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Vi spiego cause e risvolti del tonfo di Asml. L’analisi di Aresu

Cosa significa davvero la caduta delle azioni di Asml, il campione tecnologico d'Europa, fondamentale nella filiera mondiale dei microchip. L'analisi di Alessandro Aresu, autore di "Geopolitica dell'intelligenza artificiale".

Come leggere la caduta delle azioni del campione tecnologico europeo, ASML, e i suoi risvolti economici e politici?

I conti di ASML, diffusi ieri per errore, hanno generato un panico relativo soprattutto al dato deludente dei nuovi ordini e sulla previsione di vendite del 2025.

Cosa significa questo? Vediamo anzitutto cosa non significa.

Di sicuro, non vuol dire che noi europei possiamo combinare qualcosa nel mondo prescindendo da aziende tecnologiche come ASML e basando la nostra economia sul lusso o le gelaterie. Non possiamo farlo.

Non vuol dire nemmeno che ASML ha perso il suo vantaggio competitivo, e che sono emerse aziende – per esempio in Cina – in grado di impensierirla realmente nella sua nicchia di macchinari. Nessun segno concreto in questo senso.

Quello che accade riguarda invece, con ogni probabilità, due fattori: il primo è il ciclo spietato dell’industria dei semiconduttori, il secondo è il capitalismo politico, cioè l’impatto dei vincoli di sicurezza nazionale sulle aziende.

Primo punto: il ciclo. Caratteristica dell’industria mai tramontata, né abrogata da nessuna rivoluzione o trasformazione. Le vendite di ASML dipendono dalla salute dei suoi acquirenti, soprattutto da aziende come TSMC, Samsung, Intel. Queste aziende, per mettere le macchine nelle fabbriche, devono avere qualcuno a cui vendere i prodotti, quindi degli ordini in prospettiva, nei vari mercati di riferimento dei prodotti finali (smartphone, pc, data center, auto, industria, eccetera).

La previsione dei loro ricavi e profitti guida suppergiù la logica dei loro investimenti in conto capitale, quindi le previsioni sulle fabbriche. Il ciclo è l’interazione tra domanda e offerta in quei mercati ascesa e caduta di investimenti, con “morti” e feriti. Per esempio, se Intel e Samsung sono in difficoltà (e lo sono, in termini diversi) tagliano gli investimenti: meno fabbriche, fabbriche ritardate, cioè meno ordini, meno soldi per ASML. Inoltre, queste aziende – e penso a TSMC – cercano di rosicchiare più profitti possibili. Esempio concreto: non risulta che TSMC nell’ultima grande ondata produttiva per NVIDIA stia ancora usando le ultimissime macchine di ASML, che invece Intel per varie ragioni ha già comprato.

Secondo punto: il capitalismo politico. Per capire la portata di questo tema, dobbiamo guardare due grafici, da Bloomberg e Nikkei Asia. Sopra, distribuzione attuale vendite ASML. Sotto, proiezione dei cambiamenti 2024-2027. Dati molto importanti.

Notiamo facilmente il salto dalla realtà attuale (vendite soprattutto in Cina, come mai prima d’ora) a un’ipotetica realtà del 2027, dove solo la Cina scende mentre tutte le altre geografie salgono in modo significativo. Scommessa non semplice.

Quando leggiamo “nuove richieste di Washington ad ASML” o “i Paesi Bassi impongono altri controlli”, come ho spesso notato, dobbiamo leggere una doppia dinamica. Da un lato, la capacità USA di influire su ASML è reale. Perché? In sintesi, non solo per il ruolo globale di Washington ma anche perché ASML ha una specifica identità e presenza territoriale negli Stati Uniti, che comprende alcuni passaggi e processi della sua filiera, non solo il mercato USA.

Ma c’è l’altro lato della medaglia: non si può prendere un pennarello e dire “la Cina sparisce” perché altrimenti ti scordi i ricavi, non è proprio economicamente possibile. Appunto, a meno che non abbia un enorme ciclo di investimenti altrove. Però… Gli investimenti sono legati al ciclo, e se Intel e Samsung tagliano, se TSMC risparmia, se i data center crescono ma pc rallentano, gli smartphone stanno arenati, l’auto pure, hai lo stesso una posizione difficile. Ciò avviene mentre ASML affronta comunque un passaggio aziendale delicato, con un nuovo CEO che viene dopo la generazione di Wennink e Martin van den Brink che ha retto a lungo l’azienda.

Inoltre, sulla Cina secondo me c’è un altro punto di “geodiritto”: nel momento in cui si paventa la fine o la riduzione dell’assistenza tecnica delle macchine vendute in Cina, ci saranno contenziosi e penali significativi. La manutenzione è in genere parte del contratto.

ASML continuerà a essere un grande campione tecnologico europeo ma, viste queste incertezze, non esiste un mondo in cui compriamo le azioni di ASML e ci arricchiamo e basta perché è insostituibile, invincibile o altre formule roboanti. Anche l’azienda che produce le macchine più avanzate della storia deve e dovrà continuare a vivere pesando le sue necessità economiche e le spinte della politica, e confrontandosi sempre col ciclo brutale dei semiconduttori.

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