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A24 e A25, ecco come il gruppo Toto se la canta e se la suona

A24 e A25: perché Strada dei parchi del gruppo Toto festeggia sempre fra concessioni e appalti. Quando festeggeranno anche gli utenti? Fatti, numeri e approfondimenti

L’autostrada A24-A25 torna sotto il controllo di Strada dei Parchi, del gruppo Toto. A stabilirlo è stato il decreto Anticipi, approvato prima al Senato e poi alla Camera, con il quale il governo ha, tra le altre cose, previsto il reintegro della società Strada dei Parchi del gruppo Toto nel contratto di concessione per la gestione delle autostrade A24-A25. Una concessione che il gruppo Toto aveva dal 2001.

IL COMMENTO DEL GRUPPO TOTO: “L’ESPROPRIO È FINITO, GIUSTIZIA È FATTA”

Il gruppo Toto è una holding di proprietà di Carlo Toto. Il ritorno alla gestione del gruppo Toto scatterà dal primo gennaio prossimo. Intanto dal quartier generale del gruppo commentano con grande soddisfazione il risultato ottenuto. “Il provvedimento – si legge in un comunicato del gruppo Toto – mette fine al lungo contenzioso avviato un anno e mezzo fa a seguito della revoca della concessione voluta dal Governo di allora sulla base di ipotesi che si sono rivelate del tutto infondate”.

IL NUOVO APPALTO PER LA MESSA IN SICUREZZA ANTISISMICA DI CINQUE VIADOTTI DELL’A25

Nell’ambito del rientro dell’A24 e A25 sotto il controllo del Gruppo Toto si inserisce l’aggiudicazione di un nuovo contratto per la progettazione e l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza antisismica di cinque importanti viadotti dell’autostrada A25, tra gli svincoli di Manoppello e Torre de’ Passeri. Il quotidiano Il Centro riporta che il valore di questo contratto supera i 130 milioni di euro. Il Gruppo dovrà occuparsi di demolire e ricostruire, in conformità alla normativa antisismica, i cinque viadotti per complessivi 5,5 km di carreggiata. La redazione del progetto di fattibilità tecnica dovrebbe arrivare entro 120 giorni dalla consegna delle prestazioni, la progettazione esecutiva entro i successivi 30 giorni, infine l’esecuzione dei lavori avrà una durata complessiva non superiore ai 390 giorni. Il tutto dovrà essere realizzato cercando di arrecare meno danni possibili alla circolazione dei veicoli.

PERCHÉ ERANO STATE REVOCATE LE CONCESSIONI AL GRUPPO TOTO SULL’A24 -A 25

La concessione dell’A24 ed A25 era stata revocata nel luglio 2022. Fino a quel momento le aveva gestite la Strada dei Parchi Spa, del gruppo Toto. La concessione era così passata ad Anas, la società di proprietà dello Stato che gestisce la gran parte delle strade italiane. Ma perché fu deciso questo avvicendamento? La storia parte da lontano e riguarda la presunta mancata manutenzione delle due autostrade lunghe in tutto circa 280 chilometri. L’emendamento 183 della legge di bilancio 2013 imponeva a Strada dei Parchi di mettere in sicurezza i viadotti delle due autostrade, nel rispetto delle normative nazionali ed europee, oltre a “tutte le opere necessarie” in conseguenza del sisma in Abruzzo del 2009.

IL PEF DI STRADE DEI PARCHI CHE NON SUPERA IL VAGLIO DEL CIPESS

Strada dei Parchi avrebbe dovuto presentare un Piano economico e finanziario (Pef) per spiegare all’amministrazione centrale come reperire le risorse necessarie per gli interventi, se da fondi propri o attraverso l’aumento delle tariffe del pedaggio. Strade dei parchi ha effettivamente presentato diversi Pef ma nessuno di questi ha mai superato il vaglio del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e sviluppo sostenibile. Tanto che per aiutare il gruppo Toto a stabilire i costi nel modo più oggettivo possibile, il governo aveva assegnato un commissario straordinario, cambiato più volte negli anni. Secondo l’ultima valutazione, aggiornata nel 2022, il costo complessivo per gli interventi di messa in sicurezza arrivava a 4 miliardi di euro.

