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Perché il Regno Unito indaga sugli autobus cinesi di Yutong

Dopo la Norvegia e la Danimarca, anche il Regno Unito sta indagando sugli autobus elettrici dell'azienda cinese Yutong, che potrebbero venire controllati e disattivati da remoto. Tutti i dettagli.

Il governo del Regno Unito sta indagando sugli autobus elettrici costruiti in Cina per verificare se siano disattivabili da remoto. Non si tratta di un caso isolato in Europa: già la Norvegia aveva stabilito che i veicoli di Yutong – la più grande produttrice di autobus e pullman elettrici al mondo – possono venire “fermati o resi inutilizzabili” dalla società, e anche la Danimarca ha avviato una propria indagine.

IN COSA CONSISTE L’INDAGINE BRITANNICA SUGLI AUTOBUS ELETTRICI DI YUTONG

Il dipartimento dei Trasporti britannico e il Centro di cybersicurezza nazionale vogliono sapere se Yutong possa accedere da remoto ai sistemi di controllo dei suoi autobus per effettuare aggiornamenti dei software e per diagnosticare eventuali malfunzionamenti.

Nel Regno Unito sono presenti circa settecento autobus di Yutong: si concentrano principalmente a Nottingham, a Glasgow e nel Galles meridionale, e sono gestiti da aziende come Stagecoach e FirstBus. Yutong vorrebbe espandersi a Londra e ha sviluppato un modello di bus elettrico a due piani che rispetta i requisiti di Transport for London, l’ente governativo dedicato alla gestione del trasporto pubblico nella capitale britannica.

Transport for London ha precisato che nessuno dei suoi operatori utilizza gli autobus di Yutong o ne ha ordinati.

LA POSIZIONE DI YUTONG

Yutong ha detto al giornale britannico Sunday Times che “rispetta rigorosamente le leggi, i regolamenti e gli standard industriali applicabili nei luoghi in cui operano i suoi veicoli”. Quanto ai dati dei veicoli raccolti, ha spiegato che questi “vengono utilizzati esclusivamente per la manutenzione, l’ottimizzazione e il miglioramento dei veicoli, al fine di soddisfare le esigenze di assistenza post-vendita dei clienti. I dati sono protetti da misure di crittografia dell’archiviazione e di controllo degli accessi. Nessuno è autorizzato ad accedere o visualizzare questi dati senza l’autorizzazione del cliente”.

L’INDAGINE NORVEGESE…

Il mese scorso Ruter – l’azienda di trasporto pubblico di Oslo, in Norvegia – ha fatto sapere di aver testato un nuovo autobus di Yutong e un veicolo di tre anni fa del costruttore olandese Vdl in una miniera sotterranea per verificare se potessero essere hackerati o utilizzati per operazioni di intelligence.

Ruter stabilì che Yutong, a differenza di Vdl, poteva accedere da remoto al proprio mezzo, anche al sistema di gestione della batteria e dell’alimentazione. Di conseguenza, concluse che “in teoria” l’autobus di Yutong “potrebbe venire fermato o reso inutilizzabile dal costruttore”; aggiunse però che sarebbe stato possibile mantenere localmente il controllo sull’autobus di Yutong rimuovendone la scheda Sim, dato che tutta la connettività passava attraverso di essa.

… E QUELLA DANESE

In Danimarca, invece, l’azienda di trasporto pubblico Movia ha specificato che i rischi sul controllo a distanza non si limitano agli autobus cinesi, ma riguardano tutti i mezzi – anche quelli prodotti in Occidente – dotati di software aggiornabili da remoto.

IL REGNO UNITO TIENE D’OCCHIO LE AUTO ELETTRICHE CINESI

Il Regno Unito non è preoccupato solo per gli autobus di Yutong ma anche per le automobili elettrici cinesi, temendo che possano fungere da strumenti di spionaggi nelle mani di Pechino.

Il ministero della Difesa britannico, infatti, ha vietato alle auto elettriche contenenti tecnologia cinese di sostare nei pressi delle basi militari e dei siti rilevanti per la sicurezza nazionale. Per esempio, il personale della base aerea Raf Wyton nel Cambridgeshire – uno dei principali centri di intelligence del Regno Unito – ha l’obbligo di parcheggiare la propria auto elettrica cinese ad almeno tre chilometri di distanza dalla struttura, in modo da evitare che i sensori della vettura vengano utilizzati per raccogliere informazioni sensibili e trasmetterle in Cina.

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