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Bce, Unipol si deve preoccupare di Bper?

Chi ha superato e chi non ha superato lo stress test Eba? Il caso Bper secondo Repubblica.

 

Giallo su Bper (di cui primo azionista con il 19,9% è il gruppo Unipol).

LO STRESS TEST EBA SULLE BANCHE EUROPEE

Le banche europee nel complesso passano lo “stress test” 2023 dell’Eba, l’autorità bancaria europea, e della Bce, è stata la sintesi sintesi giornalistica della comunicazione veicolata venerdì scorso dalle istituzioni bancarie europee. L’esame si proponeva di testare e misurare la resistenza degli istituti di credito rispetto a uno scenario avverso di recessione globale e aumento dei tassi di interesse.

COME FUNZIONA LO STRESS TEST SULLE BANCHE

Come spiega una nota, la “solidità del comparto bancario riflette una posizione di capitale solida di base che permette alle banche di affrontare il deterioramento patrimoniale causato” dalle condizioni avverse. Da ricordare che lo stress test ha passato in rassegna 70 banche di 16 paesi, delle quali nove italiane.

LO SCENARIO AVVERSO

Nello scenario avverso, il più severo da quando sono iniziati gli stress test, disegnato con una cruenta recessione (-6% il Pil), con tassi in rialzo e spread creditizi in aumento, le banche del campione subiscono una decisa erosione degli indicatori patrimoniali di riferimento, ma non un crollo. Le banche europee, pertanto, sono “resilienti” secondo l’autorità bancaria europea.

TRE BANCHE NON TRANQUILLISSIME

Soltanto tre banche europee (di cui non viene rivelato il nome), in caso di un severo scenario di recessione e balzo dei tassi di interesse, finirebbero sotto i livelli minimi di capitale. Tuttavia lo stress test, ricorda l’Eba, non è costruito con un’asticella da superare, non c’è lo stigma di una “bocciatura” ma solo una valutazione di cui terrà conto la vigilanza della Bce.

LE AVVERTENZE DELL’EBA

Lo scenario avverso produce perdite ipotetiche pari a quasi 500 miliardi, in particolare sui crediti, e ciononostante le banche restano sufficientemente capitalizzate per poter continuare a sostenere l’economia anche in presenza di stress severo. L’Eba avverte infine che l’elevato livello attuale di incertezza macroeconomica dimostra “l’importanza di rimanere vigili” e di “prepararsi a un possibile peggioramento delle condizioni economiche”.

IL CASO BPER SECONDO REPUBBLICA

Ma ci sono banche italiane fra le tre a rischio nello scenario avverso? Sì, secondo Repubblica: Bper guidata dall’amministratore delegato Piero Montani (nella foto). “Nella tabella Eba che indica il consumo di capitale Cet1 a regime in tre anni di “avversi”, il plotone italiano supera la media, e risulta 8° su 16 Paesi. In cima i soliti scandinavi: mentre sorprende che ai posti dal 12° al 16° siano Spagna, Germania, Olanda, Francia. Che le loro banche si facciano scudo anche con la forza di governi e conti pubblici? Il triennio avverso lascia comunque tutte le italiane con più capitale dei loro “Srep” Bce, tranne Bper (-4,2% e fra le tre finite “corte”). Banco Bpm lo sfiora, limando il Cet1 del 3,8%. Zero patemi le altre: benché Mediobanca e Mps consumino oltre un 5% (media Ue 4,59%). Una privata dello sconto per la quota Generali (1% di Cet1), l’altra non avendo nei conti 2022 i risparmi dei 4.000 esodi (2% di Cet1)”, ha scritto Repubblica. La notizia è rilanciata su Twitter da Carlotta Scozzari, cronista finanziaria del gruppo Gedi:

IL SOLE 24 ORE TRANQUILLO SU BPER

Eppure il Sole 24 ore lo stesso giorno non fa menzione di Bper: “Stress test, banche italiane promosse a pieni voti: meglio di Francia e Germania. Guida la classifica Cassa Centrale Banca (Cet 1 al 18,9% anche in condizioni avverse), seguita da Iccrea (14%). Anche Mps si salverebbe in caso di bufera, UniCredit la più solida tra le pari livello”.

BANKITALIA TRANQUILLIZZA VIA CORRIERE DELLA SERA (CHE HA COME AZIONISTA ANCHE UNIPOL, GRUPPO SOCIO DI BPER)

Com’è andata per le 12 banche italiane sotto esame? Alla domanda del Corriere della sera (Rcs), ieri, Alessandra Perrazzelli, vice direttrice generale della Banca d’Italia e membro del Supervisory board del Single supervisory mechanism (Ssm) della Banca centrale europea, risponde: «Quest’anno oltre alle banche principali monitorate fino ad ora, si sono aggiunte Fineco, Mediolanum, Iccrea e Cassa Centrale, per un totale di 12 gruppi, che valgono l’80% del sistema creditizio. Il quadro complessivo è migliorato rispetto allo stress test 2021, con un livello stimato di capital ratio nel triennio all’11,6% (era 8,6% nel precedente esercizio). Anche in uno scenario di maggiori rischi sul fronte del credito, la dotazione patrimoniale è robusta ed è migliorata la capacità di generare ricavi. Il quadro complessivo è positivo».

Per pura curiosità si rammenta che tra i soci rilevanti di Rcs c’è il gruppo Unipol (che è primo azionista di Bper).

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