IL PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO E IL DECRETO DEL GOVERNO DRAGHI

Nel maggio del 2022, dopo che il Cipess aveva nuovamente rifiutato il Pef presentato da Strada dei Parchi, quest’ultima ha chiesto ai ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture di recedere dal contratto di gestione dell’A24 e dell’A25 insieme a una richiesta di indennizzo di 2,4 miliardi di euro per ripagare gli investimenti ma soprattutto per rimediare ai mancati guadagni fino al 2030. La risposta del governo di Mario Draghi fu netta: venne approvato un provvedimento amministrativo che revocava le concessioni a Strada dei Parchi e le affidava ad Anas. La motivazione? Gli inadempimenti negli impegni sulla manutenzione delle autostrade. Il Governo voleva così mettere al riparo le casse dello Stato dagli indennizzi richiesti da Strada dei Parchi.

La società del gruppo Toto a quel punto, però, presentò un ricorso contro il provvedimento del governo. Il contenuto del provvedimento governativo venne poi ribadito l’8 luglio del 2022 in un decreto-legge ma il TAR, che ancora non si era espresso sul primo provvedimento amministrativo, decise di sospendere la decisione del governo. Un mese dopo il Consiglio di Stato diede ragione al governo consegnando la gestione delle due autostrade ad ANAS.

IL RICORSO DI STRADE DEI PARCHI E IL COINVOLGIMENTO DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Strade dei parchi però non si ferma e presenta un nuovo ricorso (il decreto mentre era in vigore un provvedimento amministrativo venne reputata una forzatura dell’esecutivo): a dicembre del 2022 il TAR del Lazio ha rinviato la questione alla Corte Costituzionale.  La Corte valuterà solo la conformità della legge alla Costituzione, e non la legittimità dei presupposti. “La sostituzione dell’atto amministrativo con un atto normativo e il conseguente passaggio dalla cognizione dal giudice amministrativo al giudice costituzionale – afferma il Tar – ha avuto l’effetto di precludere «insanabilmente qualsiasi sindacato sulla legittimità» della risoluzione del rapporto concessorio”.

DALLO STATO UNA PRIMA TRANCHE DI 500 MILIONI DI EURO AL GRUPPO TOTO

Arriviamo al 2023. A giugno 2023 arriva la decisione del Tribunale di Teramo, che segue quella dei giudici de L’Aquila, che stabilisce che l’accusa di non aver effettuato le manutenzioni sull’A24 e l’A25 non è veritiera, il “fatto che non sussiste”. Pertanto, all’inizio di luglio un decreto interministeriale, approvato dal ministero delle Infrastrutture e dal ministero dell’Economia, aveva stabilito che lo Stato avrebbe dovuto risarcire con 1,2 miliardi di euro il gruppo Toto.

Ma questa doveva essere solo una prima tranche del risarcimento totale che secondo i commissari nominati dal tribunale per il concordato della società, ammonta a 2,3 miliardi di euro. Lo scorso agosto il giudice Manzi, del tribunale civile di Roma, sezione XVI Civile, con un’ordinanza ha imposto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di assegnare “una provvisionale di 500 milioni di euro” nell’ambito della diffida avviata dalla società del gruppo Toto che chiedeva un anticipo dell’indennizzo previsto nel “provvedimento di revoca in danno della gestione emanato dal consiglio dei Ministri a guida Draghi il 7 luglio 2022”.

EVITATO UN ESBORSO DI 2,6 MILIARDI DI LIRE VERSO STRADE DEI PARCHI

La legge approvata dal Governo Meloni che riassegna la gestione e la manutenzione delle due strade a Strada dei Parchi “vede finalmente riconosciuto il credito a titolo di rimborso delle manutenzioni effettuate oltre il valore prestabilito nel contratto originale” e “di ristoro dei mancati incassi derivanti dal blocco delle tariffe imposto dai Governi succedutisi dal 2015 e dei mancati ricavi da Covid”, scrivono dal Gruppo Toto.

“La risoluzione di questa annosa vicenda ha permesso di evitare allo Stato l’esborso di un risarcimento di oltre 2,6 miliardi complessivi, indennizzo già previsto dal decreto di revoca e certificato dai commissari del concordato cui Strada dei Parchi è stata costretta a sottoporsi a causa della revoca della concessione nel 2022, e il conseguente venir meno di ogni forma di ricavo”, aggiunge la nota.

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