da intermediario mettendo insieme per Mediobanca un pacchetto pari al 4,3% dei diritti di voto di Generali, permettendo all’istituto di Piazzetta Cuccia di rafforzare la propria posizione in vista del rinnovo del board del gruppo assicurativo di Trieste. E’ quanto ricostruisce oggi un articolo del quotidiano la Repubblica firmato da Sara Bennewits, spiegando che Bnp Paribas ha organizzato il prestito titoli per conto di alcune importanti istituzioni finanziarie tra cui Axa. Si tratta di una procedura abbastanza comune presso assicurazioni e fondi istituzionali, chiosa l’agenzia La Presse.

IL BLITZ DI MEDIOBANCA IN GENERALI CON IL SOSTEGNO DELLA BANCA FRANCESE BNP PARIBAS

Emergono dunque nuovi dettagli rispetto alla mossa di Nagel su Mediobanca. Il blitz di Mediobanca, con una sorta di arrocco da 1,3 miliardi di euro sul capitale della compagnia assicurativa, punta soprattutto alla riconferma del numero uno di Generali, Philippe Donnet.

LE RAGIONI DELLA MOSSA DI NAGEL SECONDO IL SOLE 24 ORE

La mossa dell’Istituto guidato dall’ad, Alberto Nagel, ha scritto nei giorni scorsi il Sole 24 Ore, “è giustificata dall’esigenza di ”proteggere” il piano industriale di Piazzetta Cuccia che ha nella partecipazione in Generali un tassello-chiave, tanto che da lì viene circa il 30% dell’utile del gruppo”. Un ritorno importante – ha aggiunto il quotidiano economico-finanziario dando conto degli obiettivi di Medibanca – “che non si vuole sia messo a rischio da possibili deviazioni dalla linea strategica portata avanti dalla compagnia che, sotto la guida di Philippe Donnet, ha ottenuto in Borsa le migliori performance, sia in termini di rivalutazione del titolo che, tenuto conto anche dei dividendi distribuiti, di total shareholder return: +54% la rivalutazione del titolo dalla presentazione del primo piano del manager francese, a fine novembre 2016, e +100% il total shareholder return, nettamente sopra i risultati di tutti i competitor”.

LE MOSSE DI NAGEL CON MEDIOBANCA SU GENERALI

Piazzetta Cuccia ha confermato con questa mossa la presentazione della lista del consiglio con Donnet, che ha ottenuto anche il gradimento di otto consiglieri non esecutivi, inclusi i due amministratori espressi dai fondi, sui 12 che hanno partecipato alla riunione. Contro il vice presidente Francesco Gaetano Caltagirone e l’ad di Delfin (finanziaria lussemburghese della famiglia Del Vecchio finanziata anche da Intesa Sanpaolo e Unicredit) Romolo Bardin, con il no di Paolo Di Benedetto e l’astensione di Sabina Pucci, entrambi indipendenti.

L’ARROCCO DI MEDIOBANCA CONTRO CALTAGIRONE, DEL VECCHIO E CRT

Una mossa – quella di Nagel – che è una risposta al forcing dei due maggiori azionisti privati di Mediobanca, Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, che dall’inizio settembre stanno infatti rastrellando azioni Generali, tanto che ormai la quota del loro Patto (che comprende anche la Fondazione CrT) e’ arrivata al 12,53%, a un passo dal 12,(prima che questa sottoscrivesse ieri sera l’operazione di prestito titoli per un ulteriore 4,42% della compagnia portandosi al 17,22% dei diritti di voto).

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