skip to Main Content

Banco Bpm

Come vanno i conti di Banco Bpm

Che cosa emerge dal bilancio 2022 di Banco Bpm e quali sono le prospettive secondo Castagna. L’articolo di Emanuela Rossi

Utile record per Banco Bpm che chiude il 2022 a quota 703 milioni e regala agli azionisti una cedola più ricca. “Siamo molto felici e orgogliosi di presentare questi ottimi risultati” è il commento dell’amministratore delegato, Giuseppe Castagna, che punta ad alzare l’utile 2024-2025 e ad estendere il piano del gruppo al 2026. Intanto arriva l’annuncio che entro fine 2023 verrà perfezionata la partnership assicurativa con Crédit Agricole.

UTILI, RICAVI E IMPIEGHI

Come si diceva, Banco Bpm ha archiviato i conti dello scorso anno in crescita del 23,5% rispetto al 2021. L’utile adjusted (rettificato) aumenta del 24,8% a 886 milioni. “Nonostante il difficile quadro macroeconomico, lo sforzo commerciale e organizzativo del gruppo ha fatto registrare ottimi risultati operativi, con una redditività a livelli record” si legge nella nota della banca che ricorda pure l’incremento dei proventi operativi (+4,3%) a 4.706 milioni, “grazie al contributo del margine di interesse (+13,4%) e all’apporto del business assicurativo”.

Le commissioni scendono dell’1,2% a 1.889 milioni di euro così come il cost-income (dal 55,8% al 54%). Le rettifiche su finanziamenti alla clientela si attestano a 682 milioni di euro, in calo del 23,1% sul 2021, “pur garantendo il mantenimento di un solido profilo di copertura dei crediti”. Segno più per il risultato lordo dell’operatività corrente (+42,4%) a 1.311 milioni. E ancora: gli impieghi netti performing “core” (mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali) raggiungono quota 102,8 miliardi (+3,3% su anno) e il volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese a 26,5 miliardi (17,1%).

Per quanto riguarda il quarto trimestre. l’utile netto, a 210 milioni di euro, è più che raddoppiato rispetto ai 97 milioni dello stesso periodo del 2021 ed è superiore alle previsioni degli analisti, a 179 milioni.

QUALITÀ DEL CREDITO E REQUISITI PATRIMONIALI

Nel 2022 migliora la qualità del credito grazie alla continua riduzione dei crediti deteriorati (-2,6 miliardi di euro) che ha permesso di ridurre l’incidenza di quelli lordi al 4,2% del portafoglio, da 6,4 a 4,8 miliardi. I crediti deteriorati netti calano del 27,8% a 2,4 miliardi, pari al 2,2% degli attivi.

Sul fronte patrimoniale il Cet 1 fully phased si attesta al 12,8% rispetto al 13,4% di fine 2021. Nella nota si ricorda però che, “includendo l’effetto positivo derivante dall’applicazione del Danish Compromise, per il quale è già stata presentata istanza, il Common Equity Tier 1 ratio del gruppo fully phased al 31 dicembre 2022 sarebbe pari al 13,3%”.

DIVIDENDI

Il consiglio d’amministrazione ha proposto di pagare una cedola di 0,23 euro ad azione, +21% rispetto ai 19 centesimi del 2021. Il monte dividendi passa dunque da 287,9 a 348,5 milioni.

LE PREVISIONI

I buoni numeri del 2022 fanno sì che Banco Bpm pensi a “incrementare il target di utile 2023”, con un utile per azione oltre i 60 centesimi di euro rispetto alla previsione di 49 centesimi contenuta nel piano strategico, con un “ritmo di crescita ritenuto sostenibile anche negli anni successivi, in base all’attuale scenario macroeconomico”.

Per l’esercizio 2023, si legge ancora nella nota che accompagna i conti, “si prevede un significativo miglioramento dell’utile netto del gruppo rispetto allo scorso anno, con un trend che, anche in proiezione, supera sia la traiettoria di redditività che i target complessivamente delineati nel piano strategico”.

Inoltre, “nella seconda parte dell’anno potremmo rivedere il piano, estendendolo al 2026, ma già adesso l’outlook a lungo termine ci consente di dare una guidance migliore” di quella presente nel piano sull’utile per azione. Grazie a un forte margine di interesse, alla normalizzazione del costo del rischio e alla bancassurance”, Banco Bpm si attende nel 2024 un utile per azione di 75 centesimi contro i 69 messi previsti nel piano e nel 2025 un aumento di 15 centesimi anno su anno, come ha spiegato l’ad durante la call con gli analisti secondo quanto riferisce l’Ansa.

Castagna ha ipotizzato che “magari il 2023 sarà un buon anno per cambiare la nostra policy” per quanto riguarda la remunerazione degli azionisti aggiungendo che dipenderà dai risultati del gruppo. Inoltre, grazie alla spinta del rialzo dei tassi, Banco Bpm punta a realizzare 2,7 miliardi di euro di profitti dal margine di interesse, a fronte della precedente previsione di 2,5 miliardi di euro.

Back To Top