In un incontro al ministero delle Imprese, la dirigenza di Stmicroelectronics – la società di semiconduttori controllata dal ministero dell’Economia italiano e dalla banca pubblica francese Bpifrance – ha presentato alle autorità e ai sindacati il piano di sviluppo per lo stabilimento di Agrate Brianza, dedicato ai wafer al silicio da trecento millimetri.
I PIANI DI STMICROELECTRONICS PER AGRATE
Fabio Gualandris, presidente di Quality, Manufacturing and Technology del gruppo, ha illustrato lo studio per il potenziamento del sito lombardo al 2027 e oltre. Nel periodo 2025-2027, l’impianto di Agrate riceverà un investimento aggiuntivo di 1,4 miliardi di euro per l’espansione della capacità manifatturiera di wafer da trecento millimetri: l’output verrà portato da circa 2000 wafer alla settimana a 7500-8000.
Dopo il 2027, Stmicroelectronics conta di accrescere ulteriormente la capacità produttiva dello stabilimento a 14.000 wafer alla settimana. Per farlo, verrà utilizzata l’area attualmente occupata dall’impianto Ag8, dedicato ai wafer da duecento millimetri, realizzato nel 1975 e non più ammodernabile. I sindacati sono preoccupati per l’impatto occupazionale di questa operazione, dato che il futuro impianto da trecento millimetri sarà in larga parte automatizzato e non richiederà gli stessi volumi di manodopera.
IL SUPPORTO PUBBLICO
Prima di procedere con l’aumento della capacità produttiva ad Agrate, però, Stmicroelectronics dovrà avere conferma della domanda per le tecnologie al silicio e dovrà beneficiare – come ha scritto Il Sole 24 Ore – “di un supporto dal Chips Act, non inferiore al 40% degli investimenti necessari e non direttamente dipendente dall’applicazione del criterio ‘first of a kind'”.
Con il termine first-of a kind, o “primo nel suo genere”, ci si riferisce ad impianti di semiconduttori avanguardistici, sia per la tecnologia prodotta ma anche per l’impiego di soluzioni innovative di vario tipo (ad esempio processi che garantiscono una maggiore efficienza energetica).
IL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DI STMICROELECTRONICS
Un altro nodo da sbrogliare prima dell’investimento è l’accordo sulla riorganizzazione produttiva, che prevede uscite volontarie di 2800 dipendenti a livello globale entro il 2027, oltre al normale turnover.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
I dirigenti di Stmicroelectronics torneranno a riunirsi al ministero delle Imprese il mese prossimo, in un incontro dedicato allo stabilimento di Catania. Per il 18 dicembre, inoltre, è stata convocata l’assemblea generale degli azionisti: le delibere proposte dal consiglio di sorveglianza sono la nomina a membri dell’organismo di Armando Varricchio (in sostituzione di Maurizio Tamagnini, dimessosi lo scorso marzo) e di Orio Bellezza (in sostituzione di Paolo Visca, dimessosi a ottobre).
LA JOINT VENTURE CON LA CINESE SANAN
Stmicroelectronics sta investendo anche in Cina, dove nel 2023 ha creato una joint venture con Sanan Optoelectronics dedicata alla manifattura di semiconduttori al carburo di silicio da duecento millimetri; la fabbrica si trova a Chongqing.
Nell’ambito del programma di finanziamento statale previsto per la joint venture, Stmicroelectronics ha ricevuto anticipi per contributi in conto capitali per 345 milioni di dollari, legati a investimenti in infrastrutture e attrezzature. La produzione della joint venture, pensata principalmente per il settore automobilistico, dovrebbe partire nel quarto trimestre del 2025 e la struttura di Chongqing verrà completata nel 2028.







