Sono volati gli stracci durante la presentazione del Rapporto OsMed dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sull’uso dei medicinali in Italia. La conferenza, inizialmente improntata a toni istituzionali, è stata interrotta da uno scontro tra il direttore amministrativo Giovanni Pavesi e il direttore tecnico-scientifico Pierluigi Russo, sorprendendo giornalisti e partecipanti collegati online.
PUNTI SALIENTI DEL RAPPORTO
Secondo il rapporto OsMed, la spesa pro capite italiana (672 euro) resta sotto Germania e Austria ma sopra la media Ue. Considerando i meccanismi di payback, scende a 627 euro, in linea con la media dei 10 Paesi analizzati. I prezzi dei farmaci in Italia risultano mediamente più bassi del 62,5% rispetto alla media europea.
Tra i farmaci più usati, quelli cardiovascolari restano al primo posto per consumo, seguiti da quelli per metabolismo e apparato gastrointestinale. In testa alla spesa ci sono invece antitumorali e immunomodulatori (8,2 miliardi di euro).
L’ATTACCO IN DIRETTA DI PAVESI A NISTICÒ
Il clima, inizialmente istituzionale, in cui si stava svolgendo la presentazione, secondo quanto riferito da Quotidiano Sanità, è stato improvvisamente interrotto quando Pavesi ha preso la parola per quello che doveva essere “un saluto al volo”, trasformandolo in un intervento critico verso la gestione della spesa farmaceutica e la narrazione ufficiale dell’Agenzia.
“Il presidente [Robert Nisticò, ndr] non gradisce i miei interventi che sono un po’ di distonia con quello che è stato presentato finora”, ha esordito, aggiungendo ironicamente: “Io sono meno ottimista, non penso che la spesa farmaceutica sia fuori controllo, ma dobbiamo affinare gli strumenti di controllo. L’entusiasmo che ho sentito oggi andrebbe ridimensionato. So che ti infastidisci, presidente, ma siamo in un Paese democratico: tu fai tutto bene, io dico che alcune cose andrebbero fatte meglio”.
Pavesi ha poi proseguito con alcune considerazioni critiche sulla gestione della spesa farmaceutica e ha aggiunto di essere convinto “che se parliamo con le Regioni non c’è la convinzione che tutto vada così bene”.
LO SCONTRO RUSSO-PAVESI
A quel punto Quotidiano Sanità fa sapere che è intervenuto Russo, visibilmente contrariato: “Ti consiglierei di passare sulle questioni che sono di tua competenza”. La replica di Pavesi è stata immediata: “Capisco che sei infastidito”. Russo ha ribattuto: “No, stai semplicemente rischiando di confondere e stai dando indicazioni che non sono appropriate”. “Sono anni che mi dai consigli”, ha risposto Pavesi, ricevendo un secco: “E non li segui”.
Lo scambio, si legge su QS, è proseguito in un crescendo di tensione. Pavesi ha rivendicato il diritto di esprimere un punto di vista diverso, ricordando che “non c’è un pensiero unico” e che “il ruolo del regolatore è difficile ma deve essere trasparente, al di sopra dei vari interessi”.
Russo, a quel punto, ha chiuso bruscamente la questione: “Sei semplicemente inopportuno, ma andiamo avanti. Sono perplesso, non sapevo di questo intervento”.
Come riporta Repubblica, la tensione è stata tale che nella tarda mattinata il video della conferenza è stato rimosso da YouTube. Il quotidiano romano evidenzia inoltre che Pavesi, già dirigente in Veneto e Lombardia, ha criticato anche la “poca trasparenza riguardo alle negoziazioni dei prezzi dei farmaci” e ha sollecitato “una revisione del prontuario farmaceutico”.
IL PASSATO DI PAVESI
Nel febbraio 2021, Domani aveva fatto un ritratto di Pavesi – allora a capo della Ulss 8 di Vicenza – in occasione della sua nomina a direttore generale della sanità lombarda sotto l’assessora al Welfare Letizia Moratti.
Veronese, proveniente da una famiglia di imprenditori del settore petrolifero, Pavesi è stato assessore Dc negli anni ’90 e ha patteggiato una condanna per una vicenda di tangenti. Nel 2007 l’ex governatore Giancarlo Galan lo ha nominato direttore generale della Ulss di Este, mantenendolo vicino anche durante lo scandalo Mose, di cui Pavesi negò ogni coinvolgimento.
Durante la pandemia, da dirigente delle Ulss vicentine, Pavesi ha emanato due circolari che vietavano ai sanitari di diffondere informazioni sull’emergenza, decisione che ha suscitato le critiche dei sindacati.
L’INTERVENTO DI NISTICÒ
Nel pomeriggio, il presidente di Aifa Robert Nisticò è intervenuto per stemperare i toni. “I dati del Rapporto OsMed non sono in discussione, né è in discussione la trasparenza che caratterizza la governance dell’Agenzia italiana del farmaco”, ha dichiarato, aggiungendo che “come si è visto oggi, non c’è un pensiero unico, ma un confronto, a volte anche acceso, di idee e soluzioni per dare risposte a un problema che non è solo italiano”.
LO SCONTRO ALL’AIFA DIVENTA UN CASO POLITICO
Il Pd ha espresso dure critiche. La senatrice Ylenia Zambito ha definito quanto accaduto “uno spettacolo imbarazzante”, sottolineando che “l’Aifa non può diventare un ring né un terreno di scontro politico o corporativo” e chiedendo al governo di chiarire la situazione.
Anche Sandra Zampa, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali, ha chiesto chiarimenti: “Abbiamo diritto di sapere come stanno le cose, se ci sono stati errori e a chi siano imputabili se venissero accertati”. La senatrice ha inoltre ricordato che “proprio in relazione al consumo di gliptine giace al Senato una interrogazione a prima firma della collega Zambito che attende risposta da tempo”.







