Lo scorso marzo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha avviato un’istruttoria per presunto abuso di posizione dominante nei confronti di Booking.com International B.V., Booking.com B.V., Booking.com (Italia) S.r.l.
La piattaforma per prenotare viaggi online ha quindi presentato gli impegni che intende assumersi per risolvere la questione e l’Autorità, a partire dal 14 settembre 2024, dovrà decidere se accettarli o meno.
L’ISTRUTTORIA DELL’AGCM
A seguito delle segnalazioni di Federalberghi (Federazione delle Associazioni Italiane Alberghi e Turismo) e AICA (Associazione Italiana Confindustria Alberghi), l’Antitrust ha avviato lo scorso marzo un procedimento istruttorio nei confronti di Booking.com (Italia) S.r.l., Booking.com B.V. e Booking.com International B.V. per accertare un presunto abuso di posizione dominante nel mercato dei servizi online di intermediazione e prenotazione di strutture alberghiere, in violazione dell’art. 102 del Trattato sul Funzionamento della Ue.
I PROGRAMMI ANTICONCORRENZIALI DI BOOKING
In particolare, secondo l’Agcm, la strategia attuata da Booking sarebbe consistita nel rendere meno autonome le strutture alberghiere italiane di differenziare le proprie tariffe tra booking.com ed altri canali di vendita online attraverso l’adesione ad alcuni programmi.
Questi programmi sono Partner Preferiti e Preferiti Plus, che presentano vantaggi in termini di visibilità nei risultati di ricerca a fronte del pagamento di commissioni più elevate e dell’impegno a offrire su booking.com prezzi “competitivi”, e il cosiddetto Booking Sponsored Benefit, che consente a Booking di applicare – senza il consenso della struttura – uno sconto per allineare l’offerta sulla sua piattaforma alla migliore tra quelle disponibili online.
Dunque, il sospetto è che Booking abbia tentato di escludere dal mercato dei servizi di intermediazione alberghiera online le altre agenzie di viaggio online (le cosiddette OTA, Online Travel Agency), sfruttando il proprio potere di mercato nei confronti delle strutture ricettive.
L’ULTIMO STEP PRIMA DEL VERDETTO
Oggi, però, l’Agcm ha reso noto di aver pubblicato gli impegni presentati dalle società affermando che si tratta di “impegni consistenti nell’assicurare che i prezzi applicati dalle strutture su canali di vendita online diversi da booking.com non vengano presi in considerazione nel funzionamento e nella promozione dei citati programmi”.
In seguito alla notizia, Booking.com ha dichiarato: “Abbiamo collaborato con l’Agcm in Italia e abbiamo proposto una serie di impegni per rispondere alle preoccupazioni relative ad alcuni dei nostri prodotti. Siamo contenti che abbiano intenzione di testarli con il settore. Non vediamo l’ora di raggiungere una soluzione che bilanci gli interessi dei nostri partner di alloggio e offra ai clienti più scelta e prezzi migliori”.
Eventuali osservazioni sugli impegni presentati da parte di terzi interessati dovranno pervenire all’Autorità entro e non oltre il 13 settembre 2024. Solo al termine di questa procedura, l’Autorità deciderà se accettare o meno gli impegni in questione.
GLI IMPEGNI DI BOOKING
In merito alle contestazioni dell’Agcm (giudicate “infondate” dall’azienda), per quanto riguarda i programmi Partner Preferiti e Partner Preferiti Plus, Booking si impegna a non introdurre l’obbligo di applicare prezzi uguali o superiori sui siti e altre piattaforme. Inoltre, gli hotel potranno entrare e uscire dai programmi ogni volta che lo desiderano. La società olandese, inoltre, non applicherà il Booking Sponsored Benefit in base ai prezzi esterni.
Gli impegni, precisa Booking, saranno validi per un periodo di 10 anni. Se l’autorità li accetterà, dopo aver ricevuto le osservazioni dalle terze parti interessate, il procedimento istruttorio verrà chiuso.