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Primo pieno successo per Starship di SpaceX nel decimo test

Il decimo test di Starship, il razzo più potente al mondo, progettato da SpaceX per i viaggi verso la Luna e un giorno Marte, si è concluso con un successo completo: per la prima volta nella storia del programma sono stati centrati tutti gli obiettivi. Tutti i dettagli

Per la prima volta, si è concluso con successo il lancio di Starship, il razzo più potente al mondo, sviluppato per i viaggi verso la Luna e – un giorno – Marte.

Dopo due rinvii dovuti a un problema tecnico al sistema di terra e al maltempo, ieri il veicolo di lancio – progettato dalla società aerospaziale di Elon Musk per essere completamente riutilizzabile – è decollato dal Texas poco dopo le 18:30 ora locale (1:30 di oggi in Italia) e ha completato con successo il decimo volo di prova.

Questo decimo test di volo del mega razzo alto 120 metri segue i tre svolti all’inizio di quest’anno, conclusisi con esplosioni a mezz’aria. Questa serie di incidenti, aggravati a giugno da un’altra esplosione durante un test a terra, aveva messo in dubbio i progressi di Starship.

La missione ha assicurato una vittoria tanto attesa all’azienda guidata da Elon Musk, dopo che le difficoltà nei test di volo hanno sollevato dubbi sulla capacità di Starship di raggiungere gli obiettivi del miliardario, commenta Bloomberg.

Non solo, c’è tanto in gioco con il successo del razzo. La Nasa ha scelto Starship per portare i suoi primi astronauti sulla superficie lunare dai tempi del programma Apollo, sottolinea Reuters.

Tutti i dettagli.

SUCCESSO PER IL DECIMO TEST DI STARSHIP

Il razzo Super Heavy, con a bordo la capsula Starship (che dà il nome all’intera navicella), è decollato da Starbase, la base di SpaceX a Boca Chica (Texas).  A sette minuti dal lancio il Super Heavy ha effettuato un ammaraggio controllato nel Golfo del Messico, dopo essersi separato regolarmente dalla capsula.

Nel volo di martedì, il booster Super Heavy di Starship, alto 71 metri, che normalmente rientra con l”abbraccio” dei giganteschi bracci meccanici della torre di lancio Mechazilla, ha invece puntato le acque del Golfo del Messico dopo aver lanciato Starship nello spazio. L’atterraggio in acqua aveva lo scopo di dimostrare una configurazione alternativa del motore di atterraggio.

La Starship ha quindi proseguito il volo suborbitale verso l’Oceano Indiano e, circa 20 minuti dopo, ha rilasciato otto satelliti Starlink di nuova generazione: un test cruciale, riuscito per la prima volta, che apre la strada al dispiegamento in orbita bassa della prossima costellazione per le connessioni internet globali di SpaceX. Il rientro si è concluso con uno ammaraggio nell’Oceano Indiano, a nord-ovest dell’Australia, poco più di un’ora dopo il decollo.

“Ottimo lavoro da parte del team SpaceX”, ha scritto Musk su X.

LA SODDISFAZIONE DELLA NASA

Anche l’amministratore ad interim della Nasa, Sean Duffy, si è congratulato con SpaceX per X e ha dichiarato: “Il successo del volo 10 apre la strada al sistema di atterraggio umano Starship, che riporterà gli astronauti americani sulla Luna a bordo di Artemis III”.

Lo scorso dicembre la Nasa ha ritardato di nuovo il programma Artemis, con l’obiettivo di riportare gli astronauti sulla superficie lunare per la prima volta dall’era Apollo, posticipando il primo atterraggio sulla Luna con equipaggio del programma a metà del 2027. Artemis II, la prima missione con equipaggio che dovrebbe portare quattro astronauti in orbita attorno alla Luna, è stata rinviata da settembre 2025 ad aprile 2026 mentre Artemis III, il primo allunaggio con equipaggio tramite un versione modificata di Starship, è previsto per il 2027, anche se gli analisti spaziali prevedono che tale data possa slittare, sottolinea ancora Reuters.

I PROSSIMI PASSI IN VISTA DI MARTE E NON SOLO

Resta inoltre una lunga lista di cose da fare per lo sviluppo del razzo di nuova generazione di SpaceX prima che possa trasportare esseri umani nello spazio profondo, tra cui nuove dimostrazioni di rifornimento in volo e un atterraggio sicuro sull’aspro terreno lunare.

“Ci sono migliaia di sfide ingegneristiche che rimangono da affrontare sia per la nave che per il booster”, ha ammesso Musk ai telespettatori lunedì prima di un tentativo di lancio ritardato, sottolineando che lo scudo termico della Starship era forse il problema più grande da risolvere.

Comunque Musk punta ancora a lanciare le prime missioni senza equipaggio sul Pianeta Rosso già nel 2026, in concomitanza con la prossima “finestra di trasferimento su Marte”, un periodo in cui il viaggio tra la Terra e Marte è più breve. Non bisogna però dimenticato che le  previsioni del miliardario americano spesso si sono rivelate eccessivamente ambiziose.

Infine, sottolinea il Financial Times, il razzo – in grado di trasportare fino a 250 tonnellate – è essenziale anche per la crescita della rete Starlink di SpaceX, composta da 8.000 satelliti a banda larga, con le versioni più recenti molto più grandi di quelle attualmente in servizio.

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