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L’Esa vira sulla difesa con il programma Ers per la resilienza europea

L’Agenzia spaziale europea (Esa) svolta verso la difesa: alla ministeriale di novembre, l'Esa presenterà la sua proposta per il programma European Resilience from Space (Ers), un’iniziativa da 1 miliardo di euro che integra osservazione della Terra, telecomunicazioni e navigazione per rispondere alle nuove esigenze europee di difesa e sicurezza. 

L’Agenzia spaziale europea (Esa) prepara la svolta sulla difesa.

Per la prima volta dalla sua fondazione nel 1975, l’agenzia potrebbe adottare un programma strutturato che collega direttamente lo spazio alle esigenze di difesa e sicurezza dell’Europa.

Il direttore generale Josef Aschbacher presenterà infatti al Consiglio ministeriale del 26-27 novembre a Brema la proposta European Resilience from Space (Ers), un piano da 1 miliardo di euro pensato per rafforzare la resilienza strategica europea dallo spazio mettendo in comune le risorse spaziali nazionali e sviluppando così nuove capacità in ambito di intelligence, sorveglianza e comunicazioni sicure.

Finora l’Esa ha sempre mantenuto un profilo strettamente civile, ribadendo la sua indipendenza dalle attività militari, sottolinea Breaking Defense. Ma il contesto geopolitico è cambiato. “Dopo la guerra in Ucraina, in Europa si avverte un generale bisogno di maggiore autonomia. I Paesi stanno investendo di più nella difesa – e di conseguenza nello spazio”, ha spiegato un funzionario europeo a Breaking Defense. La proposta di Aschbacher rappresenta dunque il primo passo concreto verso il duplice uso delle infrastrutture spaziali europee – osservazione della Terra, telecomunicazioni e navigazione – per scopi di sicurezza e difesa del Vecchio Continente.

Tutti i dettagli.

COS’È IL PROGRAMMA EARTH OBSERVATION GOVERNMENTAL SERVICE (EOGS)

La prima capacità ad essere sviluppata nell’ambito del programma europeo Resilience from Space sarà una componente di osservazione della Terra (Ers-Eo), che confluirà direttamente nell’iniziativa Earth Observation Government Services (Eogs) pianificata dalla Commissione europea, un progetto che dovrebbe iniziare nel 2028 dopo l’approvazione del prossimo quadro finanziario pluriennale dell’Ue, riporta Europeanspaceflight.com. Questo servizio è finalizzato a fornire capacità di osservazione della Terra basate sullo spazio, altamente reattive, a duplice uso e indipendenti, per fornire dati, prodotti e servizi rapidi, affidabili e sicuri.

Questa componente del programma rappresenterà la maggior parte del bilancio totale, con 750 milioni di euro stanziati per l’iniziativa Ers-Eo.

La proposta dell’Esa anticipa così l’agenda del Consiglio dell’Ue, che il 18-19 dicembre voterà sul finanziamento dell’Eogs, sottolinea Breaking Defense. Il progetto si inserisce inoltre nel nuovo piano europeo “Preserving Peace – Defence Readiness Roadmap 2030”, che include tra i suoi pilastri la creazione di uno “Scudo spaziale europeo”.

LA ROTTA TRACCIATA DA ASCHBACHER

“In questo momento di rapidi cambiamenti, è fondamentale sincronizzare le iniziative europee allineando le competenze spaziali a quelle di difesa, evitando duplicazioni e mettendo in comune le risorse su larga scala”, ha spiegato Aschbacher durante la conferenza Space for European Resilience a Bruxelles, organizzata da Ue, Esa e Espi. “Rimaniamo ancora troppo frammentati per garantire all’Europa una resilienza spaziale autentica, completa e autonoma. Abbiamo l’opportunità di cambiare questa situazione, e dobbiamo farlo”. Il dg dell’Esa ha precisato comunque che l’Agenzia non intende gestire direttamente satelliti militari, ma coordinare progetti comuni e favorire la sinergia tra capacità nazionali e iniziative comunitarie, evitando duplicazioni di investimento.

“Non sto suggerendo un’europeizzazione dello spazio per la difesa. Le capacità spaziali chiave devono restare sotto il controllo nazionale,” ha chiarito Aschbacher.

L’ASSE CON BRUXELLES

Il piano Ers, sviluppato “di pari passo” con il commissario europeo per la Difesa e lo Spazio Andrius Kubilius, rappresenta la spinta più chiara verso una integrazione operativa Esa-Ue nel dominio della sicurezza.
“Non è solo un’altra iniziativa,” ha precisato Aschbacher. “È una risposta, è lungimirante. È una capacità, una visione europea di resilienza strategica.”

D’altronde le ambizioni spaziali e le crescenti tensioni geopolitiche stanno mettendo alla prova l’Europa “in modi senza precedenti” ha dichiarato il commissario europeo alla Difesa e allo Spazio, Andrius Kubilius, durante una conferenza stampa in occasione del Dialogo sull’attuazione in materia di spazio. “Investire nella nostra resilienza e autonomia è più cruciale che mai”, ha insistito Kubilius, sottolineando che “la leadership dell’Europa nello spazio è una necessità strategica”.

In un’Europa chiamata a gestire la competizione tra potenze spaziali e le minacce ibride in orbita, l’Ers segna una svolta: lo spazio non più soltanto infrastruttura civile, ma strumento essenziale di deterrenza e sovranità.

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