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Bcc, tutti i subbugli cooperativi in Cassa centrale (anche su Carige)

Tutte le ultime novità dal mondo delle banche di credito cooperativo, a partire dal gruppo Cassa centrale banca

Dal Trentino arrivano ancora no comment ma l’operazione sembra stia procedendo e anche abbastanza rapidamente. Secondo indiscrezioni di Milano Finanza Cassa Centrale Banca, l’istituto centrale delle banche popolari trentine divenuto capogruppo da gennaio 2019 in base alla riforma del credito cooperativo, sarebbe interessato a un’alleanza industriale e a rilevare il 10% di Carige. La banca ligure è in forte difficoltà e il suo fabbisogno complessivo è di 800 milioni.

IL PIANO DI CCB

Il Corriere della Sera ha notato che per Ccb si tratterebbe della prima grande operazione da capogruppo, peraltro fuori dall’ambito cooperativo e che sia Ccb sia Carige sono caratterizzate da radicamento territoriale e propensione verso il retail. In Liguria Cassa Centrale non ha affiliate e per il credito cooperativo è presente solo Iccrea. Secondo Milano Finanza Cassa Centrale avrebbe firmato un “non-disclosure agreement” per avviare l’esame preliminare dei conti, passaggio precedente a una vera e propria due diligence.

Questa indiscrezione, racconta il Corriere della Sera, avrebbe fatto nascere un fitto scambio di telefonate fra i vertici degli 80 istituti aderenti a Ccb visto il player importante e considerando pure le situazioni da risolvere in casa, in primis Bcc Valdostana e Cr Rovereto.

IL VAGLIO DELLA BCE

In un secondo momento il quotidiano economico ha riferito che il piano di Ccb sarebbe già al vaglio della Bce e che la capogruppo trentina si starebbe accordando con Fitd, il Fondo interbancario di tutela dei depositi, per farlo diventare partner industriale dell’operazione.

LE DISCUSSIONI IN CASSA CENTRALE BANCA

Non mancano le discussioni all’interno di Cassa centrale banca sull’intervento in Carige e le posizioni critiche seppure informali ci sono, come raccontano da giorni le cronache giornalistiche del nord est. Ma evidentemente Cassa centrale banca vuole piantare una bandiera nel territorio ligure, dove predomina Iccrea nella galassia del credito cooperativo e Ccb non ha banche affiliate.

CHE COSA DICE UN BANCHIERE

Dice a Start un banchiere al corrente del dossier: “Unicredit e Bper entrano in Carige solo se prendono gratis la banca ligure, Ccb dovrebbe sborsare circa 100 milioni di euro, guadagnandosi però la gratitudine dei vertici del Fondo e della Vigilanza bancaria”.

NASCE L’IPS

Intanto arrivano altre novità, stavolta certe, dal mondo del credito cooperativo. Le Raiffeisen dell’Alto Adige hanno approvato in assemblea – all’unanimità – il regolamento per creare l’Ips, il sistema di garanzie fra le banche secondo il sistema tedesco introdotto grazie alle modifiche volute dal governo gialloverde alla riforma del credito cooperativo. L’istanza per la creazione dell’Ips sarà inviata alla Banca d’Italia entro il mese di settembre in modo che il nuovo soggetto possa nascere a cavallo tra fine anno e primi del 2020.

Ad occuparsi dell’Ips – e a gestire tutta la partita della sua creazione – sarà la Raiffeisen Suedtirol Ips, la cooperativa che dovrà mantenere i rapporti con via Nazionale e che avrà il compito di istituire e gestire il sistema Ips per i soci fondatori che sono le 36 Casse Raiffeisen, Cassa cenrale Raffeisen e Rk Leasing

LA COOPERATIVA RIPS RACCONTATA DAL PRESIDENTE GASSER

A parlare della Rips e dell’Ips il presidente della cooperativa e della Cassa Rurale di Bolzano, Alexander Gasser. L’Ips, ha detto durante l’assemblea secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, serve per “prevenire difficoltà economiche imminenti o per risolvere quelle già esistenti presso gli istituti associati”.
Inoltre, ha spiegato, “l’Ips istituisce un fondo di garanzia con risorse finanziarie prontamente disponibili, stanziate in anticipo dai soci aderenti alla cooperativa. L’entità di tali contributi è calcolata sulla base di stress test, ossia ipotizzando scenari economici sfavorevoli, per stimare quali potrebbero essere le concrete esigenze finanziarie in determinati casi. Il fondo di garanzia è per così dire, un portafoglio ben fornito al quale attingere immediatamente in caso di necessità”.

Per quanto riguarda la cooperativa Rips, “il mantenimento dell’autonomia delle Casse Raiffeisen è il più rilevante dei suoi interessi”. Essa “interverrà nell’asse strategico o addirittura nell’operatività dei soci aderenti solo nel caso i dati aziendali mostrassero delle anomalie o se si manifestassero sviluppi indesiderati. In tal senso, dispone di meccanismi d’intervento e di risorse finanziarie per ripristinare la stabilità del sistema”.

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