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Gorillas Getir

Gorillas abbandona l’Italia. L’ultima fuga dell’app per la spesa a domicilio

Dopo aver dimezzato la sua forza lavoro e la chiusura in Belgio, Gorillas ha annunciato che chiuderà anche in Italia. La startup tedesca che offre consegne di generi alimentari era arrivata nel nostro paese soltanto un anno fa Gorillas lascia l’Italia e avvia il licenziamento dei dipendenti italiani. L’app tedesca per la consegna di generi…

Gorillas lascia l’Italia e avvia il licenziamento dei dipendenti italiani.

L’app tedesca per la consegna di generi alimentari era presente nel nostro presente in 5 città: Roma, Torino, Milano, Firenze e Bergamo. “Qui dava lavoro a 540 persone, di cui 75 contratti a tempo indeterminato (compresi due manager) per i quali ha avviato la procedura per il licenziamento collettivo”, confermano a Italian Tech fonti sindacali.

Fondata nel 2020, la startup ha spostato l’attenzione dalla rapida espansione alla realizzazione di un profitto dopo che la spinta al business fornita dalle restrizioni per la pandemia Covid è svanita. “La spesa a domicilio non è più un’esigenza così stringente” sottolinea il Sole 24 Ore.

Quindi Gorillas ha iniziato a rivedere le sue operazioni in Belgio, Danimarca, Italia e Spagna, i mercati considerati non più redditizi.

L’app tedesca per la consegna di generi alimentari aveva già annunciato la chiusura dei suoi magazzini in Belgio e la possibilità di tagliare i posti di lavoro in Spagna.

Già il mese scorso la piattaforma di consegne di generi alimentari ha licenziato metà dei suoi dipendenti nella sua sede di Berlino. In quell’occasione aveva affermato in un comunicato che stava licenziando circa 300 dipendenti da una “forza lavoro d’ufficio globale” di 600.

Dopo aver raccolto 1 miliardo di dollari lo scorso ottobre dagli investitori (tra cui la società di consegna pasti Delivery Hero) l’amministratore delegato Kagan Sumer ha riconosciuto che la società sta lottando per raccogliere capitali.

Tutti i dettagli.

FUGA DALL’ITALIA PER GORILLAS

Gorillas lascia il mercato italiano, dove era arrivata poco più di un anno fa.

“Per quanto riguarda la nostra presenza in Italia – scrive Gorillas in una nota -, abbiamo valutato e stiamo tuttora valutando attentamente diverse alternative strategiche e finanziarie, come la cessione d’azienda o l’ingresso di nuovi investitori”.

“Tuttavia ad oggi nessuna trattativa si è conclusa positivamente e non esistono al momento negoziazioni a un livello di concretezza tale da far ipotizzare un buon esito” aggiunge la società.

Pertanto, Gorillas ha “deciso di avviare un graduale processo di chiusura dell’attività in Italia. Abbiamo già chiuso tre dei nostri magazzini nelle città di Milano, Roma e Bergamo, mentre gli altri magazzini del Paese saranno chiusi nelle prossime settimane. Fino ad allora, e fino ad esaurimento scorte, continueremo a garantire il servizio di spesa a domicilio ai nostri clienti”.

LICENZIAMENTO COLLETTIVO PER I 50 DIPENDENTI ITALIANI

“Questa decisione ha importanti implicazioni per il nostro team italiano” aggiunge Gorillas nella nota, informando che “abbiamo avviato le procedure previste da legge e contratti collettivi di consultazione sindacale, propedeutiche al licenziamento dell’intera forza lavoro”.

LA STRATEGIA DI GORILLAS

Di recente l’azienda ha previsto di concentrare maggiormente la propria attenzione su cinque mercati che rappresentano il 90% dei suoi ricavi: Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Francia e Paesi Bassi.

“Ci siamo resi conto che, ok, dobbiamo adattarci, correggere la rotta e dobbiamo farlo in fretta, quindi ci sono state decisioni davvero difficili e ora l’intero focus è effettivamente rivolto alla redditività”, ha detto Ugur Samut, co-fondatore e presidente al Conferenza Global Summit del Consumer Goods Forum.

Pertanto, la società ha iniziato a rivedere le operazioni negli altri mercati in cui è attiva: Belgio, Danimarca, Italia e Spagna.

Dunque dopo gli annunci relativi alla Spagna e al Belgio, ci si aspettavano manovre anche per Danimarca e Italia.

UN SETTORE IN CRISI POST-PANDEMIA

Come ha ricordato Reuters, il settore delle consegne di generi alimentari sta affrontando un periodo di adattamento dopo una rapida crescita durante la pandemia Covid. Anche l’app turca Getir e la britannica Zapp hanno affermato che stanno tagliando il personale, mentre la tedesca Flink ha rallentato le assunzioni.

LA RABBIA DEL SINDACATO

Tornando al provvedimento per il mercato italiano, dura la reazione del sindacato.

“Gorillas, così come le altre società di food delivery, hanno accettato di applicare ai propri fattorini il contratto collettivo nazionale dei lavoratori della logistica” ricorda Repubblica.

“Questo episodio ripropone il dibattito su come tali piattaforme di food delivery si insedino nel nostro Paese in assenza di chiare e definite regole che tutelino le lavoratrici e i lavoratori. Siamo certi che il Ministero del Lavoro si interesserà alla vicenda pertanto, nei prossimi giorni, chiederemo un incontro ufficiale al Ministro Orlando per affrontare l’incresciosa questione” si legge nella nota della Fit-Cisl, il sindacato col quale Gorillas aveva sottoscritto lo scorso aprile l’accordo per inquadrare i rider con il contratto nazionale del lavoro del settore logistica.

“Premesso ciò auspichiamo che Gorillas abbia un ravvedimento operoso e il prossimo 4 luglio, anziché avviare le procedure di licenziamento collettivo con la messa in liquidazione dell’azienda, che determinerebbero grossi danni al personale impiegato e alle famiglie, apra un tavolo di contrattazione con il sindacato per esplorare tutte le possibilità alternative, affinché vengano salvaguardati i livelli occupazionali e il reddito delle 540 persone” conclude la nota della Fit-Cisl.

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