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Benvenuti nel secolo dei droni

Questo sarà il secolo dei droni. Attenzione, non si tratta di una profezia. Ma di un fenomeno che va compreso, che riguarda l'industria, l'economia, le spese militari, le guerre, la sicurezza e molto altro.

 

I droni sono dei piccoli velivoli senza pilota, che vengono usati attualmente sia per scopi civili che per scopi militari. Per esempio, gli Usa ne hanno fatto uno strumento di lotta al terrorismo, per colpire obiettivi sensibili nei paesi in cui si combatte l’estremismo islamico. Oppure, alcuni paesi dispongono dei droni per difendere le coste dall’immigrazione clandestina. 

I droni possono essere utilizzati anche a scopo puramente di hobby.

Il termine drone è originariamente inglese, tradotto in italiano vuol dire “fuco”, il maschio dell’ape, il falso calabrone, che emette un ronzio molto forte. Come il ronzio, che, originariamente, emettevano i primi modelli di droni, appunto.

I droni sono dunque dei velivoli senza piloti che possono essere comandati a distanza, ne esistono di diversi tipi e, tra i più sofisticati, anche mezzi che possono percorrere distanze da una parte all’altra del mondo, senza fare scalo. I droni possono essere guidati a distanza sia da una piccola stazione portatile (per le brevi distanze) che via satellite, come nel caso dei droni utilizzati dagli Usa per la missione in Afghanistan. Il peso ovviamente varia: per i droni comandati a poche distanza si tratta di poche decine di chili, molto più pesanti quelli utilizzati per missioni militari o più complicate, possono raggiungere diverse tonnellate.

Per indicare un drone si può usare anche la sigla RPV, ovvero Remotely Piloted Vehicle, veicolo guidato a distanza. Ma i droni non solo aerei, possono essere subacquei e terrestri, anche se nell’immaginario collettivo il drone è quasi sempre un velivolo.

I primi esempi di droni nella storia si sono utilizzati nel 1849, grazie agli austriaci che usarono dei palloni caricati di esplosivo per attaccare Venezia. Oppure, più recentemente, i tedeschi che, durante la II Guerra Mondiale, utilizzarono un tipo di droni per attaccare Londra.

Oggi, non di rado, si parla di “guerra dei droni”. Per esempio, nella questione irachena, che rischia di esplodere in questo periodo, il New York Times ha scritto di un intervento silenzioso del Governo di Theran, che sta effettuando voli di ricognizione sul territorio iracheno tramite i droni. Gli stessi Usa hanno ipotizzato un intervento in Iraq, per sedare chi vuole sovvertire il Governo di Bagdad, utilizzando solo ed esclusivamente i droni.

Ma anche l’uso civile dei droni è alquanto curioso, solo qualche tempo fa il numero uno di Facebook, Mark Zuckerberg ha espresso il desiderio di portare la connessione internet in tutto il mondo, tramite droni ad energia solare, ad iniziare dal Continente africano. Missione che Facebook ha sempre avuto nelle sue corde.

Un ventinovenne tedesco poi ha lanciato un sito internet Travel by drone, che dà la possibilità agli internauti di visitare i luoghi tramite i filmati ricavati dai voli di drone. Una sorta di Google Maps più evoluto, è il caso di dire.

In futuro si potranno utilizzare i droni anche per la propria sicurezza, oppure gli agricoltori si serviranno dei droni per monitorare i loro raccolti. Secondo una ricerca di Business Insider, sul mercato dei droni, il 12% di 98 miliardi di dollari (l’investimento globale per questo mercato) sarà utilizzato a fini commerciali. E c’è chi scommette che questa fetta di mercato è destinata a salire nel tempo.

Il secolo dei droni è appena iniziato.

 

 

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