Bankitalia tramortisce Bff Bank, l’istituto attivo nella gestione del credito e nei servizi finanziari specializzati per i fornitori della sanità e delle amministrazioni pubbliche.
Ecco conti e tribolazioni della banca guidata dall’ad, Massimiliano Belingheri (nella foto).
COME SI È CHIUSO IL PRIMO TRIMESTRE 2024 DI BFF BANK
Bff Bank ha chiuso il primo trimestre con un utile netto adjusted in calo del 21% a 41,5 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il risultato, spiega una nota, avrebbe registrato una crescita dell’8% escludendo i 19,8mln di plusvalenza nel primo trimestre 2023 sul portafoglio titoli di Stato a tasso variabile. L’utile netto contabile è di 39,3 milioni, i ricavi totali rettificati si attestano a 202,4 milioni, in crescita del 5%. Al 31 marzo lo stato patrimoniale consolidato è pari a 12,2 miliardi, con un aumento di 0,6 miliardi (+5%) rispetto al 31 marzo 2023.
I NUMERI DI BFF BANK
A fine marzo 2024, il portafoglio dei crediti è pari a 5.475 milioni (+9%). Il Liquidity Coverage Ratio si attesta al 256%, il Net Stable Funding Ratio al 178,3%, e il Coefficiente di Leva Finanziaria è pari al 4,8%. Il gruppo, sottolinea ancora la nota, mantiene una forte posizione patrimoniale, con un coefficiente Common Equity Tier 1 del 13,5% rispetto al 9% di Srep; il Total Capital ratio è pari al 18,2% rispetto al 12,5% di Srep. Entrambi i coefficienti escludono 41,5 milioni di capitale in eccesso generato nel primo trimestre 2024.
BFF STANGATA DALLA BANKITALIA, ECCO PERCHÉ
Bff Bank ha ricevuto il report ispettivo di Banca d’Italia che, inter alia, ha sospeso temporaneamente la distribuzione degli utili da parte della società.
Nel dettaglio, si legge nella nota dei conti del primo trimestre, il 29 aprile scorso Bff Bank ha ricevuto dal regolatore «il report recante gli esiti degli accertamenti ispettivi di follow up conclusi il 12 gennaio 2024, che contiene la formalizzazione di un rilievo di conformità sull’attuale classificazione dei crediti pubblici, a prescindere dalla rappresentazione di un rischio di credito collegato, che si fondano su un’interpretazione degli orientamenti Eba della nuova Definizione di Default su tali crediti pubblici – in particolare riguardante l’applicazione della sospensione al calcolo dei giorni di arretrato ai fini della classificazione prudenziale dell’esposizione creditizia – differente da quella adottata da Bff».
Inoltre Bankitalia ha formulato rilievi sulla governance e sulle prassi aziendali della banca in materia di remunerazione, con particolare riferimento ad alcune previsioni contrattuali riferibili all’amministratore delegato.
LO STOP DI BANKITALIA ALLA DISTRIBUZIONE DI UTILI
Il Regolatore, in attesa di esaminare le determinazioni della banca in ragione dei rilievi ispettivi formulati, ha disposto che la Bff Bank si astenga temporaneamente dal deliberare o porre in essere la distribuzione di utili (prodotti a partire dal corrente esercizio 2024) o altri elementi del patrimonio; la corresponsione della parte variabile delle remunerazioni e l’ulteriore espansione dell’operatività all’estero, tramite l’apertura di nuove succursali o l’allargamento in nuovi Paesi in regime di prestazione di servizi. La banca dovrà «riscontrare Banca d’Italia nel mese di luglio 2024».
LA POSIZIONE DEL VERTICE DI BFF BANK
Alla luce dei rilievi espressi da Bankitalia con cui ha sospeso temporaneamente la distribuzione degli utili, il cda di Bff Bank ritiene che, sulla base di valutazioni preliminari e fermi restando ulteriori approfondimenti in merito, «che il possibile incremento degli Rwa e degli appostamenti prudenziali di calendar provisioning che potrebbero scaturire dall’ interpretazione non determini una modifica sostanziale delle prospettive economiche e finanziarie della Banca».
In una nota la banca sottolinea inoltre di aver «tenuto conto anche delle riserve non ancora contabilizzate della stessa e delle azioni gestionali che potranno essere avviate anche in relazione alla gestione degli attivi. La banca terrà informato il mercato sulle evoluzioni delle attività in corso a seguito della consegna del rapporto ispettivo, anche con riferimento ai possibili effetti sui dividendi».