La commissione Junker ha optato per una soluzione a dittico, spalmando il portafoglio su due uomini che ricoprono il ruolo di presidente e vicepresidente: il primo con delega sull’economia digitale, il secondo con delega al mercato unico digitale.
Quali sfide per il 2020?
I commissari sono chiamati a risolvere questioni complesse, figlie di un quadro europeo disarmonico e di rapporti spinosi tra UE o stati membri e multinazionali della ricerca come Google. Le questioni sulle quali devono confrontarsi sono tante: la predisposizione di un quadro legislativo aggiornato sul copyright, la faccenda relativa alla tassazione degli annunci dei motori di ricerca con sede all’estero, il caso riguardante la questione del diritto all’oblio, un soluzione al tema della neutralità della rete, rispondere alla crescenti richieste per la protezione della privacy e anche la possibilità di istituire un’agenzia europea per la protezione dei dati.
Un tedesco con delega sull’economia digitale:
Gunther Oettinger, esponente della CDU e del PPE, un’esperienza da presidente del Baden-Württemberg dal 2005 al 2010, commissario europeo per l’energia nella Commissione Barroso II dal 2010 al 2014. Si è fatto una nomea di sergente di ferro a seguito della boutade che le bandiere dei paesi con eccessivo deficit di bilancio dovrebbero essere esposte a mezz’astata e per aver avanzato l’ipotesi di commissariare i funzionari pubblici greci con dei funzionari stranieri, suscitando per questo l’indignazione di 151 membri del parlamento europeo. Nonostante non abbia esperienze digitali alle spalle, gli obiettivi che si è prefissato sono ambiziosi: portare l’infrastruttura della banda larga ai livelli della Corea del Sud entro il 2020, lavorare per una regolamentazione condivisa sulla privacy condivisa in tutti e una nuova regolamentazione sulla difesa del copyright.
Un estone con delega al mercato unico digitale:
Andrus Ansip 58enne, membro del Partito Riformatore Estone facente parte del gruppo europeo Alde. Ha ricoperto il ruolo di presidente della formazione politica estone da cui proviene, ha occupato il ruolo di primo ministro dal 2005 al 2014. E’ alla sua prima esperienza europea, ma ha avuto il merito di guidare la riscossa digitale del piccolo stato baltico. In qualità di commissario con delega al mercato unico ha preso l’impegno per abbattere i blocchi di origine geografica dando ai prodotti digitali le stesse garanzie date ai beni fisici, concedere eccezioni al copyright a categorie svantaggiate ma anche alle biblioteche, lavorare per vincere le resistenza dei governi al fine di abbattere le barriere del roaming.