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CrowdStrike

Ecco come il tilt informatico di Windows pesa su CrowdStrike

CrowdStrike, la società americana di software responsabile dell’interruzione di Internet globale dello scorso luglio, stimata come la più grande interruzione IT della storia, taglia le previsioni per gli utili. Tutti i dettagli

Naviga a vista CrowdStrike, la società americana di software responsabile dell’interruzione di Internet globale dello scorso luglio, stimata come la più grande interruzione IT della storia, che ha causato più di 2.200 cancellazioni di voli.

Mercoledì, la società di sicurezza informatica texana ha tagliato le prospettive di fatturato e profitto in seguito al tilt informatico e ha affermato che il clima sarebbe rimasto difficile per circa un anno, riporta Reuters.

Venerdì 19 luglio, un aggiornamento del software del gruppo su Windows, il sistema operativo di Microsoft, ha causato il malfunzionamento di numerosi sistemi informatici in tutto il mondo, dagli aeroporti agli ospedali. Secondo Microsoft, circa 8,5 milioni di dispositivi risultano colpiti dall’interruzione, con gli utenti che hanno sperimentato “schermate blu della morte” che hanno reso impossibile il riavvio. In un rapporto sull’incidente, CrowdStrike ha dichiarato che il bug è stato trasmesso a milioni di computer Windows e che in futuro cambierà il modo in cui gestisce gli aggiornamenti.

Tuttavia, i risultati trimestrali di CrowdStrike hanno battuto le aspettative di Wall Street. Non solo, gli analisti prevedevano addirittura che gli utili di CrowdStrike sarebbero aumentati. Questo perché ci vuole tempo perché i suoi clienti, anche se adirati con l’azienda, trovino un’alternativa a CrowdStrike mentre cercano di proteggersi dagli hacker malintenzionati, evidenzia la Cnn.

Il ceo George Kurtz ha affermato che l’incidente ha ritardato alcuni degli accordi dell’azienda nei trimestri successivi, ma la maggior parte rimane “in cantiere”.

Tutto sommato, il rapporto sugli utili ha rallegrato gli investitori, che hanno fatto salire il titolo di oltre il 3% nelle contrattazioni after-hours, rileva ancora la Cnn.

Tutti i dettagli.

I NUMERI DEL SECONDO TRIMESTRE

La società ha archiviato il secondo trimestre con ricavi in crescita del 32% attestandosi a 963,9 milioni di dollari, superando le stime di 958,6 milioni. L’azienda ha registrato un utile netto di 47 milioni di dollari, o 19 centesimi per azione, rispetto a 8,47 milioni di dollari, o 3 centesimi per azione, nello stesso trimestre dell’anno scorso, mentre l’utile rettificato per azione è pari a 1,04 dollari, al di sopra delle aspettative di 97 centesimi.

LA GUIDANCE RIVISTA

Con la comunicazione dei conti trimestrali, CrowdStrike ha rivisto anche la guidance: ora la società prevede un fatturato annuo compreso tra 3,89 miliardi e 3,90 miliardi di dollari, rispetto alle precedenti aspettative di 3,98 miliardi a 4,01 miliardi di dollari. In media, gli analisti si aspettavano 3,95 miliardi di dollari. Inoltre, la società prevede che l’utile rettificato annuo per azione sarà compreso tra 3,61 e 3,65 dollari, rispetto alle stime precedenti di 3,93- 4,03 dollari.

Il direttore finanziario Burt Podbere ha affermato che le sfide dell’azienda rimarranno per circa un anno, con una riaccelerazione della crescita prevista nella seconda metà dell’anno prossimo. Ha aggiunto che le previsioni di fatturato annuale saranno influenzate dal pacchetto di impegni nei confronti del cliente che costerà 60 milioni di dollari nella seconda metà.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI

Come evidenzia Reuters, gli analisti si aspettavano che il colpo alla reputazione assestato dal tilt informatico potesse danneggiare la posizione dominante di CrowdStrike, ma il costo del cambio di provider potrebbe scongiurare un effetto maggiore.

Quando un analista gli ha chiesto se l’azienda ha visto i clienti passare ad altre piattaforme per diversificare la propria copertura di sicurezza informatica, il ceo George Kurtz ha affermato che è vero il caso opposto.
“Vogliono acquistare di più da noi… Non vogliono un mucchio di prodotti diversi”, riporta Axios.

“La visione generale è che il cielo non sta crollando alla luce dell’interruzione del 19 luglio”, ha osservato l’analista di TD Cowen Shaul Eyal, aggiungendo che i risultati e le previsioni del secondo trimestre sono stati “migliori del temuto”.

LA DISPUTA CON DELTA AIR LINES

Infine, per CrowdStrike resta da risolvere – nemmeno troppo sullo sfondo – la disputa pubblica con uno dei suoi clienti colpiti, Delta Air Lines, che ha minacciato di chiedere centinaia di milioni di dollari di mancati guadagni alla società di sicurezza informatica.

La compagnia aera americana ha cancellato oltre 6.000 voli dall’interruzione del 19 luglio, lasciando centinaia di migliaia di viaggiatori bloccati. A fine luglio il Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti ha annunciato che avrebbe aperto un’indagine su Delta in seguito alle cancellazioni dei voli. Pertanto il ceo di Delta ha minacciato di citare in giudizio CrowdStrike sostenendo che l’incidente è costato loro 500 milioni di dollari.

“L’esito del contenzioso è intrinsecamente difficile da prevedere, in particolare nelle fasi iniziali, ed è ancora troppo presto per noi per stimare qualsiasi potenziale esposizione legale che potremmo avere in questo momento”, ha affermato Podbere. “I nostri accordi con i clienti contengono disposizioni che limitano la nostra responsabilità e manteniamo polizze assicurative volte a mitigare il potenziale impatto di determinati reclami e abbiamo una solida posizione di cassa”, ha assicurato il Cfo di CrowdStrike.

Non va dimenticato che CrowdStrike deve anche affrontare altre sfide legali, tra cui azioni legali collettive da parte di viaggiatori colpiti dai ritardi di viaggio e investitori.

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