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Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo vertice Trump-Putin

Trump e Putin si incontreranno nuovamente, a Budapest, per discutere della guerra in Ucraina. Ecco di cosa hanno discusso i due presidenti durante una telefonata di oltre due ore.

Il presidente degli Stati Uniti Trump e il presidente russo Putin hanno annunciato un nuovo incontro a Budapest, in Ungheria, per discutere della fine della guerra in Ucraina.

L’incontro, previsto entro “due settimane circa”, segue una telefonata di oltre due ore tra i due leader, avvenuta ieri, e si inserisce in un contesto diplomatico complesso, con Trump che si prepara a incontrare oggi il presidente ucraino Zelensky.

La telefonata Trump-Putin

Come riporta il New York Times, ieri Trump e Putin hanno avuto una conversazione telefonica di oltre due ore, definita da Trump “produttiva”.

Durante la chiamata, a cui hanno partecipato anche il segretario di Stato americano Marco Rubio e il vice presidente JD Vance, i due leader hanno discusso della possibilità di porre fine alla guerra in Ucraina.

Secondo il Financial Times, l’iniziativa della chiamata è partita da Putin, che ha suggerito un incontro a Budapest, proposta accolta immediatamente da Trump.

La telefonata ha toccato anche temi come il commercio post-bellico tra Stati Uniti e Russia, con Trump che, secondo il Cremlino, ha enfatizzato “opportunità economiche colossali”, come riferisce Bloomberg.

Inoltre, Putin ha lodato Trump per il recente cessate il fuoco tra Israele e Hamas e ha espresso apprezzamento per gli sforzi di Melania Trump nel riunire i bambini ucraini separati dalle loro famiglie durante il conflitto.

Il post su Truth Social e l’annuncio del summit

Dopo la telefonata, scrive Axios, Trump ha utilizzato Truth Social per annunciare ufficialmente il summit con Putin, specificando che si terrà a Budapest e che sarà preceduto da un incontro tra consiglieri di alto livello dei due paesi, guidati da Marco Rubio per gli Stati Uniti e da Sergey Lavrov per la Russia.

Trump ha dichiarato nel post che “sono stati fatti grandi progressi” durante la conversazione telefonica, sottolineando l’intenzione di organizzare un summit per porre fine alla guerra.

“Io e il presidente Putin ci incontreremo in un luogo concordato, Budapest, Ungheria, per vedere se possiamo porre fine a questa guerra ‘ingloriosa’ tra Russia e Ucraina,” ha scritto Trump, aggiungendo che la discussione con Putin è stata “buona e produttiva”.

Secondo il Ft, Trump ha anche menzionato il ruolo della sua amministrazione nel cercare una soluzione diplomatica, sottolineando il successo nel Medio Oriente come un possibile modello per l’Ucraina.

Tuttavia, il post non ha fornito dettagli precisi sulla data del summit, limitandosi a indicare che avverrà “tra due settimane circa”.

I dettagli organizzativi

L’organizzazione del summit di Budapest è già in corso, come confermato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán, che ha scritto su X: “I preparativi per il summit di pace USA-Russia sono in corso. L’Ungheria è l’isola di pace!”.

Come riporta il Nyt, i consiglieri di Trump e Putin, tra cui Marco Rubio e Sergey Lavrov, si incontreranno la prossima settimana per definire i dettagli logistici e diplomatici del summit.

Yuri Ushakov, consigliere di politica estera di Putin, ha dichiarato che i due Paesi lavoreranno “senza indugio” per preparare l’incontro, scrive ancora il Nyt.

Non è ancora chiaro se rappresentanti ucraini saranno invitati al summit, né dove si terrà l’incontro preliminare tra i consiglieri, osserva la BBC.

Tuttavia, secondo Bloomberg, la rapidità con cui si sta organizzando l’evento riflette l’urgenza percepita da Trump di capitalizzare sul suo recente successo diplomatico in Medio Oriente per affrontare il conflitto ucraino.

Perché l’Ungheria?

La scelta di Budapest come sede del summit non è casuale. Come sottolinea la BBC, l’Ungheria di Viktor Orbán è un alleato politico di Trump e mantiene rapporti cordiali con Putin, nonostante le tensioni con gli altri membri dell’Unione Europea e della Nato.

Orbán, che ha visitato Putin a Mosca nel 2023, si è opposto alle sanzioni dell’Ue contro la Russia e ha bloccato la consegna di armi all’Ucraina, rendendo l’Ungheria una sorta di “terreno neutrale” per entrambi i leader.

Inoltre, l’Ungheria sta ritirandosi dalla Corte Penale Internazionale (CPI), che ha emesso un mandato di arresto contro Putin per crimini di guerra legati alla deportazione di bambini ucraini. Questo rende Budapest una destinazione sicura per il presidente russo, che non rischia l’arresto, sottolinea la BBC.

Come scrive il Financial Times, Orbán ha a lungo sostenuto l’idea di un summit di pace a Budapest, e ospitare Trump e Putin rappresenta un’occasione per rafforzare il suo prestigio internazionale, soprattutto in vista delle elezioni critiche della primavera 2026.

Le implicazioni diplomatiche e le critiche

L’annuncio del summit ha suscitato reazioni contrastanti. Come riporta il New York Times, critici come la senatrice Jeanne Shaheen hanno accusato Trump di “ricompensare” Putin con un incontro senza garanzie concrete, ripetendo l’errore del summit di Anchorage dell’agosto precedente, che non ha prodotto progressi tangibili.

Maria Snegovaya, analista del Center for Strategic and International Studies, ha sottolineato a Bloomberg che il summit potrebbe consentire a Putin di “guadagnare tempo”, ritardando l’invio di armi come i missili Tomahawk all’Ucraina.

D’altra parte, Trump sembra fiducioso nella sua capacità di negoziare con Putin, forte del recente successo nella mediazione del cessate il fuoco a Gaza. Come scrive il New York Times, il presidente ha dichiarato: “Spero che riusciremo a fermare [la guerra]. A causa del mio rapporto con il presidente Putin, pensavo che sarebbe stato molto rapido”.

Tuttavia, esperti come John E. Herbst dell’Atlantic Council citato dal Nyt hanno messo in guardia sul rischio che il summit fallisca se non accompagnato da pressioni concrete su Mosca.

Tomahawk e pressioni su Putin

Un punto centrale della discussione tra Trump e Putin è stata la possibile fornitura di missili Tomahawk all’Ucraina, capaci di colpire Mosca a 2.500 km di distanza.

Come riporta Axios, Trump ha scherzato durante la chiamata, chiedendo a Putin se gli dispiacesse se gli Stati Uniti fornissero “un paio di migliaia di Tomahawk” all’Ucraina, ma ha anche espresso preoccupazione per la diminuzione delle scorte americane.

Il Cremlino, secondo il Ft, ha avvertito che fornire tali missili danneggerebbe le relazioni Usa-Russia e le prospettive di pace.

Nel frattempo, il presidente ucraino Zelensky, che oggi incontrerà Trump alla Casa Bianca, insiste sulla necessità di armamenti avanzati per fare leva su Putin.

Come scrive il Ft, Zelensky ha dichiarato che “Putin è sordo a tutto ciò che dice il mondo, quindi l’unico linguaggio che comprende è quello della pressione”.

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