Punti chiave:
- I video IA, definiti “AI slop”, generano profitti elevati con minimo sforzo, come i 5.000 dollari mensili di Luis Talavera su TikTok.
- La facilità di creazione con strumenti come ChatGPT e Veo 3 sta trasformando il web, ma minaccia l’autenticità e gli artisti tradizionali.
- I creator IA sfruttano l’engagement con contenuti scioccanti, mentre le piattaforme faticano a moderare il flusso di video falsi.
Luis Talavera, 31 anni, ha guadagnato popolarità su TikTok con un video IA di un anziano fittizio, producendo poi altri 91 video in due settimane, spesso interviste finte o battute offensive, che gli fruttano 5.000 dollari al mese.
“Sto sul divano con mia figlia di tre mesi, dicendo ‘Ehi, ChatGPT, scriviamo questa sceneggiatura’”, racconta.
Questi video, noti come “AI slop” per la loro natura a basso sforzo, dominano il web grazie a strumenti come Google Veo 3, che trasformano testi in filmati realistici, sostituendo talvolta il lavoro di artisti umani. Il fenomeno ha creato un’industria di creator che sfruttano l’IA per profitti rapidi, come Adele, 20 anni, che ha lasciato il college per gestire account IA, o un creator anonimo che ha guadagnato 15.000 dollari in tre mesi con un video di un canguro in aeroporto.
La facilità di produzione, con strumenti come Midjourney e Sora, ha però generato un internet surreale, dove video realistici confondono gli spettatori, rendendo sospetti anche i contenuti autentici.
“Penso sia più scienza che arte”, dice Infinite Unreality, un creator di Phoenix, sottolineando che la creatività viene dall’IA. Molti video, spesso privi di etichette, sfruttano shock e umorismo per attirare attenzione, mentre piattaforme come YouTube faticano a identificare contenuti “inautentici”.
Questo ha scatenato timori tra artisti tradizionali, con il professor Tony Sampson che avverte: “L’IA accelera la produzione di contenuti, sopraffacendo la creatività umana”. Nonostante le critiche, i creator difendono l’IA per la sua capacità di superare barriere tecniche e finanziarie. Tuttavia, il ritmo di progresso spaventa: video che richiedevano minuti ora si creano in secondi, aprendo a pubblicità iper-personalizzate.
“Non so se siamo pronti per l’ondata di media generativi che ci travolgerà”, dice Daryl Anselmo, creator esperto. Mentre alcuni vedono nell’IA una nuova forma d’arte, altri temono che l’abbondanza di contenuti falsi desensibilizzi il pubblico, rendendo tutto meno emozionante in un mondo dove l’intrattenimento è infinito ma spesso privo di autenticità.
(Articolo del The Washington Post Sunday tratto dalla newsletter di Liturri)