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Libia Iraq

Ecco come le aziende francesi provano a tornare in Libia

Tutte le nuove mire delle aziende francesi in Libia

 

Dopo oltre un anno di restrizioni legate alla pandemia di Covid-19, le aziende francesi stanno tornando a Tripoli. Ma dovranno lottare per dissipare gli anni di sospetti che Tripoli nutre nei confronti degli interessi francesi, nati dall’appoggio che Parigi ha da tempo dato all’uomo forte della Libia orientale, Khalifa Haftar.

La delegazione di Medef International che ha visitato Tripoli dal 10 all’11 ottobre ha potuto stabilire contatti con i membri del governo di Abdelhamid Dabaiba, in carica da marzo. Ma questi incontri non hanno portato alla firma di alcun contratto definitivo. Airbus Group, che faceva parte del viaggio, non è stato quindi in grado di finalizzare il suo contratto per la fornitura di elicotteri civili. Questo era stato negoziato con Fathi Bachagha, ministro degli interni del precedente esecutivo di Fayez Sarraj.

Lo specialista della gestione ospedaliera Denos Health Management, noto in Libia per la gestione del Bengasi Medical Center (BMC) prima (e durante) la rivoluzione del 2011, è stato presentato con i piani per gestire l’ospedale Al Khadra, nel centro di Tripoli come stabilimento di oltre 800 posti letto a Misurata, dal Ministro della Salute Ali Zanaty, che era a capo del dipartimento di oncologia del BMC. Ma l’accordo finanziario e contrattuale è ancora lontano dall’essere completato e Denos vorrebbe prima recuperare i 1,9 milioni di euro che ancora rivendica a Tripoli per la cura dei pazienti libici all’estero dopo la rivoluzione.

Anche la Camera di Commercio franco-libica (CCFL) sta tornando a funzionare. L’associazione presieduta da Jérôme Barthe (Alstom) ha tenuto la sua assemblea generale il 20 ottobre, che ha permesso il rinnovo del suo consiglio di amministrazione. Hanno fatto il loro debutto Athina Argyriou, Direttore dello sviluppo di GEOS, e Walid el-Ghoz, vicepresidente del produttore di motori Safran per l’Africa e il Medio Oriente. Jean-Daniel Blasco, che ha lasciato il dipartimento del Nord Africa della divisione esplorazione-produzione di TotalEnergies a metà del 2020, è stato sostituito al CCFL da Pascal Bréant, capo della filiale libica del gruppo.

Per riprendersi in Libia, il CCFL può fare affidamento sulla sua controparte locale, la Camera di commercio francese libica (LFCC) creata nel 2016 e presieduta da Mohamed Ali Wafa  consigliere di Abdelhamid Dabaiba. In attesa della fusione delle due strutture, Mohamed Ali Wafa ha partecipato all’AGM CCFL del 20 ottobre, insieme ad altri due rappresentanti della LFCC: Mohamed Bala, direttore di Alcatel Lucent in Libia e Nagib Ghawi di  Terasana Med. Insomma tutti  sperano di poter organizzare, il prossimo febbraio o a marzo, un incontro dedicato all’industria petrolifera libica presso la sede parigina del Medef, alla presenza del responsabile  del National Oil Corp (NOC), Mustafa Sanalla.

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