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Arval

Noleggio auto, perché l’Antitrust scruterà Arval Service (Bnp Paribas)

L’Agcm ha avviato istruttoria nei confronti di Arval Service Lease Italia per presunte condotte ingannevoli e aggressive. La società di noleggio a lungo termine di veicoli effettuerebbe consegne con notevoli ritardi e applicherebbe penali elevate in caso di risoluzione del contratto   Faro Antitrust sulla società di noleggio auto a lungo termine Arval. L’Autorità Garante…

 

Faro Antitrust sulla società di noleggio auto a lungo termine Arval.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Arval Service Lease Italia S.p.A., società che opera nel settore del noleggio a lungo termine di autoveicoli, per presunte condotte ingannevoli e aggressive. Lo si legge in una nota dell’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli.

Nello specifico, l’Agcm valuterà il comportamento della società per quanto riguarda il servizio di noleggio a lungo termine di autoveicoli per consumatori e microimprese

Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi della società Arval Service Lease Italia S.p.A. con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Tutti i dettagli.

COS’È ARVAL SERVICE LEASE

Arval è una società francese di proprietà di Bnp Paribas, uno dei principali gruppi bancari a livello europeo nei servizi finanziari. Fondata nel 1989, l’azienda opera nel settore del noleggio a lungo termine e nei servizi di mobilità. Dal 1995 è presente anche nel nostro Paese, con Arval Service Lease Italia SpA. La società si rivolge sia grandi imprese internazionali, Pmi, Pa sia a professionisti privati. Arval conta oltre 7.500 dipendenti a livello globale, e vanta una flotta di oltre 1,5 milione di veicoli, di cui 243mila a livello nazionale.

PERCHÉ L’ANTITRUST HA AVVIATO IL PROCEDIMENTO ISTRUTTORIO

Sotto la lente dell’Autorità sono finiti i notevoli ritardi – lamentati da consumatori e da associazioni di consumatori – con cui la società consegnerebbe i veicoli ordinati, nonostante siano stati pagati regolarmente anticipi e depositi precauzionali. In alcuni casi la consegna avverrebbe a molti mesi di distanza rispetto alla data prospettata, anche quando si tratta di veicoli presentati come in pronta consegna, ovvero con consegna in tempi rapidi e certi.

OLTRE AI RITARDI, PENALI ELEVATE

Inoltre, potrebbe risultare scorretto il ritardato rimborso del corrispettivo versato dal consumatore a seguito della risoluzione del contratto e/o del recesso, l’applicazione di penali elevate in caso di risoluzione del contratto, la mancata o inadeguata gestione dei reclami e delle richieste dei consumatori. Queste condotte nel complesso appaiono suscettibili di configurare fattispecie di pratiche commerciali scorrette, in violazione degli articoli 20, 21, 22, 24 e 25 del Codice del consumo.

Infine, secondo l’Antitrust, Arval potrebbe aver violato anche gli articoli 49, comma 1, lettere h) e v), 56 e 61 del Codice del Consumo perché ha omesso di fornire alcune informazioni precontrattuali che riguardano le condizioni per esercitare il diritto di recesso e la possibilità di avvalersi di un meccanismo extra-giudiziale di risoluzione delle eventuali controversie insorte.

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