Sguardo rivolto al futuro, verso il nuovo piano industriale, e radicamento al proprio core business, Npl e crediti alle Pmi, per Banca Ifis da aprile scorso guidata da Frederik Geertamn, ex Unicredit ed ex numero due di Ubi Banca. In più – come ha detto lo stesso amministratore delegato in una recente intervista al Sole 24 Ore – si punta anche a rafforzarsi con acquisizioni “mirate ma non trasformative”. Nel frattempo, prosegue il trasloco della holding di controllo dell’istituto di credito, La Scogliera, di proprietà della famiglia Fürstenberg e guidata dall’erede Ernesto Fürstenberg Fassio (che è pure vicepresidente di Banca Ifis).
IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE
Del nuovo piano industriale, riferisce l’agenzia Radiocor, ha parlato Geertman, a margine dell’Npl Meeting che si è svolto a Cernobbio. “Stiamo lavorando sul piano industriale – ha detto -. Abbiamo in corso un’operazione importante per noi: il trasferimento della sede della holding dall’Italia alla Svizzera che dovrebbe avere un impatto sul capitale regolamentare molto positivo. Ci sono delle condizioni sospensive per questa operazione, riteniamo probabile ma non sicura”. L’ad ha poi ricordato che si è in attesa di “un parere che deve arrivare dall’Agenzia delle Entrate sull’impatto fiscale” Dunque “riteniamo più responsabile presentare questo Piano quando avremo visibilità di una risposta o alla fine del 2021 o nei primissimi mesi del 2022”.
I CREDITI DETERIORATI NEL BILANCIO
Al Meeting di Cernobbio Banca Ifis ha presentato il suo Market watch Npl, edizione di settembre 2021, dal qual emerge che a fine 2021 lo stock di crediti deteriorati nei bilanci bancari si attesterà a 90 miliardi di euro con un Npe ratio inferiore al 5%. Salirà poi a 113 miliardi di euro alla fine del 2023 (Npe ratio al 5,9%).
LE PREVISIONI DI BANCA IFIS
“Prevediamo uno scenario di prezzi di portafogli in aumento perché a fronte di questa offerta (di Npl, ndr) vediamo anche una forte domanda in cerca di rendimenti. Questo incremento dei prezzi riguarderà tutte le categorie di Npe” ha spiegato Geertman che ha aggiunto: “Dal nostro punto di vista serve, quindi, automatizzazione, ingegnerizzazione, sofisticazione dei processi e una grande attenzione alla sostenibilità”.
LE GACS AIUTANO IL BUSINESS DI BANCA IFIS
E se nei primi nove mesi del 2021 si sono portate a compimento transazioni Npl per 8 miliardi di euro, entro fine anno ne sono attese per 26 miliardi e sul fronte Utp per 10 miliardi. Peraltro, grazie alla proroga di un anno delle Gacs si prevedono circa 7 miliardi di nuove operazioni garantite per un ammontare totale di 94 miliardi di portafogli cartolarizzati dal 2016 a oggi.
IL RUOLO DI IFIS, AMCO E QUAESTIO
Da notare poi che dal 2013 cresce a buoni livelli il settore dell’Industry npl: +21% i ricavi, +12% le masse in gestione, +35% gli investimenti, +14% l’ebitda e +16% l’occupazione. I primi tre investitori (Amco, Ex Quaestio capital management e proprio Banca Ifis) dal 2015 a settembre 2021 hanno acquisito 80 miliardi di euro di volumi con gli operatori che hanno stimato una crescita dei fatturati del 6% e dei margini del 15%. E Geertman non ha dubbi: “Oggi questi attori sono in grado di assorbire i crediti deteriorati con efficacia ed efficienza e si rendono protagonisti della ripresa”.