Secondo quanto riporta Reuters, Lenovo ha comunicato i propri dati prima dell’apertura della borsa di Honk Kong di martedì – le azioni hanno toccato quota 10,76 dollari, crescendo del 5,7% nonostante il calo dello 0.36% dell’indice Hang Seng.
L’ acquisizione di Motorola da Google da parte di Lenovo nell’ottobre dello scorso anno per una cifra di 2,91 miliardi di dollari ma a differenza di quanto ha fatto Microsoft con Nokia, ha mantenuto vivo lo storico marchio, differenziando le vendite a seconda del contesto in cui opera. Motorola è infatti la veste con cui Lenovo ha preferito continuare ad apparire sui mercati occidentali, dove il marchio conserva ancora nonostante la concorrenza, qualche affezionato – un comportamento che rispecchia anche nel settore tecnologico il soft-power cinese – rientrando comunque nel mercato cinese attraverso le vendite online.
La strategia della società di Pechino diretta da Yang Yanquing, sembra aver dato frutto. Motorola è riuscita a vendere più di 10 milioni di dispositivi nell’ultimo trimestre. Dalla Cina quindi bisognerà aspettarsi molto nei prossimi anni e vedere come si svilupperà la competizione con Xiaomi, Huawei.
Sul mercato cinese Xiaomi si è nettamente imposta su Lenovo ma nei mercati occidentali ha avuto più di una titubanza dettata al fatto di dover sottostare alle regole della proprietà intellettuale.
Le vendite totali della divisione mobile sono cresciute del 109 per cento a 3,39 miliardi dollari, o un quarto del fatturato della società.
Lenovo intanto cerca di sfidare Xiaomi adottandone il modello di vendita internet – a maggio ha siglato un accordo con il sito di e-commerce J.D.com – e sembra voler osare di più. Ha infatti intenzione di vendere tutto esclusivamente online per tagliare i costi di distribuzione.
Intanto Lenovo, stando a quanto dichiara il CEO Yang Yanquing non sembra aver intenzione di limitare la competizione allo stato asiatico, dichiarando che «Non siamo come gli altri giocatori cinesi perché ora siamo diventati un attore globale». E su questo la società l’aveva già dimostrato nel settore del PC, dove è riuscita ad aumentare le proprie spedizioni del 5% e a rilevare unità low-end server da IBM per 2,1 miliardi di dollari.