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Banca Popolare Di Bari

Banca Popolare Bari, ecco i nuovi squilibri nella gestione Mcc

Che cosa è emerso dalle audizioni parlamentari sui conti della Banca Popolare di Bari

Parlamento in ambasce, e non solo il Parlamento, per lo stato della Banca Popolare di Bari, ora controllata dal Mediocredito centrale (Mcc) di Invitalia (controllata dal Mef) dopo la gestione della famiglia Jacobini sfociata anche in indagini giudiziarie.

Ecco tutti i dettagli.

COSA HA DETTO BERGAMI (AD POPOLARE BARI) IN AUDIZIONE

“A giugno 2021 la banca ha perso 100 milioni di euro, 101 per essere precisi, un numero relativamente altisonante, che tuttavia è sostanzialmente in linea con le aspettative”. Lo ha detto l’ad Popolare di Bari (gruppo Mediocredito centrale), Giampiero Bergami, nel corso di un’audizione nella commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, rimandando per “il dettaglio dei numeri” alla parte secretata della seduta.

PROIEZIONE SU FINE ANNO

Quanto alla proiezione su fine anno ha chiarito: “Vediamo e registriamo un ritardo nella riattivazione della macchina commerciale, rispetto a quello che avremmo voluto portare a casa, mentre sulle altre dinamiche, quelle di costo, tra personale, spese amministrative e costo del credito, per il momento la proiezione è allineata alle aspettative”.

CONFRONTO CON LA CAPOGRUPPO MCC PER OPERAZIONE DI RILANCIO

Bergami ha ricordato, come “eredità al 31 dicembre 2020” lo “squilibrio molto forte in termini di costi e ricavi”. E, ha affermato: “Il nostro compito primario è quello di riportare l’azienda in equilibrio, nella consapevolezza, oggi supportata da un anno di esperienza e conoscenza della banca, di alcune marcate e diffuse fragilità e della macchina operativa e del business”. L’ad ha quindi concluso che è in atto il confronto “con la capogruppo Mediocredito centrale per capire meglio se ci sono interventi strutturali da effettuare per rendere sostenibile questa operazione di rilancio”.

DE GENNARO (PRESIDENTE POPOLARE DI BARI): CRITICITÀ RILEVATE DA BANKITALIA RISOLTE

“Tutte quelle criticità che Banca d’Italia ha rilevato nel 2019, posso dire che oggi, a un ulteriore eventuale controllo, dovrebbero vedere risposte positive”, ha affermato il presidente della Popolare di Bari, Giovanni De Gennaro, nel corso di un’audizione nella Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario. L’Istituto, ha aggiunto, “su mandato della Consob, aveva rilevato delle inandempienze nei confronti dei clienti che investivano, c’era una carente attenzione ai clienti sulle formule di investimento, basti pensare al periodo in cui sono state acquistate azioni della banca con i risultati che poi abbiamo visto. E anche su questo fronte abbiamo completato tutte quelle che erano le risposte che si aspettavano Consob e Banca d’Italia”.

TEMPISTICA RISPETTATA

De Gennaro ha sottolineato, in particolare: “Abbiamo avvertito una costante presenza, e attenzione, da parte di Banca d’Italia, è stato per noi di notevole conforto. Abbiamo visto anche in questa attenzione, un controllo-guida, una possibilità per noi di verificare l’efficacia delle azioni che andavamo compiendo”. Il presidente della banca del gruppo Mcc ha fatto riferimento a “un’ispezione che c’è stata tra giugno e luglio 2019, che aveva rilevato notevolissime criticità” con un conseguente “piano di rimedi da attuare nel tempo”. E, ha assicurato De Gennaio, “questi rimedi sono stati praticamente quasi completamente completati, messi a terra, la tempistica è stata rispettata”.

RIGUARDO IL PIANO INDUSTRIALE DELLA BANCA POPOLARE DI BARI

“Il Piano industriale della Banca Popolare di Bari, aggiornato nel febbraio 2021, è esclusivamente focalizzato su una crescita per linee interne, non prevedendo alcuna ipotesi di acquisizione e/o di integrazione societaria con altri istituti di credito. Peraltro, giova sottolineare come le ipotesi di aggregazione per linee esterne rimangano prerogativa della Capogruppo Mediocredito Centrale”. La presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, Carla Ruocco (M5S), ha commentato così la relazione depositata dall’istituto pugliese in occasione dell’audizione del presidente della banca Giovanni De Gennaro.

I TIMORI ESPRESSI DALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA SUL SISTEMA BANCARIO

“Dalla relazione — aggiunge Ruocco — emerge altresì che il cost/income è pari al 155,5%’; dato su cui la Commissione ha espresso timori e preoccupazioni. Per assicurare il necessario riequilibrio e il rilancio della Banca, l’indice cost/income dovrebbe scendere quanto prima al di sotto del 100%”.

IN VISTA DELL’AUDIZIONE DELLA CAPOGRUPPO MCC

La presidente della Commissione parlamentare sottolinea, inoltre: “Il nostro Paese fa della territorialità un elemento imprescindibile e distintivo ed è importante, per questo motivo, che gli istituti bancari incentrino le proprie politiche sulle caratteristiche peculiari dei territori, rendendosi pilastri per un necessario sostegno all’economia reale”. E conclude: “La concreta implementazione del Pnrr, soprattutto con riferimento al meridione, richiede una rapida attuazione del progetto Banca per il Sud. Proprio su quest’ultimo aspetto proporrò all’Ufficio di presidenza di audire nelle prossime settimane la capogruppo Mediocredito Centrale al fine di ottenere maggiori delucidazioni circa le strategie di business ed i processi di crescita della controllata Popolare di Bari”.

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