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Ecco come l’Antitrust ha piegato Booking

Come si è chiusa l'istruttoria dell'Agcm su Booking.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso, accettando gli impegni proposti, l’istruttoria aperta per presunto abuso di posizione dominante nei confronti delle società Booking.com., Booking.com B.V. e Booking.com International B.V. Grazie all’azione dell’Antitrust, dunque, le strutture ricettive italiane godranno di maggiore autonomia e trasparenza nei rapporti con Booking. L’istruttoria era stata avviata su segnalazione di Federalberghi, l’associazione che rappresenta numerose strutture ricettive alberghiere, di qualsiasi tipologia e dimensione, anche organizzate in catene, e di Aica, aderente a Confindustria, che rappresenta le grandi catene alberghiere e le strutture indipendenti e a conduzione familiare di livello medio-alto.

COSA CONTESTAVA L’ANTITRUST

Secondo quanto comunicato dall’Autorità in sede di avvio, lo scorso marzo, Booking avrebbe dato vantaggi in termini di visibilità della propria offerta nei risultati di ricerca alle strutture alberghiere che fanno parte del Programma Partner Preferiti (e della sua estensione Preferiti Plus), a fronte di commissioni più elevate e dell’impegno a offrire su booking.com prezzi “competitivi”, e cioè non più alti di quelli che le strutture applicano sul proprio sito o sulle piattaforme di altre agenzie di viaggio online, le Ota (online travel agencies). Allo stesso tempo, quando riscontrava che una struttura offriva prezzi migliori su altri siti web, Booking avrebbe applicato, senza il consenso delle strutture, uno sconto (il cosiddetto Booking Sponsored Benefit) per allineare l’offerta di booking.com alla migliore tra quelle disponibili online.

A Piazza Verdi sembrava dunque una strategia “idonea ad ostacolare lo svolgimento di una concorrenza effettiva nel mercato, quantomeno nazionale, dei servizi online di intermediazione e prenotazione alberghiera, a danno di altre Ota con effetti negativi” non solo sulle strutture ricettive ma anche sui consumatori sia per i prezzi maggiori sia per la minore scelta nei servizi di intermediazione e di prenotazione online.

IL RUOLO DOMINANTE DI BOOKING

Scorrendo il provvedimento di chiusura, si scovano dati che chiariscono l’importante ruolo ricoperto da Booking in questo mercato. Da un’indagine dell’Hotrec Hospitality Europe (l’associazione di categoria che rappresenta alberghi, ristoranti e bar a livello europeo e che raccoglie le associazioni nazionali di rappresentanza del settore), relativa al 2019, si scopre ad esempio che Booking è l’operatore dominante in molti Paesi europei e che intermedia circa il 68% delle prenotazioni alberghiere effettuate tramite Ota. In Italia questa quota raggiunge il 70% circa. Ma ci sono altri numeri che confermano la dominanza di Booking sul territorio nazionale. Ad esempio, secondo una survey svolta da una società di raccolta dati, nel 2023 il 76% dei consumatori che ha prenotato un hotel/alloggio turistico online ha utilizzato Booking.com. Anche lo studio di SiteMinder – una piattaforma globale che gestisce l’integrazione di vari canali di vendita per conto degli hotel ai quali è circoscritta l’analisi – mostra che nel 2022 Booking è stato il primo canale di prenotazione alberghiera in base alle scelte dei consumatori in Italia.

LA RICHIESTA DI OSSERVAZIONI

A inizio agosto l’Antitrust aveva poi pubblicato gli impegni presentati dalle tre società del gruppo per ottenere “eventuali osservazioni da parte di terzi interessati” entro e non oltre il 13 settembre. Solo al termine di questa procedura, l’Autorità si riservava di decidere se accettare o meno gli impegni proposti da Booking.

COSA PREVEDONO GLI IMPEGNI

Booking ha presentato un pacchetto di impegni per assicurare che i prezzi applicati dalle strutture su canali di vendita online diversi da booking.com non vengano presi in considerazione in alcuna fase del funzionamento e della promozione dei programmi Partner Preferiti, Preferiti Plus Booking, Booking Sponsored Benefit. Inoltre viene modificata la comunicazione interna/esterna con le strutture sull’accesso e sul funzionamento di questi programmi e viene aumentata la trasparenza nei confronti delle strutture stesse sul loro funzionamento. Secondo l’Autorità, gli impegni presentati da Booking garantiscono che “i criteri di partecipazione e il funzionamento dei programmi in questione siano scollegati, in ogni fase della loro attuazione, dalle strategie di prezzo praticate dalle strutture ricettive sugli altri canali di vendita”. In questo modo, evidenzia l’Authority guidata da Roberto Rustichelli, “si garantisce l’autonomia commerciale delle strutture ricettive e si favoriscono le dinamiche competitive tra le Ota nell’offerta di servizi di intermediazione e prenotazione online”. Inoltre, la maggiore trasparenza sul funzionamento dei programmi Partner Preferiti, Preferiti Plus e Booking Sponsored Benefit permette alle strutture di assumere decisioni più informate in merito ai costi e ai benefici che derivano dalla partecipazione agli stessi.

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