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Affitti Brevi

Fisco, Airbnb ha fatto un affarone con l’Agenzia delle Entrate?

I termini dell'accordo da 576 milioni di euro tra Airbnb e l'Agenzia delle entrate. Il commento del commercialista e analista Liturri. La critiche dei consumatori. La versione della società

 

Airbnb, la piattaforma statunitense che pubblica annunci di affitti brevi, ha raggiunto mercoledì un accordo con l’Agenzia delle Entrate sulla ritenuta sui redditi degli host non professionali (ovvero le persone che pubblicano gli annunci di affitto sulla piattaforma) derivanti da locazioni di breve durata per gli anni fiscali dal 2017 al 2021. Il pagamento ammonta in totale a 576 milioni di euro.

Nello specifico, la somma si divide tra 353 milioni di euro circa per le ritenute dovute e non versate, 174 milioni a titolo di sanzioni amministrative per le violazioni commesse, e 49 milioni di interessi. Airbnb ha fatto sapere che non cercherà di recuperare dagli host le ritenute fiscali per il periodo in questione.

IL COMMENTO DI GIUSEPPE LITURRI

Commenta con Startmag il commercialista e analista Giuseppe Liturri: “A proposito della presunta (fino a ieri) evasione fiscale di Airbnb, nota piattaforma online di locazioni brevi, leggiamo dell’accordo raggiunto con l’Agenzia delle Entrate per il pagamento di 576 milioni, tra imposta, sanzioni ed interessi. Non credevamo che si sarebbe avverato così in fretta quanto prevedemmo appena 35 giorni fa, quando commentammo il sequestro preventivo di 779 milioni da parte della Procura di Milano a carico di Airbnb. La nostra valutazione deponeva a favore delle ragioni del fisco italiano, ma non solo. Infatti, evidenziavamo che Airbnb aveva cercato di farsi beffe del nostro diritto, come se non fosse esistito, facendosi scudo dei Trattati europei. Il tutto si è sciolto come neve al sole, come previsto. Nella sede di Dublino si saranno fatti due conti ed avranno valutato che 203 milioni di sconto e pagarne “solo” 576, erano comunque un buon affare, considerando la dubbia solidità delle loro tesi difensive. E, per completare la capitolazione e visto che ci sono anche gli anni 2022 e 2023 sotto osservazione, hanno usato toni molto distensivi. L’arroganza e la sicumera con cui si sono opposti al fisco italiano con i loro ricorsi sono ormai un pallido ricordo. Pagare e sorridere”.

LE CRITICHE DELL’UNIONE INQUILINI

“Per Airbnb arriva Babbo Natale. Dall’Agenzia delle entrate arriva un pacco dono da oltre 200 milioni di euro”, secondo Silvia Paoluzzi, segretaria nazionale dell’Unione Inquilini, che aggiunge: “Airbnb ha trovato un accordo con l’Agenzia delle Entrate in merito all’evasione fiscale dal 2017 al 2021 di ben 779 milioni di euro per il mancato pagamento della cedolare secca, ovvero la detrazione del 21% prevista anche per gli affitti brevi”, prosegue Paoluzzi. “L’accordo prevede il pagamento di soli 576 milioni e nonostante l’evasione riguardi gli anni dal 2017 al 2021. Inoltre, secondo notizie stampa, apprendiamo che la piattaforma degli affitti brevi pagherà la tassazione a partire dal 2024. Significa che gli abbiamo condonato altri 300 milioni di euro degli anni 2021 e 2023?”

Secondo l’Unione Inquilini, si tratta di “un grande affare in Italia per la piattaforma degli affitti brevi. Peccato che la stessa attenzione e magnanimità non viene invece riservata alle tante persone in difficoltà. Ci chiediamo perché il fisco del Paese abbassi la testa di fronte a un grande evasore regalando centinaia di milioni di euro, mentre non ha alcuna pietà quando abbassa la scure nei confronti dei singoli cittadini inermi di fronte alla crisi economica che attraversa il nostro paese. Due pesi e due misure che ci paiono una vera ingiustizia”.

“A questo punto”, conclude  Paoluzzi, “chiediamo che i 576 milioni raccolti siano destinati alle persone che si trovano in difficoltà. Potremmo avere quelle risorse che è stato impossibile reperire nella legge di bilancio da destinare ai Comuni per acquistare case o recuperarle per garantire il passaggio da casa a casa agli sfrattati o per assegnarle a famiglie in graduatoria, concrete politiche abitative”.

LA VERSIONE DI AIRBNB

In un comunicato, Airbnb ha dichiarato che l’accordo con l’Agenzia delle Entrate le permetterà di “concentrarci nella continuazione della nostra collaborazione con le autorità italiane in materia di tasse, regole per le locazioni brevi e turismo sostenibile, a vantaggio degli host e degli ospiti.

“Ci sono migliaia di host in Italia. Oltre tre quarti di loro”, afferma la piattaforma, “hanno solamente un annuncio; l’host tipico ha guadagnato l’anno scorso poco più di €3,500.1 Circa due terzi (59%) ha dichiarato che i proventi realizzati ospitando consente loro di arrivare a fine mese. Il 15% afferma di lavorare nella sanità, l’educazione o la pubblica amministrazione. La gran parte degli host su Airbnb in Italia sono persone comuni che si affidano alla piattaforma per integrare il proprio reddito familiare”.

Infine Airbnb ricorda che nell’ottobre 2023 il governo italiano ha presentato la Legge di Bilancio per il 2024 che, nella sua versione attuale, chiarisce come le piattaforme dovrebbero effettuare in futuro la ritenuta delle imposte sul reddito degli host non professionali in Italia: “Abbiamo accolto con favore questa proposta normativa e ci stiamo preparando ad adempiere, con l’introduzione di un meccanismo di trattenuta e versamento delle imposte sui redditi degli host rilevanti all’Agenzia delle Entrate”, chiosa il gruppo.

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